Controcopertina

Laura Pausini ecco il suo videoclip di ‘Io si’ con Sophia Loren



Laura Pausini è una donna istintiva e passionale, ma non per questo si butta nei nuovi progetti con avventatezza. Racconta che quando è stata contattata per interpretare la canzone Io sì (seen), del film La vita davanti a sé, di Edoardo Ponti – che vi dirige la madre Sophia Loren – prima di decidere ha voluto vedere la pellicola. «Allora mi sono entusiasmata e ho accettato», ci dice la popstar romagnola, «perché mi riconosco al cento per cento in quello che racconta: è la storia di un’anziana donna sopravvissuta ai campi di concentramento che si prende cura dei figli delle prostitute.



Con uno di loro, il senegalese Momo, crea un rapporto di grande affetto. È un film che parla di accettazione, solidarietà,0 altruismo. La vita non ha senso senza qualcuno da amare: “Nessuno ti vede, ma io sì”, recita un verso». Per la Pausini non si tratta della prima collaborazione cinematografica. «Nel 1999 avevo lavorato a Le parole che non ti ho detto con Kevin Costner e Robin Wright, poi non avevo trovato altri progetti giusti per me. Io sì (seen) è stata composta da Diane Warren e il regista ha voluto che la traducessi dall’inglese all’italiano: mi ha emozionato tantissimo, al punto che ho voluto cantarla anche in spagnolo, francese e portoghese».

Ci ha lavorato quest’estate. «Dopo i mesi di lockdown, durante i quali mi sentivo un po’ persa e mi sono chiesta se a qualcuno interessava che cantassi ancora, questo progetto è stato per me una rinascita. Ho registrato la canzone a casa dei miei genitori in Romagna, dove torno ogni volta che posso». Il film, tratto dal celebre romanzo francese di Romain Gary, è ambientato a Bari e uscirà su Netflix il 13 novembre. Chissà che emozione lavorare con Sophia Loren. «Ci siamo conosciute nel 2003 a Beverly Hills a una festa di Armani ed è scattata subito una forte empatia tra noi. Poi ci siamo riviste tempo dopo a Ginevra, a un concerto di Phil Collins, dove io cantavo.

Lei venne a vedere le prove quindi a un certo punto ci trovammo sole a chiacchierare. Era l’anno in cui non riuscivo a rimanere incinta e ne soffrivo molto. Mi aiutò con le sue parole. Sembra un cliché, ma la Loren è la tipica donna italiana: materna e protettiva. Ci siamo riviste per la sua festa di compleanno a Città del Messico. Io ero lì a registrare The Voice. Lei si è seduta accanto a me e ancora una volta ci siamo confidate tante cose personali».

Pare che la canzone Io sì (seen) sia già in odore di Oscar. Per la Pausini, prima donna italiana a cantare allo stadio di San Siro e al Circo Massimo, vincitrice di Grammy Awards, un Oscar sarebbe un nuovo primato. «Ho saputo che Hetflix ha sottoposto il brano all’Academy per una nomination, ma non ci voglio neanche pensare. Per carattere ho bisogno di credere che non vinco, altrimenti mi gaso e poi mi viene il crollone. Il mio premio l’ho già avuto: quando ho mi hanno dato la notizia della candidatura mi sono mangiata un hamburger. Per me è una grande gratificazione, perchè, se poi dovessi veramente andare a ritirare l’Oscar, prima mi toccherà stare a dieta per un mese!». Nel frattempo Laura porta avanti il suo impegno a favore delle donne. «Fin dall’inizio della mia carriera mi sono accorta della disparità di trattamento tra i sessi. Quando vinsi Sanremo la casa discografica mi fece un contratto nel quale mi dava il 4 per cento, mentre a un collega maschio, che non aveva vinto, dava l’8.

Ora con le mie amiche stiamo organizzando il concerto Una. Nessuna. Centomila – purtroppo rimandato all’anno prossimo – contro la violenza sulle donne, sia psicologica sia fisica, che è aumentata durante il lockdown». Vorrebbe anche dedicarsi a un nuovo album, da far uscire per Natale 2021. «Metto tutte le canzoni che mi arrivano in una cartella di Dropbox, in ordine alfabetico per titolo senza il nome dell’autore. Ad oggi ne ho ricevute 524, pensavo di cominciare ad ascoltarle durante il lockdown, ma non ho trovato la giusta concentrazione. Poi è arrivata la collaborazione al film quindi sono molto indietro. Finora ho sentito tutte quelle con la A e non mi piacciono ». Oggi Laura è una regina della musica, ma non l’avrebbe mai immaginato. «Dagli 8 ai 18 anni cantavo nei pianobar con il mio babbo. Sognavo solo di poter continuare a farlo un giorno, anche da sola. La musica ha sempre fatto parte di me».



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