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Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio, perchè si sono lasciati: spunta l’ombra di un tradimento



Continua a far molto parlare la separazione tra Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio. Come tutti sanno, i due artisti si sono lasciati definitivamente lo scorso anno ma i fan sono ancora curiosi di sapere il motivo del loro addio. A distanza di tempo, secondo alcune indiscrezioni, sembra essere arrivata la verità e sembra esserci una terza persona di mezzo.



Non è la prima volta che si parla di un presunto tradimento tra D’Alessio e la Tatangelo e almeno fino ad oggi vani sono stati i tentativi di smentire il pettegolezzo.Il loro amore è giunto al capolinea nonostante abbiano provato a ricociliarsi già una volta.

Tra Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio spunta l’ipotesi di un tradimento

Alla base della loro rottura sembra ci sia un tradimento da parte di Anna Tatangelo. La notizia nell’ambiente musicale circolava già da tempo e l’unico a non voler vedere era proprio il suo compagno. Stando alle ultime indiscrezioni circolate sul web, Gigi D’Alessio avrebbe fornito un’ulteriore spiegazione in merito al reale motivo che li ha spinti a lasciarsi. Si parla di un terzo incomodo.

Un tradimento inaspettato che avrebbe rovinato gli equilibri della coppia. Insomma, il loro addio sarebbe dovuto a questioni di corna. E il cantante partenopeo avrebbe attraversato un periodo molto complicato.

Ma chi è il presunto amante della cantante di Sora?

Non è la prima volta che si parla di un presunto tradimento di Anna nei confronti di Gigi. La loro storia d’amore sin dal primo istante è sempre stata sotto gli occhi dei riflettori. Infatti, nei primi 2000 la cantante è stata accusata di essere l’amante segreta di D’Alessio, motivo per cui avrebbe lasciato la sua storica moglie.

Ad oggi, dopo aver superato una lunga crisi, la coppia si è separata di nuovo e questa volta pare per sempre. Secondo alcuni rumors, la giovane di Sora avrebbe una relazione con un ragazzo presente all’interno della sua band.

Anna Tatangelo smentisce il pettegolezzo

Di recente su Instagram, Anna Tantagelo, stanca dei continui pettegolezzi, ha dichiarato di non avere nessun nuovo amore. Ancora fake news sui miei musicisti. Senza parole!”, ha detto la cantante di Sora in un video pubblicato tra le storie di del social network.

“Il prossimo sarà il mio parrucchiere”, ha aggiunto ancora, smentendo l’indiscrezione del settimanale Diva e Donna secondo cui avrebbe cominciato una storia con uno dei suoi collaboratori. Per ora, dunque non sembra affatto interessata ad avere un compagno, ma Anna sta pensando unicamente al figlio Andrea, al proprio benessere e alla  sua carriera.

Gigi D’Alessio ci ha preso gusto. Dopo avere sperimentato lo scorso anno in “Noi due” l’incrocio della sua musica con le sonorità hip hop, lo ha rifatto con l’appena uscito “Buongiorno”, suo 19° album in studio, frutto della collaborazione con alcuni dei talenti più interessanti della scena napoletana e non solo. Un unico inedito, “Vint’anne fa”, più 15 hit che nel tempo lo hanno consacrato tra gli artisti più amati della musica italiana.

D’Alessio le ha riarrangiate e riscritte con la collaborazione di artisti collaudati del calibro di Clementino e Rocco Hunt, nuovi protagonisti come Enzo Dong, Geolier e Lele Blade, gli emergenti MV Killa, Samurai Jay e CoCo, e partecipazioni speciali come quelle di J-Ax, BoomDaBash e Franco Ricciardi (una leggenda, a Napoli). Spazio anche per il diciassettenne LDA, ovvero Luca D’Alessio, terzogenito del cantante. Che succede Gigi, si dà alla trap? «Ma no, io credo che nella musica c’è sempre tanto da scoprire: chi si chiude nel proprio orto non vede null’altro.

Sono molto curioso e per me è stato un onore conoscere questi ragazzi che reputo talentuosi. Col produttore Max D’Ambra, con cui ho curato la direzione artistica, davo a ognuno di loro uno spazio e dicevo: “Questo è tuo, cosa fai?”. Loro andavano a sentire la musica sui loro telefonini e tornavano dopo mezz’ora con le loro rime, pronti per “rappare”. Io li chiamo i ragazzi dell’iPhone». Insomma, non l’hanno delusa. «È stata una cosa meravigliosa: ho scelto molte canzoni dei miei primi album, alcune di 27 anni fa, ma sembrano scritte ieri.

Questo fa capire che tutte le etichette che diamo alla musica non servono a niente. Io conoscevo questi ragazzi solo musicalmente, ora siamo diventati una famiglia, una comunità, usciamo a cena, “mangiamme ‘a pizza”. Andremo all’Arena di Verona e sarà come a Pasquetta: siamo in 20! Il grande sogno è di esibirci tutti insieme allo stadio San Paolo a maggio. Speriamo di riuscirci».

Uno di loro è davvero di famiglia: LDA, ovvero suo figlio Luca. «Mi ha chiesto se lo ritenessi all’altezza di stare in questo progetto e io sono stato chiaro: “Devi fare la gavetta, ma io ho riunito un po’ di giovani e a me piace come fai la musica. Ti do una chance, giocatela. Sappi, però, che diventerai grande solo quando ti uscirà il sangue dal naso perché avrai sbattuto la testa contro il muro. Da me non avrai corsie preferenziali”. È stato emozionante cantare insieme».

Lei ha basato il suo successo sulla melodia. Il rap, invece, si basa sulla ritmica. Come si conciliano i due mondi? «La melodia è una donna nuda che con vestiti diversi (gli arrangiamenti, ndr) cambia stile e modo di proporsi, ma rimane lei. Queste sono canzoni che sono state scritte al pianoforte, hanno avuto successo, le conoscono tutti, compresi questi ragazzi che stavano con me in studio, compresi i loro genitori che piangevano per l’emozione di vederli con me.

Mi creda, c’è una grande “hype” (eccitazione, ndr) e un “sentiment” (sentimento) intorno al disco che io non ho mai avuto nella mia vita». “Hype”, “sentiment”: vedo che ha imparato il linguaggio dei giovani. «Sono parole che sto imparando giorno per giorno. Perché anche loro stanno insegnando a me delle cose come io a loro. C’è proprio uno scambio culturale e sociale. Però io resto io. Anche in copertina io sono quello con la camicia e la cravatta. E poi ho cantato da D’Alessio, ho fatto Gigi D’Alessio, altrimenti sarei diventato davvero ridicolo».

Maradona le ha mandato un bel messaggio d’auguri su Instagram. «Ma Diego è un mito. È il simbolo di Napoli, ci ha regalato il sogno più grande: sono 30 anni che sventoliamo le sue bandiere. Ha lasciato un segno indelebile. Ci conosciamo bene, abbiamo fatto molte cose insieme. Segue la mia pagina Instagram e il disco glielo devo mandare subito, sennò si incavola…». Nel frattempo è pure nata Sofia e lei è diventato nonno per la seconda volta… «Il problema sa qual è? Che io so’ diventato nonno perché mi sono sposato giovane, non perché “song vecchio” (ride). Mio figlio Claudio segue le mie orme». Le pesa? «Me la vivo con allegria. I bambini in casa mia sono sempre un sorriso di Dio. Sono contento e i miei nipoti è come fossero figli». Ci salutiamo con un “bella zio” (come fanno i ragazzi) o con uno “statte buono”? «Io direi con un “to be continued…”».



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