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Fermarlo? Non se ne parla nemmeno. Non è il momento di riposare questo. E poi, Hirving Lozano ha dentro energie da vendere, una voglia di sorprendere che non l’ha mai abbandonato in questa prima fase della stagione. E’ indiscutibile che la novità vera di questo Napoli sia proprio lui. Nel giro di cinque mesi è passato dalla condizione di precario a quella di imprescindibile. E di certo l’evoluzione non è avvenuta per grazia divina.
L’impegno di Rino Gattuso e la grande partecipazione del ragazzo, hanno restituito al Napoli quel giocatore per il quale Aurelio De Laurentiis non aveva badato a spese pur di assicurarselo, nell’estate di due anni fa, versando al Psv Eindhoven 50 milioni di euro, comprensivi di commissioni. L’impatto negativo con la nuova realtà resta soltanto un lontano ricordo, come tutta la squadra, anche Lozano ha patito l’autunno disastroso di due anni fa, quello dell’ammutinamento e dell’esonero di Ancelotti. Oggi, il nazionale messicano è un punto fermo nel progetto tattico dell’allenatore che, stasera, contro lo Spezia (Saponara subito in panchina) lo sperimenterà nel ruolo di centravanti.
Effettivamente, siamo dinanzi ad una novità assoluta, almeno per questa stagione. Lozano centravanti ha un solo precedente e risale a fine luglio scorso, in Parma-Napoli, sul finire del campionato. Quella serata la squadra ebbe un cedimento nell’insieme e nessuno si accorse della novità, se non per criticarla. Stavolta, Gattuso parte da una certezza, cioè il pieno recupero del ragazzo. E’ dall’inizio della stagione che il tecnico lo sta schierando a destra, nel tridente alle spalle del centravanti, e i risultati sul piano personale sono stati soddisfacenti. Dopo 14 partite di campionato, il nazionale messicano ha già realizzato 7 reti ed è il capocannoniere della squadra.
Insomma, una crescita importante, che ne ha fatto uno dei giocatori più essenziali di questo Napoli. E, al momento, l’allenatore non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo talento. Stasera, lo impiegherà come punta centrale, mentre a destra giocherà Matteo Politano, con Zielinski nel ruoli di trequartista e Insigne a sinistra. L’idea di Gattuso è quella di provarlo alla Mertens, per intenderci, in quella posizione che ha stravolto la carriera del belga in positivo, ovviamente. La velocità e la rapidità d’esecuzione evidenziate da Lozano potrebbero essere capitalizzate meglio avvicinandolo di più alla porta. In questo modo, l’allenatore vorrà provare a superare il problema della poca concretezza sotto rete. Un esperimento, certo, in attesa del pieno recupero di Victor Osimhen. Intanto, però, ci si porta avanti col lavoro.
Perché il Napoli è stato arrembante a Cagliari? Semplice, perchè ha staccato la spina per 5 giorni a Natale e poi ha potuto finalmente allenarsi per una settimana consecutivamente. Ciò vuol dire che tutta la squadra ha interpretato la partita con più forza, più fiato, più corsa, cancellando i dubbi che erano emersi dopo le due sfide contro Lazio (ko 2-0) e con il Torino in casa (1-1). Due gare nelle quali la squadra di Gattuso aveva mostrato il peggio di sè, tanto da far scattare l’allarme e generare il falso convincimento che il “vero” Napoli fosse quello e non l’altro che aveva devastato di gol squadre di prima fascia come Atalanta e Roma.
Sono due i dati statistici che fanno scalpore di Cagliari-Napoli: 163 passaggi effettuati dal team azzurro nella metà campo isolana e soltanto 33 del Cagliari in quella partenopea. E poi le parate, sono state 8 (4 decisive) di Cragno e zero di Ospina. La vittoria ritrovata dopo 3 gare a secco ha riportato serenità e sorrisi all’interno della squadra napoletana, in attesa che possano essere recuperati i calciatori attualmente ai box. A cominciare da Dries Mertens, che oggi torna a Napoli e sarà sottoposto al tampone di controllo, prima di mettere piede al Training Center di Castelvolturno.
Il bomber belga ha completato il suo programma di recupero ad Anversa e attende la visita di controllo del medico sociale Canonico per finire la rieducazione sul campo. Ora sta molto meglio ed è ipotizzabile che venga convocato per la partita del 17 gennaio, allo stadio “Diego Armando Maradona”, contro la Fiorentina. Sarà la gara-test per verificare la possibilità di schierarlo titolare nella finale di Supercoppa contro la Juventus, il 20 gennaio a Reggio Emilia. Di certo non sarà nemmeno di quella gara il nigeriano Osimhen, attualmente in isolamento nella sua casa di Posillipo causa Covid ed è in attesa che il giorno 11 gennaio, cioè lunedì, venga sottoposto al tampone con la speranza che sia negativo. Essendo asintomatico si sta allenando a casa tutti i giorni, così da non perdere il tono muscolare che era rimasto buono dopo il lavoro ad Anversa e prima che tornasse in Nigeria per le festività del Natale.
Ieri Koulibaly insieme a Malcuit si è sottoposto a terapia, palestra e lavoro personalizzato in campo: anche per il senegalese il ritorno in campo è previsto per il match con la Fiorentina. Domani contro lo Spezia (anche i liguri sono in forte emergenza) il Napoli dovrà fare di necessità virtù, con Petagna al centro dell’attacco, il capitano Insigne a sinistra, l’ormai insostituibile Zielinski come sottopunta ed a destra potrebbe cominciare dal primo minuto Politano. Ringhio vuole dare continuità al successo di Cagliari ed è ipotizzabile che il turnover preveda l’impiego di Meret al posto di Ospina, di Hysaj in luogo di Di Lorenzo, Ghoulam per Mario Rui e Demme a dare fiato a Fabian Ruiz.
La gara contro lo Spezia potrebbe diventare storica per Insigne, perchè con il rigore di Cagliari ha raggiunto a quota 96 gol Antonio Careca, cioè uno degli artefici del Napoli vincente. Il capitano aveva già superato Gonzalo Higuain, nella classifica dei bomber all time, a quota 91 reti, e in precedenza aveva effettuato il sorpasso a José Altafini, fermatosi a quota 88 gol con la maglietta azzurra. Domani, in caso di gol del capitano, potrebbe essere scavalcato anche Careca, così da mettere nel mirino il prossimo obiettivo: Attila Sallustro che è quarto in graduatoria con 107 reti.
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