Come tutti sappiamo, Alex Zanardi nei giorni scorsi ha mostrato dei segni di miglioramento ed i fan sono stati felici nell’apprendere questa magnifica notizia. Quest’ultima pare sia stata diffusa dapprima dal figlio Niccolò e poi anche dai medici dell’ospedale presso cui il pilota si trova ricoverato. In queste ultime ore il figlio pare che abbia voluto ringraziare tutti coloro i quali da diverse settimane stanno seguendo con affetto e anche con discrezione l’evolversi della situazione riguardante il padre. In queste settimane il figlio Niccolò ha voluto pubblicare alcuni post sui social network e sembra che abbia ricevuto in cambio l’affetto di tantissime persone che sono in apprensione per la salute del papà Alex.
Niccolò Zanardi pubblica un post sui social e ringrazia tutti per l’affetto dimostrato
Così a distanza di un po’ di tempo il giovane Zanardi ha voluto a pubblicare un post ringraziando tutti per l’affetto e la vicinanza dimostrata in non soltanto a lui e al suo papà ma tutta la sua famiglia. “Voglio ringraziare di cuore tutti quanti per i bellissimi commenti e il grande sostegno, grazie davvero purtroppo siete troppi per ringraziarvi singolarmente uno alla volta ma spero apprezziate lo stesso, grazie davvero”, ha dichiarato Niccolò Zanardi.
Il toccante messaggio di Alex Zanardi nella prefazione di un libro
Intanto questi giorni sulle pagine de la Gazzetta dello Sport è apparsa una prefazione che è stata scritta da Alex Zanardi al libro “Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport di Papa Francesco”. Si tratta di uno scritto che si basa su alcuni esempi di sport, per poter dare ispirazione a tutti i giovani su come possa essere interpretata alla vita. In parole povere, possiamo dire che si tratta di una riflessione sulla vita e sulle decisioni che si possono fare per far sì che si possa essere felici delle scelte fatte.
Le parole dichiarate da Alex Zanardi Alla luce di quanto accaduto lo scorso 19 giugno, sembrano essere piuttosto commoventi. Ecco le parole che appaiono nella prefazione del libro “Sono un privilegiato, uno che dalla vita ha avuto in dono più di una occasione. E, lo ammetto, forse è grazie a questo che ho compreso la cosa fondamentale: per me, salire su un’auto da corsa o su una Handbike non era importante per provare a vincere; ho vinto, dopo e perché avevo compreso che desideravo tantissimo salirci”.
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