Maria Angioni è l’ex pubblico Ministero che si è occupato per la prima volta del caso relativo alla scomparsa della piccola Denise Pipitone, ovvero la bambina scomparsa da Mazara del Vallo ormai oltre 17 anni fa. La bambina scomparve esattamente il primo settembre 2004 e aveva soltanto 4 anni. La piccola Denise si trovava a casa della nonna. Sembrerebbe che purtroppo la bambina sia scomparsa da casa, mentre inseguiva il suo cuginetto davanti a casa della nonna.
Denise Pipitone, la scomparsa della bambina da Mazara del vallo
L’ultimo avvistamento della bambina, risale esattamente al primo settembre alle ore 11:45 poi di lei non se ne saputo più nulla. La madre Piera Maggio non si trovava a casa perché pare stesse frequentando un corso di informatica e venne proprio informata della scomparsa della sua bambina intorno alle ore 12:30. Immediatamente sono partite ricerche con i cani molecolari della squadra investigativa e immediatamente i sospetti si sono riversati su Jessica Pulizzi e su Anna Corona. Proprio Jessica Pulizzi venne progettata e poi scagionata dall’accusa di rapimento. Tuttavia però le ipotesi continuano ad essere ancora oggi piuttosto vive. Ad occuparsi di questo caso come abbiamo già visto, è stata la PM Maria Angioni ascoltata dalla Procura di Marsala in questi ultimi mesi perché pare che la stessa avesse lamentato una scarsa collaborazione da parte non soltanto delle forze dell’ordine, ma anche dei testimoni.
Le dichiarazioni shock dell’ex Pm
“Coloro che erano sottoposti ad intercettazioni avevano capito di trovarsi sotto controllo. Questo mi portò a sviluppare una strategia: fingere di smetterla con l’intercettarli. Poi ho ricominciato, con delle diverse forze dell’ordine, cercando di potere salvare quello che potevo”. Queste le parole di Maria Angioni dopo che il caso di Denise Pipitone è tornato poi alla ribalta nel mese di febbraio 2021. “Coloro che erano sottoposti ad intercettazioni avevano capito di trovarsi sotto controllo. Questo mi portò a sviluppare una strategia: fingere di smetterla con l’intercettarli. Poi ho ricominciato, con delle diverse forze dell’ordine, cercando di potere salvare quello che potevo”. Questo quanto dichiarato da Maria Angioni, dopo che il caso di Denise negli ultimi mesi è tornato alla ribalta nel mese di febbraio 2021.
Le ipotesi
“Quell’inchiesta era un terreno minato. Non si riusciva a fare niente. Ovunque mi girassi incontravo difficoltà. Come quando venni interrotta da un esponente delle forze dell’ordine, mentre stavo interrogando una persona che mi stava dando notizie molto interessanti, e distruggendo quella pista. Quella volta mi spaventai davvero. Purtroppo, era la mia ultima attività inquirente, perché all’indomani lasciai la Procura di Marsala per andare al Tribunale di Cagliari”. Questo ancora quanto dichiarato da Maria Angioni.
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