Atalanta Torino IN STREAMING GRATIS: COME VEDERLA
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Non la vivrà dal campo, ma nemmeno dalla panchina. Per la prima partita da giocatore del Torino con i crismi dell’ufficialità, Antonio Sanabria sarà costretto a distanza dalla sua nuova squadra. Non solo per la squalifica rimediata in Coppa del Re nella sua ultima esibizione con la maglia del Betis, che secondo il regolamento Fifa l’avrebbe comunque costretto oggi alla tribuna. Ma anche perché il 24enne paraguaiano, in occasione dell’ultimo tampone di controllo prima di essere inserito nel gruppo squadra, è risultato positivo al Covid. Da una stanza d’albergo ha dovuto sfoggiare per la prima volta la nuova maglia numero 19, da quella stessa camera in cui sta trascorrendo la quarantena questo pomeriggio osserverà con attenzione i nuovi compagni di squadra. Per presentarsi preparato al Filadelfia, almeno a livello di teoria, non appena potrà tornare in campo. Dove mettersi a disposizione di Nicola, che in ogni caso conosce già bene la punta sudamericana avendola allenata al Genoa: «È un giocatore moderno, tecnico, in grado di integrarsi perfettamente con gli attaccanti di cui disponiamo», ha sentenziato ieri il tecnico granata scrutando già l’orizzonte. Il presente, infatti, imporrà a Sanabria di restare davanti al televisore. Ma, anche a distanza, Zaza avvertirà il peso dell’occasione da non fallire per difendere il posto. Per Sanabria, la speranza di negativizzarsi presto e venir convocato già per sabato prossimo contro il suo Genoa.
A quasi 7 anni di distanza dalla presunta combine in serie B fra Modena e Avellino, Armando Izzo ha risposto due giorni fa alle domande del sostituto procuratore antimafia di Napoli Maurizio De Marco. Una vicenda complicata che il difensore ha potuto ricostruire davanti ai giudici. Nel nuovo Palazzo di Giustizia della città partenopea, il centrale, assente per il match incriminato (disputatosi il 17 marzo 2014 e conclusosi con la vittoria degli emiliani per 1-0), ha spiegato così il motivo dell’assenza: «Ho simulato un infortunio per non essere coinvolto in una combine», ha detto Izzo, come riportato dall’Ansa e dal quotidiano Il Mattino. Il calciatore napoletano ha anche rivelato di essere stato contattato, mentre si trovava a Secondigliano a casa della mamma, dal collega calciatore Luca Pini, passato anche lui dall’Avellino prima di scendere di categoria e disputare il resto della carriera nel dilettantismo. Pini – calciatore ma anche gioielliere – non è l’unico indagato. Il suo incontro con Izzo e una terza persona si è svolto in un ospedale, dove però c’erano altre persone, fra cui Umberto e Antonio Accurso, camorristi di Secondigliano e parenti di Izzo. Elemento, quest’ultimo, che ha convinto il difensore oggi al Toro ad andare via a bordo di un taxi, dopo un piccolo approccio. Non il primo, secondo quanto riferito da Izzo che ha parlato anche di un altro contatto (senza conseguenze), verificatosi anni prima a Trieste, quando vestiva la maglia della Triestina.
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