In termini di pensioni, ci si chiede se effettivamente queste frizioni con l’Europa potrebbero in qualche modo condizionare le scelte relative alla manovra del governo. La risposta è la seguente, ovvero non dovrebbero condizionare in alcun modo le scelte, ma effettivamente non c’è la certezza assoluta ciò che è certo è che Di Maio e Salvini sono irremovibili. Sembra proprio che Quota 100, dunque, sia una delle principali fonti di preoccupazione al momento delle istituzioni europee. Ricordiamo che per Quota 100, si intende quel meccanismo che dovrebbe dare la possibilità a partire dal prossimo anno di andare in pensione a tutti coloro che hanno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Si è anche parlato degli eccessivi costi anche dell’impatto che Quota 100 potrebbe avere sulla spesa pubblica e l’Europa ritiene che questa possa essere un’ eccessiva inversione di tendenza rispetto a quello che il governo italiano negli anni scorsi aveva promesso.
Per questo motivo, al momento il ministro dell’economia Giovanni Tria sarebbe al lavoro per cercare di studiare una nuova rimodulazione della Quota 100. Stando a quanto riferito nelle scorse settimane, Quota 100 avrebbe dovuto prevedere ben quattro finestre temporali per poter uscire dal mondo del lavoro, ovvero una ogni tre mesi. Purtroppo però sembra che queste finestre possano essere ridotte in quello che un nuovo studio che al momento è al vaglio del ministro Tria dei tecnici del Ministero dell’Economia.
Le finestre, dunque, potrebbero essere ridotte da 4 a 2, e dunque si tratta di un intervento che potrebbe essere volto alla riduzione della spesa per quanto riguarda la riforma della legge Fornero per il prossimo anno. Oltre alla formula secondo la quale Quota 100 sarà applicata l’altro argomento dibattuto è la durata dello stesso ovvero se questa misura partiràà a partire dal 2019, così come era stato chiesto da Salvini e se saranno disponibili anche altre formule di apertura per accedere alla pensione nel corso del 2019.
Nelle scorse settimane il via a Quota 100 era stato confermato verso aprile direttamente dal Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, anche se poi effettivamente il ministro Salvini, aveva insistito sulla partenza anticipata. Lo stesso avevo anche parlato di finestre mobili, Tre nel privato e 3 + 3 nel pubblico e del divieto di cumulo della pensione con redditi da lavoro per 25 anni massimi, oltre il tetto di €5000 l’anno. Per poter andare in pensione anticipata con quota 100 bisognerà Dunque rispettare dei requisiti anagrafici e contributivi e dopo l’approvazione del decreto legislativo di bilancio 2019 è stato proprio il vice premier Matteo Salvini ad annunciare che non ci sarà alcun tipo di penalizzazione.
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