In tema di pensioni, purtroppo, il percorso legislativo così come le misure sono ancora incerte, perché si rimane in attesa di un decreto che deve essere approvato ancora e che dovrebbe arrivare al massimo entro la fine dell’anno come strumento legislativo per poter, Dunque, provare le nuove misure previdenziali. Ad ogni modo mentre si rimane in attesa di questo decreto, si avanza l’ipotesi di un emendamento alla manovra. Secondo alcune indiscrezioni, il pacchetto pensioni potrebbe essere già pronto e tante novità sarebbero in arrivo a rispetto a quanto si è detto fino ad oggi. Nelle intenzioni del governo ci sarebbe quota 100 come misura pensionistica provvisoria che la quale avrebbe la durata di 3 anni e che possa poi cedere il passo a quota 41. Ricordiamo come per quota 100 si intende la possibilità di poter andare in pensione anticipatamente nel corso del 2019, avendo maturato 2 requisiti ovvero uno contributivo e l’altro anagrafico e più nello specifico 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
In termini di riforma pensioni, negli ultimi giorni il ministro Salvini aveva confermato l’avvio di quota 100 a partire già dal mese di febbraio, ma queste notizie sono state smentite proprio nelle scorse ore dal ministro Tria secondo cui la quota 100, partirà sicuramente andare nel mese di aprile. Riguardo quota 41, invece, secondo quelle che sono le intenzioni del governo dovrebbe partire dal 2022 o dal 2023, andando a sostituire quota 100. Per quota 41 si intende quella misura che darà la possibilità di accedere all’età pensionistica, coloro che avranno maturato ben 41 anni di contributi a prescindere da quella che è l’età anagrafica.
Le altre misure comprensive del pacchetto pensioni, potrebbero essere una proroga di opzione donna per un solo anno e non più per tre come si era detto inizialmente ed ancora lo stop per l’adeguamento alla speranza di vita dei requisiti, per poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Per quanto riguarda invece l’adeguamento alla speranza di vita si passerà ai 67 anni, a partire dal 2019 mentre resterà inalterata fino al 2023. Ad ogni modo, si tratta ancora di misure che dovrebbero essere ancora approvate e questo dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno il tutto contenuto o all’interno di un decreto, oppure di un emendamento. Al momento ti starebbe anche valutando l’inserimento del pacchetto pensioni tra i correttivi del governo, oppure dei relatori nel passaggio previsto presso la commissione bilancio alla camera, che prima ancora che il voto si potrebbe trasformare in un emendamento unificato ovvero un maxiemendamento.
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