Non tutti sono a conoscenza delle conseguenze davvero catastrofiche del gas radon, ovvero un gas piuttosto insapore incolore e inodore ma molto pericoloso. Per chi non lo sapesse, si tratta di un gas nobile radioattivo naturale che deriva dal decadimento dell’uranio e si trova in natura anche se in piccole quantità nel suolo e nelle rocce. In questo periodo sembra che a porre particolare attenzione sul gas radon sia stato il consiglio nazionale dei Geologi, sostenendo che è sicuramente un tema poco trattato dai media, ma che deve essere maggiormente conosciuto perché l’esposizione della popolazione al radon che è presente nell’aria rappresenta il principale fattore di rischio di tumore polmonare, dopo il fumo della sigaretta.
E’ questo sostanzialmente quanto riferito da Vincenzo Giovine, vice presidente e coordinatore della Commissione Ambiente del Consiglio Nazionale dei Geologi che è intervenuto in conferenza stampa “Radon rischio geologico dalla Terra in pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?”, una conferenza che si è svolta nella giornata di oggi proprio presso il Senato della Repubblica e organizzato su iniziativa del senatore Francesco Bruzzone in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, che anticipa la presentazione del convegno Nazionale che si terrà il prossimo 26 ottobre.
Alla conferenza stampa hanno partecipato: Francesco Bruzzone, Vice Presidente della 13° Commissione Permanente Territorio, ambiente, beni ambientali; Antonio Federico, Segretario della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati; Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale; Giancarlo Torri dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Rossana Cintoli, Direttore tecnico dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio).
“Il CNG già dal 2016, con l’istituzione di un apposito tavolo sul problema radon, ha voluto focalizzare l’attenzione sui rischi, ma soprattutto sulla natura del problema. L’origine tipicamente geologica del radon è data dalle concentrazioni naturali di uranio e radio contenute nelle rocce e nei terreni. Il lavoro svolto dalla Commissione Ambiente del CNG – spiega il Vice Presidente – ha prodotto un documento che sarà inviato alle forze politiche e che sarà ampiamente trattato nell’ambito del Convegno Nazionale di Roma il prossimo 26 ottobre”, è questo quanto riferito da Giovine.
Tumore ai polmoni rari
Esistono diverse tipologie di tumori polmonari, comunemente denominate “sottotipi” dei tumori polmonari. Alcune di queste colpiscono più frequentemente di altre. Nel presente documento informativo illustreremo nello specifico i sottotipi di tumore che si verificano meno frequentemente e che sono definiti “rari”. Le esperienze delle persone affette dalle tipologie più rare di tumore al polmone sono generalmente simili a quelle delle persone con forme più comuni di tale malattia. Tuttavia, vi sono alcune differenze relative al trattamento e all’esito clinico. Per alcune tipologie di tumore al polmone sono inoltre necessari esami differenti affinché sia possibile effettuare una diagnosi. Il presente documento informativo ha lo scopo di delineare le caratteristiche di alcuni tumori polmonari rari ed evidenziare le differenze tra di essi.
Diagnosi Generalmente, il processo che conduce alla diagnosi di tumore al polmone è il seguente: Inizialmente, Lei sarà sottoposto/a ad una radiografia e ad una tomografia computerizzata (o TC) del torace. La TC è un esame durante il quale il corpo viene attraversato da raggi X da varie angolazioni, il che permette a un computer di ricavarne un’immagine dettagliata. Lo scopo di questi due esami è quello di rilevare l’eventuale presenza di un tumore al polmone. Successivamente, Lei sarà sottoposto/a ad altri esami in grado di determinare fin dove il tumore si sia diffuso. Tale processo viene denominato stadiazione e può richiedere ulteriori TC dell’addome (area dello stomaco) o del cervello, oppure una tomografia ad emissione di positroni (detta anche PET TC); tale esame combina le due tecniche della TC e della PET, che prevede l’iniezione per endovena di una piccola quantità di colorante radioattivo che evidenzia eventuali anomalie nei tessuti. Infine, il medico preleverà alcuni campioni delle cellule del tumore per confermare la diagnosi (tale procedura è denominata biopsia). Trattamento I tumori polmonari oggetto del presente documento informativo sono tumori rari: è stato infatti condotto uno scarso numero di studi clinici per valutare e stabilire terapie specifiche per tali patologie. Pertanto, la tipologia di trattamento che Lei potrebbe ricevere sarà basata sulla Sua specifica situazione medica, sull’opinione di un esperto e sulle terapie disponibili nel Suo Paese.
Esito clinico Il tumore al polmone è una patologia grave e, sfortunatamente, la prognosi per i tumori polmonari rari non è generalmente buona. Tuttavia, si stanno compiendo passi importanti nello sviluppo di nuovi trattamenti. Il presente documento informativo Le fornirà informazioni sugli esiti clinici per ognuno dei tumori rari descritti, sulla base dei dati attualmente disponibili. In ogni caso, è importante ricordare che ogni individuo è diverso, pertanto la Sua reazione al trattamento potrebbe essere diversa da quella di un’altra persona. Deve considerare la Sua prognosi come indicativa. La maggior parte delle informazioni sugli esiti clinici contenute nel presente documento informativo viene fornita in termini di “tasso di sopravvivenza a 5 anni”. Tale termine viene spesso usato dagli operatori sanitari e si riferisce al numero di individui studiati durante le ricerche che hanno vissuto 5 anni o più dopo che è stato loro diagnosticato un determinato tipo di tumore al polmone.
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