Temperatura corporea, dispendio energetico e aumento di peso possono essere influenzati da uno speciale ‘interruttore’. Si tratta del metabolita succinato, che agisce attraverso un percorso di termoregolazione precedentemente non identificato. E’ quanto emerge da uno studio sui topi pubblicato online su ‘Nature’ dal team di Edward Chouchani del Dana-Farber Cancer Institute di Boston negli Stati Uniti.
Ci sono due modi per perdere peso: mangiare di meno o bruciare più calorie, ad esempio con l’attività fisica. Le calorie possono anche essere utilizzate come ‘carburante’ dal grasso beige e da quello bruno. A differenza del grasso bianco, che accumula l’energia che si ‘ammassa’ con l’obesità, le cellule grasse beige e marroni sono ricche di mitocondri, che generano calore attraverso una variazione del processo che normalmente crea le molecole portatrici di energia.
Nei mammiferi, questi grassi sono essenziali per regolare la temperatura corporea e difendersi dal freddo. Un processo, quest’ultimo, che brucia calorie, anche se l’attivazione di grassi beige e marroni ‘su richiesta’ si è dimostrata difficile. Il team di Chouchani ha analizzato i metaboliti abbondanti solo nei grassi marroni, la cui concentrazione aumenta a basse temperature.
Così è stato rilevato il succinato, un prodotto intermedio del processo che sblocca l’energia immagazzinata dal grasso. Il succinato viene rilasciato nel flusso sanguigno da attività muscolari come i brividi. Gli studiosi hanno scoperto che, nei topi, il succinato può aumentare la temperatura di questi grassi. E che bere acqua con succinato elimina l’obesità nei topi costretti a seguire una dieta ricca di grassi. Sarà interessante vedere se il succinato attivi anche negli esseri umani il meccanismo ‘brucia calorie’ e salva peso.
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