Negli ultimi giorni il governo è al lavoro per cercare di contrastare in qualche modo la procedura di infrazione da parte di Bruxelles e quindi adesso l’obiettivo della Lega e Movimento 5 Stelle è quello di tentare di ridimensionare la portata delle loro riforme, soprattutto Quota 100 e reddito di cittadinanza. L’obiettivo sarebbe, dunque, quello di abbassare il deficit statale cercare di ridurre gli investimenti che ne deriverebbero dalla situazione di queste misura che sono diventate ormai i punti cardini della manovra. Riguardo Quota 100 sembra che per il 2019 il meccanismo sarebbe sempre lo stesso ovvero si potrà andare in pensione e usufruire di questa misura condizione, a patto però di avere un numero pari a 100 tra età anagrafica e anni di contributi. Per tentare di ridurre la platea dei beneficiari di Quota 100, si potrebbe tentare di introdurre il divieto di cumulare assegno pensionistico con altri redditi derivanti da collaborazioni saltuarie, oppure attività professionali. Inoltre, va anche detto che coloro che decideranno di ritirarsi dal mondo del lavoro nel 2019 a 62 anni di età compiuti dovrà sottostare al divieto di cumulo per altri 5 anni.
Inoltre, sempre a scendere andranno gli altri anni del divieto che ovviamente però scenderanno a crescere dell’età anagrafica e quindi divieto di cumulo da terra sostanzialmente una volta compiuti 67 anni, ovvero quando si raggiungerà il requisito per poter richiedere la pensione di vecchiaia. Questo divieto di cumulo pare che possa contenere anche le uscite pensioni intorno alla quota 250- 270 mila nel 2019. Per tentare di limitare la spesa, il pagamento della pensione potrebbe avvenire con un ritardo di circa 3 mesi e nel caso si tratti dal privato e di 6 mesi invece nel settore pubblico rispetto al momento in cui si è maturato il diritto all’assegno.
In totale dunque la spesa dello Stato ammonterà a circa 5 miliardi per il 2019, contro i 6-7 e che erano stati preventivati già nella legge di bilancio. Si parla tanto anche di sostegno alle aziende che nel corso del 2019 potrebbero ricevere addirittura fino a 3 mensilità del sussidio sotto forma di sgravi i contributi, ma quelle che assumono il disoccupato dal centro per l’impiego con le mensilità che potranno anche arrivare a sei nel caso si assuma una donna.
Sono previsti anche dei premi per i tutor, che avranno il compito di aiutare il disoccupato a scegliere quello che è il percorso formativo migliore e nel caso in cui questo dovesse essere assunto, il tutor Dunque riceverà proprio un bonus. Riguardo l’assegno di povertà anche in questo caso bisognerà cercare di limitare le uscite cercando in tutti i modi di rinviare reddito di cittadinanza e potrebbe quasi partire dal mese di aprile oppure addirittura da giugno. I single dunque riceveranno un assegno che potrei arrivare anche €780,00 stipulando però con i centri per l’impiego un patto di servizio e nel caso in cui i componenti della famiglia siano di più, l’importo dell’assegno potrebbe aumentare.
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