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Era scontato che alla vigilia della gara col Milan a Casteldebole tenesse banco la desinenza slava ‘ic’. Mihajlovic al microfono; Ibrahimovic e Mandzukic convitati di pietra. Almeno nei sogni questi ultimi sono stati in tempi diversi obiettivi del Bologna. Tutto poi è chiaramente evaporato, così come l’innesto di una punta pronta subito, che senza soldi è dura trovare: «Il mercato è aperto, ma non è per noi» ha riflettuto ad alta voce Sinisa. L’unico nuovo innesto rimane il difensore Faragò, in prestito dal Cagliari con diritto di riscatto.
Interessanti le riflessioni del tecnico serbo su Ibra: «Ha detto di sì al Milan e ha fatto bene. Sarebbe stato meraviglioso averlo qui. Non saremmo dove siamo adesso. Tutti si sarebbero divertiti di più. Resta una storia di fantacalcio. Quanto successo in settimana non penso lo innervosisca. Ibra arriverà in campo come sempre, convinto delle sue qualità e di poter fare gol». Mihajlovic si è poi rimangiato ciò che disse di Mandzukic, cioè che non gli interessava, causa tempi lunghi per ritrovare la condizione. Al Milan è già sceso in campo: «Che c… dovevo dire? Lo sapete quanto guadagna in sei mesi? Se l’hanno preso c’è sicuramente il benestare di Ibra. Sono entrambi giocatori di livello superiore, con quella mentalità vincente che la fa venire anche agli altri, ai giovani della squadra». Oggi il Bologna dovrebbe presentare Soumaoro dal primo minuto centrale in difesa, con Tomiyasu in fascia e De Silvestri in panca. In avanti l’ipotesi più probabile è di nuovo Barrow di punta.
Inizia ad essere meno affollata l’infermeria del Milan, che ieri ha accolto con gioia la notizia della negatività di Hakan Calhanoglu al coronavirus dopo due settimane di isolamento casalingo. L’annuncio è arrivato dallo stesso giocatore sul suo profilo Instagram, seguito poi dal comunicato ufficiale da parte del Milan che ha specificato come il ritorno all’attività agonistica di Calhanoglu fosse soggetto al riottenimento dell’idoneità sportiva (arrivata). Ma il turco non dovrebbe raggiungere a Bologna i compagni, ma dovrebbe lavorare a Milanello per poi rientrare in gruppo in vista della partita di domenica prossima contro il Crotone. Con Brahim Diaz fermo ai box a causa della lesione al flessore della coscia sinistra che sarà rivalutato la prossima settimana, toccherà a Rafael Leao agire da trequartista centrale alle spalle di Zlatan Ibrahimovic.
Un ritorno alle origini per il portoghese, che ricopriva quella posizione al Lille. L’intento di Pioli sarà quello di sfruttare maggiormente gli spazi che Ibra dovrà creare in mezzo alla difesa bolognese. Passate in secondo piano le altre due ipotesi rappresentate da Rade Krunic e Daniel Maldini, che erano stati provati nella girandola di combinazioni a disposizione di Pioli. Sarà un Milan molto offensivo, visto che a completare il terzetto di trequartisti alle spalle di Ibrahimovic ci saranno Alexis Saelemaekers a destra e, soprattutto, il ritorno dal primo minuto di Ante Rebic a sinistra. La combinazione Rebic-Ibrahimovic non gioca insieme, dal primo minuto, dalla trasferta di Napoli di novembre, quando il croato confezionò l’assist del raddoppio proprio per Zlatan, che nel finale di gara si fece male.
Accanto a Franck Kessie ci sarà il ritorno di Sandro Tonali, mentre Ismael Bennacer si accomoderà in panchina così come Mario Mandzukic, che ha smaltito la botta alla caviglia rimediata contro l’Atalanta e dovrebbe avere dei minuti nel corso della ripresa, in base a quelle che saranno le necessità tattiche della squadra. In difesa, con Kjaer (anche per lui controlli previsti la prossima settimana) e Gabbia (il recupero procede bene, ma non si vogliono forzare i tempi) indisponibili, ci sarà l’esordio da titolare in Serie A per Fikayo Tomori al fianco di Alessio Romagnoli mentre Davide Calabria si riprenderà la maglia da titolare come terzino destro dopo aver fatto panchina nel derby di Coppa Italia. Il reparto sarà completato da Theo Hernandez a sinistra. Tra i pali si rivedrà Gigio Donnarumma, assente martedì sera per squalifica, ben sostituito da Ciprian Tatarusanu.
Lo scudetto è una preda troppo succosa da azzannare e il Milan sta facendo di tutto per provarci fino in fondo. L’obiettivo numero uno rimane il ritorno in Champions, ma il primo posto, il titolo d’inverno e un mercato di gennaio già importante, stanno spingendo la società a provarci fino in fondo. E così dopo gli arrivi di Mandzukic, Tomori e Meite, ecco che Maldini e Massara stanno tentando un colpo a effetto. Il vice Theo Hernandez? No, o almeno non solo lui (rimangono sullo sfondo le manovre per Vina e Nuno Mendes). Nelle ultime ore il Milan sta infatti valutando Douglas Costa. Il 30enne esterno d’attacco, di proprietà della Juventus, in questa stagione sta (non) giocando in prestito al Bayern Monaco. Il brasiliano, infatti, è tornato in Germania, ma ha trovato poco spazio nella super squadra di Flick. Ha collezionato 19 presenze, ma solo 6 da titolare per 654 minuti complessivi, dunque 34 di media. Il Bayern ha già comunicato alla Juventus che non riscatterà il giocatore e ha dato il suo via libera al club bianconero per cercare eventualmente un’altra sistemazione già in questa stagione.
THAUVIN A ZERO
Il Milan, venuto a conoscenza della situazione, ha sondato il terreno e ha trovato terreno fertile anche se rimane un grosso ostacolo per poter completare questa operazione last-minute e riguarda l’ingaggio. Douglas Costa – brasiliano, ma il Milan ha ancora uno slot libero per gli extracomunitari – guadagna 6 milioni netti a stagione (contratto fino al 2022), uno stipendio alto visto che solo Donnarumma e Ibrahimovic superano i 6 milioni in casa rossonera, mentre tutti gli altri sono sotto i 3.5 (Calhanoglu sta trattando il rinnovo per 4.5). La tentazione è forte, Douglas Costa sarebbe un’ulteriore arma per dare la caccia allo scudetto e rinforzare il settore destro dell’attacco dove ci sono Saelemaekers (più difensivo) e Castillejo (poco convincente nelle ultime uscite, potrebbe anche salutare e andare in Spagna se andasse in porto questa operazione). Per altro il Milan stava già lavorando in vista della prossima stagione per trovare un esterno destro di livello importante e ha messo da mesi nel mirino il francese Thauvin dell’OM, in scadenza di contratto. Ma ora c’è Douglas Costa: una tentazione da… scudetto.
MILANO. Il Milan ritrova la sua luce. Dopo un lungo infortunio, che ha richiesto una fase di cura attenta e una riatletizzazione volta ad un pieno recupero, Ismael Bennacer ritorna tra i giocatori a disposizione di Stefano Pioli. Un rientro fondamentale, quello del regista algerino, che è mancato tantissimo a livello di gioco e geometrie. Giocatore diventato centrale nella filosofia di gioco milanista, Bennacer è il vero metronomo della formazione, con caratteristiche uniche in fase di costruzione e di interdizione. La sua assenza è stata sopperita, a corrente alternata, da Sandro Tonali.
Le previsioni sono state rispettate, con Ismael che è tornato in gruppo ad inizio settimana ma Pioli, salvo un cambio d’idea nell’allenamento di oggi, dovrebbero portarlo in panchina poiché oltre a Bennacer è tornato in gruppo anche Tonali, che ha smaltito il suo problema fisico che lo ha tenuto fuori nel derby di Coppa Italia e si andrà ad affiancare a Franck Kessie. Le buone notizie arrivano anche da Mario Mandzukic. Il croato era finito ko dopo un colpo alla caviglia rimediata nel finale di gara contro l’Atalanta. Per lui dovrebbero essere previsti dei minuti a gara in corso.
OPZIONE MALDINI
Con Brahim Diaz che ha lavorato a parte (oggi nuovo check delle sue condizioni) si apre il dibattito su chi dovrà agire nel ruolo di trequartista centrale alle spalle di Zlatan Ibrahimovic. Diverse le soluzioni, tra le quelli quella rappresentata da Daniel Maldini. Il figlio del direttore tecnico, che è rimasto in rosa nonostante alcune richieste da club di Serie B, è un trequartiste puro ed è una chance che Pioli ed il suo staff non escludono a priori.
LE ALTRE OPZIONI
Le opzioni sono molteplici e tutte plausibili. Si va da Leao sottopopunta come quando giocava al Lilla con Rebic a sinistra passando per un accentramento del croato con il portoghese largo. Un’altra combinazione possibile è quella che vede Rade Krunic nella casella del “10” con Saelemaekers a destra e Leao a sinistra. Nell’allenamento di rifinitura questi dubbi verranno sciolti da Pioli, che vuole cercare la soluzione migliore per innescare al meglio Ibrahimovic, senza perdere quell’equilibrio che è saltato contro l’Atalanta quando è fallito l’esperimento legato a Soualhio Meite schierato in quella posizione.
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