Achille Lauro, cosi è diventato un re della musica



Achille Lauro sempre più divo! Lui vince, tra polemiche e critiche, perché ha dalla sua parte il grande pubblico, che lo ammira ed è sempre più attratto dal suo fascino magnetico, dal suo essere fuori dai canoni con grazia, stile e con coraggio.



Non a caso il suo più recente album, intitolato semplicemente “Lauro” e uscito lo scorso 16 aprile, sta andando benissimo con i singoli estratto “Marilù” e “Solo Noi” che furoreggiano nelle classifiche di vendita: «Mi sono ritrovato ad avere un centinaio di brani scritti… – ha detto l’interprete durante la conferenza stampa di presentazione dell’album – Nel 2020 ho scelto, dopo essermi accorto di aver 1920 e 1990 – progetti legati a 1969 – e ho deciso di tirarli fuori e regalarli alla gente prima di questo album che rappresenta davvero me stesso.

Avevo tanta roba dello stesso tipo e l’ho incasellata molto spontaneamente. Fotografo una parte di me. Dentro di noi abbiamo tutti milioni di personalità e sensazioni. Partirei dalla cover e dalle varie chiavi di lettura. Sono ossessionato dai dettagli e metto in discussione ogni pezzo.

Sono cresciuto in una comune di ragazzi dove c’erano figli di nessuno, artistoidi. C’era sempre qualcuno che scriveva molto bene e per quello ero sempre abituato a chiedermi se fosse al livello, prima di farlo uscire. La copertina, dopo Sanremo e i 4/5 dischi, è una cover minimalista.

È una tela, un mio quadro. Un impiccato e il nome sotto. È la metafora della vita. La “O” rossa è per dire che non è una fine, un nuovo inizio e rifiutare una fine che ci era stata imposta. Le lettere sono associate ai generi musicali che ho incarnato a Sanremo».

Insomma, Lauro De Marinis, questo è il suo vero nome, stia bissando il successo di “Rolls Royce”, “Me ne frego” (i brani portati a Sanremo) e tutti gli altri successi di questi ultimi due anni in cui è diventato uno degli artisti italiani più apprezzati anche all’estero.

Una delle forze del rapper e compositore veneto, è sicuramente quella di saper comunicare con i suoi tantissimi followers, rispondendo per le rime a chi lo attacca: «Hanno detto tante stronzate su di me. – ha scritto su Instagram – Che sono solo un modello, un prodotto di marketing, un disgraziato, una femmina. Ma sono molto peggio». I

l rapper, che a trentuno anni ha ormai sviluppato anche un forte senso dell’ironia, non ha problemi neppure a parlare del rapporto con i suoi genitori, nonché quello con le donne: «Qualche sberla dai miei? Avoja, quando mi sono tinto a dieci anni, in quel caso me le meritavo. – ha detto durante un’intervista a Mediaset Play – Tutte le ragazze mi tirano ceffoni, sono uno che se li merita».

Achille Lauro sta vivendo un momento d’oro: oltre ad essere uno dei cantanti più apprezzati che vende più dischi, è chief creative di Elektra Records e responsabile di una società, la @MK3 newCO, che si occupa di scouting e management in società con la Warner Music: «Nel successo avere c**o conta abbastanza», ha spiegato. Lauro non ama i compromessi, e così anche sulla vita e sulla carriera, senza mezzi termini: «Il piano b non esiste… Tra dieci anni mi vedo molto più in alto di adesso».

I suoi fans non lo ammirano soltanto per il talento e la personalità ma anche per il suo fascino sensuale e il suo aspetto estetico che cura nei dettagli. Lui dice di tenersi in forma grazie al Muay Thai, la boxe thailandese, e a varie discipline di combattimento: «La questione estetica del corpo la vivo molto tranquillamente. – ha detto a “gazzetta.it” – Credo sia importante stare bene con se stessi senza dannarsi, però so bene quanto determinate attenzioni siano necessarie per tutelare la nostra salute».

Anche lui però non sa resistere ad alcune tentazioni come «i dolci. e anche con il vino non sono proprio impeccabile. Perché dai, come si fa a dire sempre no a un bel bicchiere di vino?». I progetti per il futuro non gli mancano: «L’importante è avere in testa un disegno: io ho scoperto prestissimo di voler scrivere e questa è stata la mia fortuna.», ha spiegato aggiungendo di non avere rimpianti: «Rifarei tutto. Oggi sono quello che sono per tutte le esperienze che ho fatto, per tutte le stronzate che ho fatto. Gli stadi sono il sogno di ogni cantante. Se arrivassi in quello della mia città, bè, sarebbe il massimo».



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