Un concentrato di belle emozioni mixato all’amore – e alla forza che ne deriva – possono lenire le ferite meglio di un balsamo. E il tempo, se si asseconda il suo corso, sistema ogni cosa. «Lo spero tanto! Ce ne vorrà, però. Occorrerà tempo, penso parecchio, perché ancora non sono messa benissimo», spiega Mara Venier, baciata dalla luce del tramonto.
«La lesione del nervo, in seguito a un intervento per un impianto dentale, purtroppo c’è. Sto prendendo medicine e mi auguro di recuperare presto la sensibilità, anche se nessuno ti assicura la completa guarigione. Comunque sono in buone mani e sto cercando di reagire», assicura. «Ho preso una bella botta, ho vissuto momenti brutti, di fragilità e profondo sconforto. All’inizio non riuscivo a mangiare, ho avuto un piccolo impedimento nel parlare e, talvolta, faccio ancora un po’ di fatica.
Ero talmente smarrita che sulle prime volevo fermarmi per pensare solo a curarmi. Per un attimo ho anche ipotizzato che forse non avrei fatto Domenica In». Un sospiro. «Impossibile. Il lavoro per me è fondamentale. L’affetto della gente che mi ferma per strada e mi dice “È bello vederti in Tv, ci fai tanta compagnia” mi fa bene e mi commuove. E quei grazie detti con il cuore, oggi più che mai, danno un senso al mio lavoro. E poi, lo sai, io mi rialzo sempre e vado avanti».
Mara ha la voce squillante. Si sta godendo le vacanze in Versilia con la famiglia. «Relax puro, cene tra amici, affetti veri », racconta. E, mentre parliamo, si sente in sottofondo una vocina che rappresenta uno dei motivi per i quali il suo sorriso, anche nei momenti più bui, è sempre affiorato. «Claudio, il mio nipotino di 4 anni, che tutti chiamiamo Iaio, è qui accanto a me. E sono pazza di gioia. Lo stesso vale per mio marito Nicola che lo adora.
Con lui facciamo di tutto: guardiamo i cartoni animati, facciamo la lotta e lui ovviamente è Hulk, poi passiamo alle battaglie con i fucili ad acqua nella piscina dell’hotel. Quando nonno e nipote si coalizzano, io divento il bersaglio dei loro scherzi: mi nascondono le caramelle, fanno sparire la crema di nocciola della colazione», ride Mara. «Questo bimbo, figlio del mio secondogenito Paolo, ci ha cambiato e arricchito la vita. Così come forte e pieno di complicità è il legame con Giulio, il mio bellissimo nipote diciottenne, figlio di Elisabetta, che andrà a studiare all’estero.
Nei messaggini gli scrivo: “Sappi che nonna sarà sempre con te”». Ha una grinta travolgente, Mara, e la trasmette anche quando racconta la sua vita. «L’altra sera sono stata al concerto di Gianna Nannini a Forte dei Marmi. Per me è stato meraviglioso, liberatorio e anche terapeutico. Mi sono lasciata trasportare dalla sua energia e ho cantato. Per due ore mi sono dimenticata del mio problema, di quel “morsetto” che avverto nella bocca.
È stato magico. Alle due di notte ci siamo scritte messaggi che custodisco nel mio cuore», racconta con emozione. La stessa che ha provato una sera alla Capannina, locale cult del Forte, dove si esibiva Jerry Calà. «A un certo punto è arrivato Gherardo Guidi, il patron della Capannina, e, nel rispetto delle norme per l’emergenza sanitaria, mi ha portata in un angoletto del palco. Mi sono seduta scalza, per terra, con lo sguardo verso Jerry che ha intonato Ancora, di Eduardo De Crescenzo. Era la nostra canzone quando eravamo giovani e innamorati. Che emozione essere oggi lì, ognuno con la propria vita, ma con un grande affetto che ci lega».
Mara si sta godendo ogni istante delle vacanze, ma a breve tornerà a Roma, perché il 19 settembre parte la sua tredicesima edizione di Domenica In, su Raiuno. «Che onore! Ho raggiunto il grande Pippo Baudo che a sua volte vanta 13 conduzioni. Sono molto felice di tornare al programma che per me è come se fosse casa. E quest’anno la partenza cade nel giorno del mio anniversario d’amore con Nicola: ci siamo conosciuti il 19 settembre del 2000. Lui è il pilastro dalla mia vita, l’amore per sempre, quello che ti completa perché sai che in qualsiasi momento “io ci sono e tu ci sei”. Il nostro legame è solido e ogni anno che passa si fortifica», confida.
Poi torna a parlare delle novità del programma più amato della domenica. «Il format resta quello di sempre, perché funziona, ma quest’anno ci sarà un grande ritorno: una volta al mese sarà in studio il mio amico don Mazzi. Porterà una storia e con lui affronteremo un tema sociale. Questa pandemia ci ha resi più fragili, le sue parole speciali saranno un conforto per tutti», spiega. «Poi stiamo pensando a un formattino, a uno spazio dedicato alle esibizioni di giovani talenti accompagnati da “padrini” famosi che credono in loro. Speravo non ce ne fosse bisogno, ma penso che nella prima parte continueremo a parlare di Covid.
È un servizio pubblico importante, pensa che spesso mi dicono: “Tu ci hai fatto capire molte cose”». Prima di ripartire con Domenica In Mara condurrà il premio internazionale Biagio Agnes insieme con Alberto Matano, l’11 settembre in seconda serata su Raiuno. E si parla di lei per Telethon, a dicembre. «Te l’ho detto, non mi fermo mai», alza un calice e brinda: «A tutti noi, che da troppo tempo stiamo patendo per questa pandemia. Spero con tutto il cuore che il virus se ne vada e ci faccia tornare a vivere con la libertà nel cuore e la voglia abbracciarci con slancio, senza più paura».
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