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Pensioni anticipate 2022: le novità di agosto, Quota 41 o doppia quota cosa deciderà il Governo



Pensioni anticipate 2022 è questo uno dei temi più caldi di quest’estate 2021. Ma quali sono le principali novità che stanno emergendo in questi ultimi giorni in attesa dell’arrivo del mese di settembre? In realtà, sembrerebbe essere tutto fermo e si comincerà a parlare di novità in termini di pensione anticipata 2022 alla fine di agosto quando i sindacati torneranno, quindi ad avanzare le loro proposte come rappresentanti dei lavoratori. Non è di certo una novità il fatto che ci sia una vera e propria guerra tra governo e sindacati soprattutto per quanto riguarda Quota 41 e Doppia Quota.



Pensioni anticipate 2022, Quota 41 o doppia quota?

Come già abbiamo avuto modo di vedere, sembrerebbe che ci siano delle vere e proprie lotte tra sindacati e Governo. Nello specifico questa guerra sembra essersi ridotta a quota 41 per tutti contro doppia quota. Ma in cosa consistono queste misure? E soprattutto chi la spunterà tra le due? I sindacati hanno avanzato nello specifico una proposta, ovvero estendere Quota 41 a tutti sia per uomini che per le donne ed a prescindere anche dall’età anagrafica.

Quota 41 per tutti, la proposta dei sindacati ma in cosa consiste?

Qualora il governo volesse dare ascolto ai sindacati, si potrebbe quindi pensare ad una pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati e questo potrebbe essere un requisito davvero molto importante e indispensabile per poter accedere a questo tipo di soluzione. Il governo non sembra essere favorevole a questa misura. Il motivo? Pare che questa misura abbia un determinato costo non indifferente per le casse dello Stato. Effettivamente quindi il governo sta cercando di prendere tempo e di trovare delle soluzioni che possano essere più vantaggiose per le casse dello Stato.

Doppia quota, in cosa consiste?

Una di queste potrebbe essere proprio doppia quota che è stata spiegata in questi giorni da Pasquale tridico il presidente dell’INPS. Si potrebbe quindi andare in pensione anticipata all’età di 62-63 anni con un assegno calcolato soltanto in riferimento alla parte contributiva del lavoratore. Per poter quindi andare in pensione anticipata 62 63 anni con un assegno calcolato soltanto in riferimento alla parte contributiva, il lavoratore dovrà attendere il raggiungimento del sessantasettesimo anno di età. In questo modo lo Stato potrebbe guadagnare del tempo e non spendere troppi soldi. Una cosa però sembra essere certa ovvero che tra pochi mesi si potrà dire addio definitivamente a Quota 100.



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