Torniamo a parlare di Opzione donna, conosciuto anche come un regime sperimentale donna che consiste in quel beneficio che da la possibilità alle lavoratrici, di ottenere la pensione di anzianità con quei requisiti anagrafici che risultano essere più favorevole rispetto a quelli che dicono al momento. Ad ogni modo, Opzione donna è una misura sperimentale e proprio per questo motivo, è importante che venga rifinanziato annualmente per poter essere prorogata anche nel 2019. Al momento non si hanno certezze al riguardo, anche perché effettivamente è dal 2017 che questo non accade, ovvero che Opzione donna non viene rifinanziata e quindi al giorno d’oggi, sembra essere impossibile ricorrervi per poter andare in pensione. Da alcune fonti certe, che arrivano direttamente dal governo sembra che Opzione donna possa essere prorogata, perché facente parte proprio dell’impianto generale della riforma pensioni che dovrebbe partire dal prossimo primo gennaio 2019.
Ad ogni modo però, proprio su Opzione donna ci sono al momento tante incertezze e tanti dubbi, a cominciare dal fatto se la proroga sarà soltanto per quest’anno ovvero per il 2018, oppure sembra anche per il 2019. Resta anche da capire quali sono i requisiti per poter aderire ad Opzione donna e se si adatteranno anche all’adeguamento con le aspettative di vita che sono previste per il mese di gennaio. Cominciamo, comunque, con il chiarire quali sono i requisiti per poter beneficiare di Opzione donna e come potrà cambiare una volta che la proroga sarà ufficiale.
Opzione Donna: requisiti
Opzione donna è stata introdotta nel 2004 con la legge Maroni e pare che però sia sopravvissuta anche ai tempi della riforma Fornero, che come sappiamo, ha lasciato degli effetti piuttosto devastanti in tema pensioni. Ad oggi grazie ad Opzione donna, le lavoratrici sia autonome che dipendenti, ma che comunque risultino in possesso di requisiti per gli specifici possono andare in pensione con largo anticipo, ma devono comunque accettare una penalizzazione sull’assegno. Si tratta sicuramente di uno strumento molto importante di pensione anticipata ovviamente soltanto per chi rientra tra i beneficiari e dunque risulta essere in possesso di requisiti per la domanda. Ma quali sono effettivamente questi requisiti per poter fare domanda di pensione anticipata tramite Opzione donna?
Bisognerà avere innanzitutto compiuto 57 anni e 7 mesi di età e aver maturato 35 anni di contributi. Bisogna inoltre che dalla data di maturazione dell’ultimo requisito utile alla liquidazione della pensione siano trascorsi almeno 12 mesi. Questi risultano essere i requisiti per le lavoratrici dipendenti perché per quelle autonome i requisiti sono differenti. Per quest’ultima, infatti, bisognerà aver compiuto almeno 58 anni e 7 mesi di età e aver maturato almeno 35 anni di contributi. Dalla data di maturazione dell’ultimo requisito utile alla liquidazione della pensione, devono trascorrere almeno 18 mesi. È previsto il meccanismo delle finestre mobili e Questo significa che la pensione viene percepita dalla lavoratrice soltanto dopo 12 mesi, nel caso si tratti di una lavoratrice dipendente oppure 18 mesi se questa risulta essere una lavoratrice autonoma, ovviamente calcolando dalla data di maturazione dei requisiti previsti.
Opzione Donna, quanto effettivamente conviene?
Si tratta, ad ogni modo, della possibilità di per poter uscire dal lavoro in netto anticipo, ma questo ovviamente comporta un prezzo. Quello che ci si chiede è se effettivamente Opzione donna, sia conveniente o meno. Questo Semplicemente per il fatto che coloro che usufruiscono di Opzione donna, ricevono un assegno pensionistico che è calcolato interamente con il metodo contributivo e quindi sulla base dei contributi che sono stati versati in tutta la carriera e non è più invece con il sistema retributivo, nettamente più vantaggioso perché calcolato sulla base degli ultimi stipendi percepiti prima di uscire dal mondo del lavoro.
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