Franco Battiato: chi è, età, cause morte, moglie, figli, vita privata, malattia e dove viveva



Cantautore ai massimi livelli della musica italiana. Franco Battiato è morto. L’uomo lascia il mondo della musica un grande patrimonio culturale, i suoi brani nati dopo varie sperimentazioni hanno reso la musica leggera e pop ancora migliore. Purtroppo il maestro era malato da qualche anno, è deceduto in casa a Milo Dov’è dal 2019 si era definitivamente ritirato dalle scene circondato dai suoi affetti più cari.



Ad annunciare la tua morte è stato il direttore di La Civiltà Cattolica Antonio Spadaro con Un Tweet lo stesso ha voluto ricordare il più grande amico con una frase di una canzone scritta da Battiato “E guarirai da tutte le malattie Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te”. Ciao, Franco #Battiato”.

In tutti questi anni di Franco Battiato ha portato la tua musica ad un livello superiore sperimentando nuovi strumenti e suoni ma soprattutto generi musicali, è riuscito ad abbinare musica leggera a quella Rock con incursioni di lirica e addirittura elettronica. Un vero e proprio genio dell’arte in tutte le sue espressioni. Negli ultimi anni fiera maggiormente appassionato la pittura ed al cinema ricevendo apprezzamenti da molti esperti, non tutti sanno il suo impegno per la politica essendo stata Assessore al Turismo della Regione Siciliana.

Franco Battiato, moglie, figli e vita privata

Come abbiamo detto in precedenza Franco Battiato erano circa 3 anni che aveva smesso di fare musica a causa di una brutta malattia che non si è mai arrestata. Pochi mesi fa aveva compiuto 76 anni è in rete nonostante il silenzio della famiglia i fan hanno reso omaggio a lui facendogli gli auguri.

Della sua vita privata si conosce poco. Molto legato alla mamma Grazia sembra che il cantautore non abbia avuto figli ne tanto meno storie importanti. Ha scelto di vivere alle pendice dell’Etna, vicino al fratello Michele e alla nipote che ha sempre considerato la sua erede.

Il viaggio attraverso tutti quei paesaggi dei suoi 30 album in studio, che comprendevano nel boom degli Inneresdel 2009, è iniziata in prima pagina una feroce e insolitamente esplicita critica contro l’allora presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi.

Il grafico Francesco Messina ha disegnato tutti quelli di un grande amico, con il quale ha condiviso migliaia di viaggi, ritiri spirituali, giornate di meditazione e la stessa strada dove per anni hanno vissuto a Milano. All’inizio, come quella di The Padrone’sVoice, tutte le copertine emersero dalla matita, dalle forbici e dalla colla. “Ma questo è stato il più difficile.

Franco non era convinto. Stavamo facendo un viaggio, il taxi era alla porta e ha detto che non lo ha visto chiaro: “Penso di aver fatto il mio miglior disco. Se ti senti allo stesso modo per la tua copertura, andiamo in quella macchina”, ricorda. Il taxi, ovviamente, è partito e la stampa EMI ha fissato per sempre quell’immagine evocativa della silhouette di Battiato “nella sua atmosfera mediterranea” da cui non è mai decollata. “L’ho visto come in una realtà parallela.

Non è dogmatico nelle sue idee, c’è molta trasversalità. Ho creato uno spazio molto contrastante e ho cercato di lasciarlo sospeso, è così che l’ho visto. Era postmoderno come segno. Ma in realtà ha composto alla via dadaista, il suo lavoro è più un collage. Ha funzionato alla via del Cocteau”, spiega Messina, con la quale ha condiviso spedizioni per vedere i suoi idoli all’epoca come il direttore di scena Bob Wilson o musicisti come Steve Reich, Terry Riley e Philip Glass.



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