L’aumento delle pensioni è stato previsto nel decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso 16 novembre 2018 e pubblicato poi lo scorso 26 novembre in Gazzetta Ufficiale. Tale aumento scatterebbe a partire dal 1 gennaio 2019, sulla base appunto delle decreto che ha come oggetto la variazione percentuale per il calcolo riguardante l’aumento di perequazione delle pensioni spettanti per l’anno 2018 con decorrenza proprio nel mese di gennaio. A partire dal giorno 1, dunque, tutti gli assegni pensionistici hanno subito una crescita del +1,1 punti percentuali andando a confermare quelle che erano le previsioni fatte lo scorso anno. Questa percentuale di crescita si andrà riducendo man mano che l’assegno salirà di importo. Vediamo però quelli che sono i tre articoli contenuti all’interno del decreto ministeriale sopracitato. Il primo articolo sancisce come la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017, sia determinata in misura pari al + 1,1 dal primo gennaio 2018.
Il secondo articolo invece stabilisce la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2018 determinata nella misura pari a + 1,1 dal primo gennaio 2019, salvo il conguaglio che si effettuerà in sede di perequazione per l’anno successivo. Infine, il terzo articolo stabilisce come le percentuali di variazioni di cui agli articoli precedenti per le pensioni alle quali viene applicata la disciplina dell’ indennità integrativa speciale di cui alla legge 27 Maggio 1959 numero 324 e successive modificazioni ed integrazioni, siano determinate separatamente sull’indennità integrativa speciale e dove compete, anche sulla pensione.
Sulla base di una scheda di sintesi, che è stata elaborata dal professore a Renzo Boninsegna è possibile determinare a chi andrà aspettare l’aumento e anche gli importi previsti. Come abbiamo infatti anticipato, l’aumento al 1,1% non sarà valido per tutti, ma andrà a variare sulla base delle fasce determinate da quanto l’importo dell’assegno è superiore al trattamento minimo che ammonta a 507,42 euro.
È stato anche previsto un aumento per le pensioni di inabilità ed è questa una proposta contenuta nell’emendamento del MoVimento 5 Stelle, presentato in commissione bilancio della Camera. Questo ha soltanto un obiettivo, ovvero quello di elevare gli importi degli assegni riservati a tutti quei soggetti a cui è stata riconosciuta una incapacità totale di svolgere attività lavorativa. Dagli attuali 282,54 euro si salirebbe quindi a €500 al mese per 13 mensilità. Nel caso in cui questa proposta si dovesse concretizzare, gli aumenti partiranno già dal primo febbraio 2019. La misura andrebbe a costare, dunque, 1,35 miliardi di euro annui, almeno secondo quelle che sono le Stime del MoVimento 5 Stelle. L’emendamento di cui abbiamo sopra parlato, avrebbe la finalità di andare ad aumentare €500 mensili gli assegni delle pensioni di inabilità per gli aventi requisiti.
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