È stata confermata quota 100, ma sembra che sarà attuata con dei paletti dei vincoli e delle finestre che potrebbero finire per ridurre l’impatto dell’anticipo di pensionamento sulle casse dello Stato all’anno prossimo, ovvero il 2019. Tutti i dipendenti privati che raggiungeranno i 38 anni di contributi e 62 anni di età entro la fine dell’anno potranno in questo modo lasciare il lavoro a partire dal prossimo mese di aprile, mentre i lavoratori pubblici soltanto da ottobre. A scattare per tutti sarà il divieto di cumulo tra redditi sopra i €5000 annui e pensioni. Per quanto riguarda la durata della misura, sembra che l’intero sistema potrà valere soltanto in via sperimentale per 3 anni ovvero dal 2019 fino al 2021, mentre poi si deciderà il da farsi, magari con l’aggiunta di alcune clausole di salvaguardia che potrebbero comportare un allungamento delle vie d’uscita. Secondo quanto stimato dai tecnici della ragioneria dello Stato, ci potrebbe essere una platea di beneficiari che ammonta all’ 85% degli aventi diritto che usufruiranno quasi certamente di quota 100, già a partire dal prossimo anno.
Dunque, tra le novità del pacchetto pensioni che verranno inserite nella legge di bilancio possiamo citare quelle secondo cui si potrà andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi a partire dal primo di aprile nel caso in cui verranno raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018. Tutti coloro che raggiungeranno i requisiti dopo, potranno andare via dai 3 mesi in avanti e la finestra disponibile sarà trimestrale ed è mobile. I lavoratori pubblici dovranno invece avere un preavviso di sei mesi ai quali si andranno ad aggiungere i tre della finestra mobile e la prima data utile, sarà il primo di ottobre.
Non si potrà cumulare la pensione con quota 100 con qualsiasi altro tipo di lavoro dipendente o autonomo se non nel limite di 5000 euro annui da lavoro autonomo occasionale. Le pensioni anticipate si potranno conseguire a qualsiasi età, anche nel 2019 avendo maturato 42 anni e 10 mesi di contributi nel caso in cui si tratti di uomini e 41 anni e 10 mesi nel caso in cui si tratta di donne senza l’aumento dei 5 mesi dell’ aspettativa di vita che scatta l’anno prossimo per l’età di vecchiaia.
Sono previste Comunque per questo tipo di pensioni anche le finestre trimestrali e quindi si parlerà di un vantaggio al reale di soli due mesi. Nel pacchetto delle pensioni ci sarà anche l’Ape Social, l’opzione donna e pace contributiva.
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