Inter Napoli si disputerà, Mercoledì 16 dicembre 2020, alle ore 20.45 La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite.
Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.
Arek Milik non ci sarà Adi sicuro, mentre Chris Eriksen resta a disposizione (teorica). Questa non è una storia di campo, e la contorta vicenda di due giocatori diventati all’improvviso di troppo. Per entrambi il mercato di gennaio può rappresentare una svolta decisiva per curare le ferite di questi mesi di sofferenza. Il polacco aveva pregustato di indossare la maglia della Roma, salvo incassare il no dei medici dei Friedkin.
Un colpo di scena traumatico, per quest’attaccante che, su indicazione di Sarri, aveva sfiorato la Ju-ve e respinto tutte le offerte di rinnovo di De Laurentiis. Da allora è diventato un oggetto misterioso. Il Napoli continua a valutarlo 18 milioni, lui chiede un ingaggio da 4,5 milioni netti a stagione. Con questi presupposti gli acquirenti faticano a comparire. Anche l’ipotesi-In-ter in questi mesi è parsa di difficile attuazione, a meno che i club non confezionino uno scambio con Vecino, altro giocatore in esubero in casa interista.
In ogni caso il polacco per scegliere la nuova casa chiede prospettive tecniche importanti. L’Inter è decisa a battere questa strada? Si fanno tanti nomi, ma è certo che Marotta e Ausilio dovranno lavorare in economia. Così l’operazione-Milik resta nell’ambito delle idee, non molto di più. Per ora.
Intanto in viale della Liberazione si lavora con grande impegno per trovare una soluzione che dia un’opportunità tecnica interessante al centrocampista danese arrivato un anno fa dal Tottenham. Eriksen chiede di andar via, sfiancato dalle bocciature dell’attuale allenatore. Magari accetterebbe anche un prestito: ora come ora gli interessa solamente giocare. E l’Inter che cosa fa? I conti economici suggeriscono la cessione a titolo definitivo, semmai con uno scambio tecnicamente allettante.
Ma è altrettanto chiaro che il disagio del giocatore è legato al mancato feeling con Antonio Conte: quindi il club prenderà una decisione definitiva sul suo conto? Mentre si rincorrono le voci di un suo ritorno in Premier League (Manchester United o Arsenal), proprio dall’Inghilterra arrivano degli indizi che fanno passare in secondo piano quest’opzione. Anche perché, dicono i bene informati, Chris preferisce la soluzione parigina. E sotto questo profilo torna sempre d’attualità l’ipotesi di uno scambio con il centrocampista argentino Leandro Paredes, anche lui a caccia di una maglia da titolare.
I dirigenti nerazzurri avevano sussurrato qualche tempo fa a Leonardo: un’idea evidentemente corrisposta. Da allora, però, il discorso con il Paris Saint Germain è rimasto sospeso. Tornerà d’attualità a breve? Ad ogni modo la riapertura delle liste è ormai imminente, visto che dal 4 gennaio prossimo sarà possibile ufficializzare i trasferimenti. Quindi anche il surplace delle ultime settimane dovrà presto essere abbandonato. L’Inter è chiamata ad una scelta immediata, considerato che la proprietà ha chiesto risparmi e per Conte i giocatori in sovrannumero sono un lusso.
Al di là degli aspetti tecnici il futuro di Eriksen ha diversi risvolti economici rilevanti. Il suo acquisto è costato oltre 20 milioni di euro e il danese guadagna 7,5 milioni netti, grazie anche ai benefici fiscali del Decreto Crescita per i cosiddetti “impatriati”. A tale proposito va ricordato che se Christian dovesse uscire dall’Italia già a gennaio perderebbe queste facilitazioni e l’Inter vedrebbe raddoppiati gli oneri legati al Fisco. Succede anche questo in una vicenda scomoda per tutti.
Quando si dice che il meglio deve ancora venire, la mente si porta direttamente al secondo tempo di ieri nello stadio Diego Armando Maradona, con il Napoli che cambia le pedine e batte la Sampdoria interprete di un primo tempo condotto con raziocinio e chiuso col vantaggio di un gol.
Poi succede che Gattuso si presenta nella ripresa con Lozano e Petagna al posto dello spento Fabian Ruiz e di Politano poco preciso: la partita cambia volto e risultato. Alla fine vince la formazione partenopea, in rimonta e di misura, proprio grazie ai gol segnati dagli uomini arrivati dalla panchina, Lozano e Petagna, grazie a due zuccate che hanno piegato la resistenza di una Samp accecata nella ripresa da un Napoli completamente trasformato e rianimato rispetto alla prima frazione di gioco. «Sapevamo che sarebbe stata dura – fa notare Gattuso a fine gara – perchè giovedì in Europa League abbiamo speso molte energie. Nel primo tempo non abbiamo meritato, poi nella ripresa abbiamo palleggiato, abbiamo lavorato bene con le catene e la Samp è andata in difficoltà. L’abbraccio di Petagna? A volte mi vogliono bene, a volte hanno la mia foto e mi sputano in faccia… La Samp aveva preparato bene questa gara venendoci a pressare: le squadre di Ranieri sono sempre ben organizzate».
E’ stata la prima vittoria per il Napoli allo stadio Diego Armando Maradona, la terza consecutiva in campionato per gli azzurri, che non hanno mai pareggiato e hanno perso solo contro Milan e Sassuolo, in attesa del 22 dicembre per capire se anche il Coni confermerà il 3-0 a tavolino, oltre al punto di penalizzazione, oppure se Juve-Napoli dovrà essere rigiocata per aggiornare l’attuale classifica. La Samp si era presentata con il classico 4-4-2 di Ranieri, una squadra stretta e compatta con gli unici pericoli che, nei primi 45’, arrivavano grazie ai tiri dal limite di Zielinski. E la scelta di Verre come partner di Quagliarella, era sembrata anche efficace. Il numero 8 è stato abile a fare da raccordo tra centrocampo ed attacco e quando ha visto Jankto correre nel corridoio, ha servito il ceco che ha fulminato Meret con un sinistro che si è infilato sotto alla traversa.
Lo stesso Verre ci ha riprovato, stavolta dalla parte opposta, lanciando Candreva che ha liberato un diagonale stavolta parato da Meret. Poi, finisce il primo tempo e cambia la storia del match. «Avremmo dovuto gestire meglio i loro attacchi – si rammarica Ranieri – ed essere più cinici e precisi per chiuderla nel corso di un grandissimo primo tempo. Mi è dispiaciuto moltissimo perdere e avevo immaginato che avrebbero inserito Petagna e Lozano. Due sostituzioni che hanno cambiato l’inerzia della gara. Adesso mi aspetto una reazione da parte nostra e di fare punti da qui sino a Natale». Punti che la Samp dovrà raccogliere mercoledì a Verona e poi nelle due gare casalinghe di fila prima della sosta, contro Crotone e Sassuolo, per migliorare il recente rendimento, molto deludente, fatto di 4 sconfitte ed un pareggio per evitare di vivere un Natale ai bordi della zona retrocessione. Il Napoli, invece, mercoledì andrà a Milano: contro l’Inter si capiranno le reali ambizioni della squadra di Gattuso. Se non sarà scudetto, questa prima parte della stagione ha detto che il Napoli merita di tornare in Champions League nella prossima stagione.
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