Il coronavirus ormai si è diffuso in tutto il mondo e anche negli Stati Uniti si comincia a fare sul serio ed è Allarme rosso. Sono circa 15 mila i casi confermati e almeno 202 morti. Seppur in ritardo anche gli Stati Uniti si sono accorti che il coronavirus è un’emergenza più che reale. Come abbiamo già avuto modo di anticipare, sono circa 202 i morti per coronavirus negli Stati Uniti mentre i positivi hanno superato i 15 mila. Questi sono i dati diffusi nelle scorse ore in vista dell’ultimo aggiornamento della situazione ed è chiaro che ormai la situazione è allarmante. E’ quindi ormai piena emergenza che forse è arrivata perché la situazione è stata sottovalutata sin dall’inizio.
Coronavirus, la drammatica situazione in California
In queste ultime ore il governatore della California Gavin newsom avrebbe ordinato a tutti i residenti dello Stato che sono circa 40 milioni di persone di rimanere nelle proprie case per cercare di contrastare questa epidemia. Anche in altri Stati e nello specifico da Los Angeles a San Francisco è scattato il tutto chiuso per cercare di contrastare la diffusione del coronavirus. “Dobbiamo piegare la curva. L’isolamento a casa non è la mia scelta preferita ma ora è necessaria”, ha detto il governatore della California. La situazione è anche piuttosto nera a New York dove praticamente il 100% dei Lavoratori è costretto a rimanere a casa nelle proprie abitazioni ad eccezione del personale essenziale al quale è consentito poter andare al lavoro. Sono queste le parole annunciate dal governatore dello stato di New York Andrew Cuomo. Quest’ultimo avrebbe fatto un appello alla popolazione dicendo “Restate a casa, non prendete i trasporti pubblici, a meno che non sia necessario”.
Coronavirus, le misure restrittive prese a New York
Anche a New York è stata predisposta la chiusura di tutti i barbieri, parrucchieri, centri estetici e centri per tatuaggi, una misura che è stata presa di comune accordo con gli altri governatori del Connecticut, Pennsylvania e New Jersey. È stata predisposta la chiusura anche di alcuni settori degli shopping al chiuso, così come dei parchi divertimento e delle sale da bowling. In una nota diffusa nelle scorse ore si legge: “Sappiamo come si diffonde il coronavirus e stiamo prendendo decisioni mentre la situazione evolve per ridurne la diffusione” .“In risposta al coronavirus, il Dipartimento di Stato sospende temporaneamente i servizi di routine per i visti in tutte le ambasciate e consolati americani”, è scritto ancora nella nota. Adesso gli Stati Uniti hanno predisposto anche la sospensione dei servizi per visti ordinari nel mondo.
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