Quali sono le ultime novità pensione 2019? La maggior parte di queste entreranno sicuramente in vigore a partire dal 1 gennaio 2019, almeno questo è quanto si evince dalla circolare n.62 del 1 gennaio 2019. Tra queste novità ci sarebbe l‘adeguamento dell’età pensionabile proprio per effetto della speranza di vita, che andrebbe a slittare di ben 5 mesi. Sostanzialmente, si prevede che si possa andare in pensione dopo aver lavorato ben 5 mesi in più rispetto a quanto previsto oggi. Con la circolare, inoltre, si specifica che ciò entrerà in vigore nel biennio 2019-2020 proprio per effetto della speranza di vita. Dunque, a partire dalle prossime settimane e più nello specifico a partire dal 2019, si potrà andare in pensione una volta perfezionato 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi di contributi per le donne. In termini di settimane, sarebbero 2249 e 2197. Tale adeguamento andrebbe a coinvolgere i lavoratori precoci, i quali dovranno essere in possesso di determinati requisiti contributivi, e nello specifico dovranno aver raggiunto 41 anni e 5 mesi di contributi, rispetto ai 41 anni attuali.
Riguardo la pensione di vecchiaia, invece, bisognerà aver raggiunto 67 anni di età sia per gli uomini che per le donne, a fronte degli attuali 66 anni e 7 mesi. L’adeguamento alla speranza di vita andrebbe ad interessare tutte le prestazioni previdenziali dei soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e dunque per la prestazione anticipata il requisito per gli assicurati in possesso di 20 di contribuzione effettiva passerà da 63 anni e 7 mesi a 64 anni, mentre si passerà da 70 anni e 7 mesi a 71 anni per la vecchiaia contributiva. Ad aumentare sono anche i requisiti per poter accedere alla totalizzazione nazionale e quindi a partire dal 1 gennaio 2019, per poter accedere alla pensione di vecchiaia, bisognerà avere 41 anni di contributi oppure 66 anni.
Anche per l’ingresso alla pensione per il comparto difesa e sicurezza è previsto lo slittamento di 5 mesi. Sono soggetti ad adeguamenti anche i lavoratori CD salvaguardati, ma in questo caso la normativa sulla quale applicare 5 mesi direttamente a quello che fa riferimento al era pre Fornero. Tale regolamento del 2019, andrà a coinvolgere anche i requisiti per poter conseguire l’assegno sociale che slitterà dunque dai attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni.
Ed ancora la circolare INPS di cui sopra abbiamo parlato, va a specificare che con riferimento dai soggetti in cui primo accredito contributivo decorre dal primo gennaio 1996 di adeguamento agli incrementi della speranza di vita prevista dal decreto legge, dovrà applicarsi al requisito anagrafico previsto dall’articolo 24 comma 7 della legge numero 214 del 2011, che permette l’accesso alla pensione di vecchiaia con una anzianità contributiva minima di 5 anni che a partire dal primo gennaio 2019, si perfeziona con il raggiungimento dei 71 anni.
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