Una delle misure tanto attesa e Quota 100, ovvero quella misura che darà la possibilità di accedere alla pensione una volta maturati 38 anni di contributi e raggiunti 62 anni di età. Nonostante se ne parli da tanto tempo ancora su questo misura sembrano esserci tanti dubbi che in parte sono stati chiariti anche dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali Claudio Durigon. Nello specifico lo stesso pare che abbia fornito delle indicazioni circa la tempistica, ovvero parlando di quelle che sono le finestre temporali che potranno essere sfruttate dai lavoratori dipendenti e pubblici per poter uscire dal mondo del lavoro con Quota 100. Così i dipendenti privati, grazie a Quota 100 potranno andare in pensione dal mese di aprile 2019, mentre dipendenti pubblici potranno uscire soltanto ad ottobre.
Durigon ha anche parlato di quelle che sono le finestre trimestrali aggiungendo che per i dipendenti pubblici e soltanto previsto un preavviso di 6 mesi ed affrontando anche il tema delle risorse, spiegando che ci potrebbe essere per il primo anno un minore aggravio di 2 miliardi di euro almeno secondo quelle che sono le stime del governo. La durata di quota 100, inoltre, potrebbe essere limitata a 3 anni e poi questa misura potrebbe essere sostituita da Quota 41, ovvero quella misura che darebbe la possibilità di poter accedere al pensionamento, una volta maturati 41 anni di contributi senza alcun limite anagrafico.
Come abbiamo visto, però ci sono degli aspetti che ancora sono poco chiari e tra questi c’è la ammissione eventuale del cumulo dei contributi ai fini pensionistici. Nello specifico, alcuni lavoratori si chiedono se poter fare affidamento sulla contribuzione mista per il calcolo finalizzato a Quota 100. Ad oggi purtroppo questo quesito non sembra avere una risposta, ciò che è certo e che al momento i contributi che si trovano nelle casse professionali, si possono utilizzare per il raggiungimento della pensione anticipata oppure della pensione di vecchiaia.
Interessanti sono le indiscrezioni, su come potrebbe essere calcolato il conteggio per quota 100, arrivate da un noto sito che si occupa di pensioni e vari argomenti di natura fiscale. Le ipotesi sono le seguenti, ovvero che per chi possiede almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011, dopo il 2011 con il calcolo contributivo. Per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 1995 dopo il 1995 con il calcolo contributivo.
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