Manca davvero pochissimo all’ultima gara di Serie A Vai a Villa ventitreesima giornata. La Juventus incontrerà il Crotone ultimo classifica. Questa partita è fondamentale per la Juventus soprattutto per il morale, Infatti dopo il fallimento in Champions League contro il porto la squadra ha bisogno di tirare su il morale. Il Crotone è lontana solamente 8 punti dalla zona salvezza e cercherà di strappare Almeno un pareggio.
Titolare fisso in Coppa Italia, dopo tanto sgomitare e qualche malumore non così celato per lo scarso utilizzo Merih Demiral ha l’occasione di scalare la gerarchia dei centrali difensivi: toccherà a lui, in coppia con Matthijs de Ligt, ergere un muro davanti alla porta bianconera nelle prossime gare di campionato. Crotone, Verona e probabilmente Spezia, se Giorgio Chiellini non riesce a recuperare dal problema al polpaccio, mentre Leonardo Bonucci dovrebbe rientrare soltanto contro la Lazio: senza i due senatori, finiti entrambi in infermeria, i giovani centrali sono chiamati a un triplo test. La coppia del futuro si cala perentoriamente nel presente: se l’olandese è ormai una garanzia e una certezza al pari dei compagni più esperti, il turco invece deve ancora trovare un giusto equilibrio. Nessuno mette in dubbio le sue qualità, però il suo rendimento resta altalenante, capace di compiere errori grossolani e poi riabilitarsi con salvataggi miracolosi, come quello sul tiro di Sanchez, con Buffon fuori causa, che nega all’Inter il pareggio nella semifinale d’andata di Coppa Italia.
Aggressivo in campo, Demiral è un simpaticone nello spogliatoio e sui social: complice la non perfetta padronanza della lingua italiana, ha coniato un nuovo tormentone commentando con un semplice “tu top” qualsiasi post dei compagni. Il ché ha scatenato le prese in giro, segno di quanto sia ben voluto.
Demiral-De Ligt sono la versione giovane di Bonucci-Chiellini e hanno la stessa complementarietà: un insieme di eleganza e aggressività, di capacità di impostazione e di attenzione nell’anticipo, di picchiare duro quando è necessario. A differenza però dei compagni, hanno un’impostazione più moderna. Con loro in campo, la Juventus gioca più alta, secondo gli schemi che vuole anche di Andrea Pirlo, ed è soprattutto De Ligt a essere il maestro delle coperture preventive e dell’anticipo a centrocampo. Con Chiellini e Bonucci invece la Juventus gioca bassa: il capitano aspetta gli avversari nella propria area di rigore per murarli e poi ripartire.
Con la coppia di giovani centrali dall’inizio la Juventus non ha mai perso: 4 vittorie (contro il Cagliari in campionato, contro la Dinamo Kiev in Champions, contro Spal e Inter in Coppa Italia) e un pareggio (nel ritorno con i nerazzurri in Coppa Italia). Non solo, in cinque gare i bianconeri hanno subito soltanto un gol, quello di Lautaro.
Contro il Crotone, domani sera, la Juventus ci arriva incerottata: oltre a Chiellini e Bonucci, mancheranno Arthur, Cuadrado e lo squalificato Rabiot. In porta potrebbe rivedersi Buffon, sugli esterni di difesa Danilo è chiamato agli straordinari mentre Frabotta può sostituire Alex Sandro sulla sinistra. A centrocampo, Pirlo è costretto ad accentrare McKennie al fianco di Bentancur, a meno che non decida di gettare nella mischia il giovane Fagioli. Su una fascia agirà Chiesa, sull’altra è ballottaggio: Bernardeschi potrebbe avere una chance, ma bisogna valutare la ripresa di Ramsey, rientrato in Champions nell’ultimo quarto d’ora dopo l’infortunio. In avanti, non c’è riposo per Cristiano Ronaldo: Kulusevski appare in vantaggio per far coppia con il fuoriclasse portoghese perché Morata non è al meglio della condizione. Ma c’è grande attesa per il ritorno di Dybala, non dall’inizio ma a partita in corso.
Juventus Crotone streaming gratis e diretta tv, dove e come vedere la partita. La partita si giocherà oggi lunedì 22 febbraio 2021 alle ore 20:45. Le squadre scenderanno in campo allo Stadium di Torino e la partita sarà valevole per il 23esimo turno di campionato. Ma come arrivano le due squadre a questo match molto importante soprattutto per la Juventus?
Juventus Crotone, come arrivano le due squadre a questo match
La Juventus si trova attualmente sesta in classifica con un totale di 42 punti ed è imbattuta nei 5 incontri precedenti con il Crotone in Serie A. Il Crotone invece si trova ultimo con 12 punti e arriva da circa 4 sconfitte consecutive ed è imbattuto da 2 gare di campionato contro la Juventus. I precedenti sono favorevoli alla Juventus. In circa sette sfide, ben cinque vittorie per i bianconeri e nessuna sconfitta. In passato il Crotone soltanto una volta ha registrato una serie più lunghe di incontri senza sconfitte contro una singola avversaria in Serie A, contro il Chievo tra il 2016 e il 2017. Si tratta di un match importante per entrambe le squadre. Per il Crotone potrebbe esserci la possibilità che diventi la 78esima squadra contro cui Cristiano Ronaldo trova il gol nei cinque maggiori campionati europei. Al momento sembra che l’attaccante portoghese abbia segnato a tutte le squadre affrontate in serie A attualmente nella competizione. Andrea Pirlo non potrà contare su Arthur, su Cuadrado, Chiellini, Bonucci e Dybala. In porta invece ci sarà Buffon ed in attacco Kulusevki ovvero la spalla di Cristiano Ronaldo. Stroppa ha invece pensato ad un 4-3- 1-2.
Dove e come vedere la partita
Juventus Crotone sarà in diretta TV su sky sport Serie A al numero 202 e 249 del satellite ed ancora numero 473 e 483 del digitale terrestre. Il meteo sarà ancora visibile su Sky Sport numero 251 del satellite. Juventus Crotone sarà anche in diretta streaming per gli abbonati con Sky Go e sarà anche visibile per i clienti sulle moderne smart tv che sono compatibili con l’app. Il match sarà anche online su Now tv, ovviamente dopo aver effettuato la registrazione al sito e dopo aver acquistato uno dei pacchetti disponibili. Non sarà trasmessa in chiaro.
Le probabili formazioni
Le due squadre scenderanno in campo oggi, lunedì 22 febbraio 2021 alle ore 20.45. Ecco le probabili formazioni.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Danilo, Demiral, De Ligt, Alex Sandro; Chiesa, Bentancur, Ramsey, McKennie; Kulusevski, Ronaldo. All.: Pirlo.
CROTONE (4-3-1-2): Cordaz; P. Pereira, Magallan, Golemic, Luperto; Petriccione, Zanellato, Reca; Messias; Ounas, Di Carmine. All.: Stroppa
Quello di gennaio è stato un arrivederci, non un addio. La pista Juventus-Milik è tutt’altro che chiusa. È sempre apertissima e lo è fin dal giorno in cui, lo scorso mese, il 26enne centravanti polacco si è trasferito dal Napoli all’Olympique Marsiglia. Operazione complessa e perfezionata agli sgoccioli visto che l’ex Ajax si trovava ai sei mesi dal possibile svincolo con il club di Aurelio De Laurentiis. Milik ha scelto di ripartire dalla Francia per non rischiare di perdere l’Europeo, ma grazie all’ottimo lavoro svolto dal suo entourage si è tenuto molto più che una porta aperta per un nuovo trasferimento già in estate.
Intanto, prima di fermarsi per un problema muscolare, Arek ha fatto in tempo a mostrare alla Ligue 1 il suo innato senso del gol: gli sono bastati 91 minuti per segnare. Un timbro da opportunista dell’area di rigore, alla Milik. Se la Juventus da più di una anno – e tuttora – tiene le antenne dritte è sicuramente per le sue abilità negli ultimi metri e per l’intrigante situazione contrattuale, ma del polacco stuzzicano anche le doti balistiche. Milik ai tempi del Napoli si stava specializzando anche nei calci di punizione, per il momento uno uno dei talloni d’Achille della Juventus di Andrea Pirlo.
L’attaccante del Marsiglia non era il primo tiratore in azzurro ma, a suon di prove e miglioramenti, si era guadagnato un certo rispetto nei calci piazzati da destra. Rispetto sintetizzato da numeri ancora limitati, però non banali: con il sinistro Arek ha calciato 11 punizioni dirette segnando 3 gol. Più di una rete ogni 4 tentativi: efficacia del 27.3%. Percentuale superiore a quella dei Re del genere (Messi viaggia all’11% negli ultimi 5 anni e mezzo; Dybala al 15.8%), che però ovviamente hanno segnato di più, ma soprattutto calciato maggiormente. Per il numero 10 del Barcellona 25 gol in 231 tiri, per quello juventino 9 in 57 (dati Opta).
Milik, per entrare nelle classifiche degli specialisti, dovrà testarsi con maggiore continuità. Ma i numeri del marsigliese sono un bel punto di partenza. Soprattutto perché, in caso di approdo alla Juventus, si andrebbero ad aggiungere a quelli della Joya e di Cristiano Ronaldo, per anni veri e propri incubi per barriere e portieri avversari. CR7 – una sola punizione-gol in bianconero, nel derby contro il Toro di luglio – è alle prese con una maledizione se si pensa che in carriera ha realizzato ben 57 timbri da fermo. «I gol su punizione – ha spiegato ieri Pirlo, maestro del genere da giocatore – fanno sempre comodo perché tante volte risolvono le partite contro squadre che si chiudono. Ronaldo si sta allenando quotidianamente e ultimamente le sta calciando meglio. Lui è sereno e sa che prima o poi arriverà il gol anche su calcio piazzato».
Aspettando una nuova magia di CR7, magari già oggi contro il Crotone, alla Continassa sperano di recuperare anche i piazzati di Dybala (stasera ancora indisponibile) e Bernardeschi, ma al contempo si guardano in giro per reperirne dei nuovi. Milik, anche da questo punto di vista, potrebbe dare una mano. Molto dipenderà dal finale di stagione del Marsiglia: se i francesi non si qualificheranno per la prossima Champions (traguardo sempre più proibitivo), sono alte le possibilità che l’ex Napoli venga sacrificato. I buoni rapporti tra la Juventus e l’OM rendono possibili diverse soluzioni. A partire da qualche nuovo scambio dopo il baratto invernale tra giovani Aké e Tongya. Ma c’è anche un’altra possibilità: se Milik, formalmente in prestito all’OM dopo il rinnovo col Napoli finalizzato al trasferimento in Francia, dovesse rientrare in azzurro, grazie a una clausola da 12 milioni potrebbe salutare nuovamente, ma con molta meno fatica. Tutte ragioni che spingono il dg Fabio Paratici a marcare il polacco e ovviamente anche Memphis Depay, a scadenza con il Lione e nel mirino di tutte le big.
Un modello a cui ispirarsi, la voglia di lavorare per raggiungerlo e il talento indispensabile per riuscirci. O andarci vicino, perché almeno per quanto riguarda i numeri Juninho Pernambucano resta il re incontrastato delle punizioni: 77 i gol segnati così dal centrocampista brasiliano del Lione dei sette campionati francesi consecutivi vinti tra il 2002 e il 2008, oggi direttore sportivo del club francese. E’ lui il modello a cui Andrea Pirlo si è ispirato per calciare la sua punizione più particolare, la cosiddetta “maledetta”.
A beffare barriere e portieri, l’attuale allenatore bianconero era sempre stato eccezionale, semplicemente grazie alla tecnica fuori dal comune e all’applicazione in allenamento. Le sue punizioni a giro, sopra la barriera, hanno cominciato a deliziare il grande pubblico già quando indossava, per giunta in anticipo sull’età, la maglia della Nazionale Under 21. E con quel tipo di conclusioni ha continuato a segnare fino a fine carriera. Nel frattempo, però, era rimasto affascinato dal modo di calciare di Juninho, come ha raccontato lui stesso nel suo libro “Penso, quindi gioco”, rivelando anche di aver avuto l’ispirazione giusta… in bagno: «La magia che stavo inseguendo non dipendeva dal punto in cui colpivo la sfera, ma dal come. Juninho non la prendeva con tutto il piede, bensì con sole tre dita. Il giorno dopo sono andato prestissimo a Milanello e senza togliere nemmeno i mocassini ho cominciato a provare. Fu subito un tiro perfetto, all’angolino. Finalmente avevo battuto il fantasma di Juninho. L’ho studiato, ho raccolto dvd e vecchie fotografie delle sue partite e alla fine ho capito. La palla andava calciata da sotto, usando le prime tre dita del piede. E il piede andava tenuto più dritto possibile e poi rilasciarlo con un colpo secco. In quel modo la palla in aria restava ferma e, a un certo punto, scendeva velocemente verso la porta, girando con l’effetto. Senza saperlo, eccola, la “maledetta“, come qualcuno avrebbe poi ribattezzato quel tipo di tiro: quando mi riesce non c’è barriera che tenga, perché è una punizione studiata apposta per passare sopra ai giocatori avversari disposti a scudo davanti al proprio portiere, prima di prendere una direzione che non si può prevedere. Più si è lontani dalla porta meglio è, infatti la distanza è direttamente proporzionale all’effetto che si riesce ad imprimere».
Proprio da una distanza lunghissima Pirlo ha calciato forse la punizione più bella della sua carriera, un’opera d’arte rimasta incompiuta per questione di pochi centimetri, quelli di cui il pallone non si abbassò abbastanza, colpendo la traversa. La traversa dell’Inghilterra, per la precisione, avversaria dell’Italia nella prima partita del Mondiale 2014: la palla, piazzata sul centrosinistra, colpita con le citate tre dita e il piede mosso dall’esterno verso l’interno, si alza e scavalca la barriera dando la sensazione di essere diretta sul palo coperto e probabilmente tropp alta. In aria però curva repentinamente verso destra, in direzione del palo del portiere che però si è già mosso nella direzione opposta, e comincia ad abbassarsi. Non abbastanza, ma pazienza.
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