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Una montagna da scalare. L’avventura bis di Roberto D’Aversa parte con il tabù Lazio: 7 sconfitte nelle ultime 7 sfide contro i biancocelesti. Oltre all’emergenza infortuni e ai numeri negativi di questa prima parte della stagione, tant’è che i ducali sono reduci da un filotto di 4 sconfitte consecutive che li ha catapultati in piena zona retrocessione e al conseguente esonero di Fabio Liverani. Ieri, nella sala stampa del Tardini, è stato il giorno della presentazione di D’Aversa.
Al suo fianco il presidente Kyle Krause e il direttore sportivo Marcello Carli. «Liverani è una grande persona – ha ammesso Krause – , l’ho apprezzato molto, tuttavia le cose non hanno funzionato come avevamo previsto, pertanto si è ritenuto necessario un cambiamento. D’Aversa è stata la mia prima scelta, oltre che il risultato di un consenso comune. La nostra priorità, oltre ad aver riportato D’Aversa, è mantenere la categoria.
Farò tutto il possibile per dare il mio pieno sostegno a Carli e a D’Aversa. Ho pienissima fiducia nei giocatori e anche nel tecnico. Certo, sono deluso, ma questo non affievolisce la mia passione e la mia voglia di portare avanti il progetto». Anche l’assunzione di responsabilità da parte di Carli è l’inizio di un nuovo percorso: «Liverani ha pagato una fase difficile – ha spiegato il ds -, ma quello che meritava di pagare più di tutti sono io. Una figura migliore di D’Aversa non ci può essere, è l’unico che può aiutarci».
L’ultimo a parlare è stato l’allenatore abruzzese. Un chiodo fisso: la salvezza. Un’unica strada da percorrere: «Resettare e azzerare tutto». Insomma, un nuovo inizio, tra ricordi ed emozioni, perché gli ultim anni sono stati pieni di soddisfazioni e traguardi storici, prima del momentaneo divorzio di quest’estate per divergenze sul nuovo progetto italo-americano. «Sono tornato a casa mia per cercare di portare al raggiungimento di un obiettivo che sarebbe fondamentale per ciò che si è fatto in questi anni – dice D’Aversa -. Rimuginare su quanto successo in passato non porta a nulla di positivo. Le cose positive sono troppe di più rispetto all’episodio accaduto alla fine dell’anno
. Ora dobbiamo pensare al presente, alla partita contro la Lazio, una squadra fortissima, ma non dobbiamo partire battuti altrimenti non c’è alcuna possibilità. E si fa un grande errore a pensare che le problematiche siano finite o risolte con l’arrivo del sottoscritto. Mi spinge l’amore per questa città, la passione dei tifosi, l’importanza di questo club a prescindere che sia cambiata la proprietà». Capitolo calciomercato: «Nella rosa ci sono giovani che possono avere un futuro importante, ma è altrettanto vero che il campionato italiano non dà il tempo di far sì che questi calciatori crescano nell’immediato.
La società sa cosa può servire a livello di intervento sul mercato».In attesa che il mercato invernale porti i primi rinforzi, D’Aversa dovrebbe ripartire dal suo marchio di fabbrica, il modulo 4-3-3, anche se l’undici titolare resta un rebus a causa dei tanti infortuni, l’ultimo quello di Laurini il quale ha subìto una lesione della giunzione miotendinea del retto femorale sinistro durante l’allenamento di venerdì. «La formazione dovete chiederla al dottore» scherza D’Aversa, ma la verità è questa. Le uniche note positive sono i recuperi di Gervinho e Osorio, anche se non hanno i 90 minuti.
Un compleanno strano, particolare, malinconico, in sordina. La Lazio ieri ha festeggiato i suoi 121 anni con una festa in Piazza della Libertà ristretta e andata in scena prima della mezzanotte, il patron Lotito, invece, Ciro Immobile e famiglie si sono recati in visita privata dal Papa. Sembra passato un secolo e invece era solo un anno fa che venivano spente 120 candeline con migliaia di tifosi in delirio per la Supercoppa appena vinta e la rincorsa verso la vetta della classifica. Oggi, a quasi un anno di Covid di distanza, i biancocelesti proveranno a regalare un sorriso proprio a loro. E Simone Inzaghi, sempre molto sensibile ai supporters biancocelesti, non ha mancato di augurarsi il miglior regalo: «Cosa desidero per il compleanno della Lazio? La vittoria a Parma, è la cosa più importante per noi in questo momento. Vorremmo regalarla alla società e ai nostri tifosi». Lo stesso ha fatto Lotito: “Vi aspetto allo stadio”, il messaggio del patron. Intanto oggi, trasferta delicatissima che anticipa la marcia di avvicinamento al derby di venerdì sera: «Sarà una settimana importante per noi ma non guardo molto in là. Dobbiamo guardare alla partita successiva e il nostro focus in questo momento resta il Parma. È la classica partita-trappola, dovremo essere pronti». Serve massima concentrazione, anche se le voci di mercato in questo caso rischiano più di infastidire. Sulla sinistra si aspetta ancora Lulic, mentre in attacco tiene banco il futuro incerto di Caicedo: «Col mercato aperto per tutti gli allenatori è una situazione strana».
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