Controcopertina

Principe Carlo e la Regina Elisabetta, patto segreto per la corona



Vogliono riportare a tutti i costi i “dimissionari” Harry e Meghan in Gran Bretagna. E così il principe ereditario e la madre sovrana avrebbero stretto un accordo: se lui riuscirà a far ragionare i duchi ribelli – che negli Usa intanto hanno firmato un contratto da 126 milioni di euro con Netflix – lei gli lascerà la corona, offrendogli la reggenza o addirittura abdicando.



La prova definitiva prima di diventare re. Poi potrà ricoprire il ruolo per cui è stato preparato fin dalla nascita. Il principe Carlo, a 71 anni suonati, proprio quando la maggioranza dei suoi coetanei si gode la pensione, si trova davanti a un compito impegnativo.

Ovvero sistemare a tutti i costi il “pasticcio” di Harry e Meghan, che hanno rinunciato al ruolo di membri di primo piano della famiglia reale per trasferirsi negli Usa. Quello “strappo” ha portato a incomprensioni, gaffe, scivoloni, scandali. E se Meghan, ambiziosa com’è, mira a diventare una star carismatica e di ispirazione per le altre donne «(con un futuro, forse, da candidata alla Casa Bianca), Harry è sempre più spaesato.

La 94enne regina Elisabetta, per cui non c’è compito più alto che servire la corona, li rivorrebbe in Gran Bretagna nel ruolo che occupavano prima. Ha deciso però che il compito di riportarli indietro spetta al figlio Carlo. «Sei il prossimo capofamiglia. Se riuscirai a mostrarti tale con Harry e Meghan ti lascerò il trono», avrebbe detto la sovrana, lasciando al primogenito poco spazio per dire no.

Se davvero Carlo riuscisse a convincere il figlio a tornare sui propri passi, la regina in cambio potrebbe lasciargli la reggenza oppure abdicare. Non è un mistero che le restrizioni da Covid le impediscano di svolgere tanti compiti. Carlo ha già lasciato l’azienda biologica che gestisce da 35 anni. E Harry e Meghan? Negli Usa sono sempre più impegnati nel sociale: qualche giorno fa hanno piantato nell’orto di una scuola i non-ti scordar-di-me, i fiori preferiti da mamma Diana.

Un occhio alla solidarietà e uno al portafogli: hanno anche firmato un accordo da 126 milioni di euro con Netflix per la produzione di documentari e programmi per bambini. Si dice però che i funzionari di corte vogliano controllare il contratto.



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