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Cristiano Ronaldo, il caso Kathryn Mayorga: retroscena e documenti



Quando il 19 settembre è scoppiato a piangere sul prato dello stadio Mestalla di Valencia, dopo essere stato espulso in una partita di Champion’s League, Cristiano Ronaldo non immaginava che ben altre nubi nere si stavano affacciando al suo orizzonte. Altro che cartellini rossi e gol sbagliati. L’avversario che CR7 si trova ora ad affrontare non ha le sembianze di un arbitro. No, il nemico ora ha l’aspetto più che gradevole di una ragazza americana di 34 anni, gli occhi grandi e il fascino latino. Portatrice, però, di un uragano gonfio di guai. Lei si chiama Kathryn Mayorga e passerà alla storia come la donna che ha lanciato contro il calciatore più famoso del mondo l’accusa più infamante: «Nove anni fa, in una stanza d’albergo, Ronaldo mi ha stuprato». Dopo di lei altre ragazze, in forma anonima, pare si siano fatte avanti: stesso racconto, medesima accusa. E dagli archivi dei giornali spunta anche Karina El Mahroug, la celebre Ruby Rubacuori, che raccontò al pm che la interrogava per il caso Bunga Bunga, di aver ricevuto da Ronaldo l’offerta di 4 mila euro per dormire con lui.



C’è da dire che gli investigatori reputarono quel racconto assolutamente non credibile. Che cosa sia accaduto davvero nella suite del Palmas Casino Resort di Las Vegas, lo sanno solo loro due, Cristiano e Kathryn, ex aspirante modella e oggi maestra di scuola elementare. Però è possibile ricostruire passo dopo passo che cosa accadde dal giorno successivo alla presunta violenza. I due non si videro mai più, in compenso si incontrarono i legali delle due parti che arrivarono a un accordo ferreo, suddiviso in undici clausole, predisposto dal legale del portoghese, Carlos Osorio De Castro, in cui Ma- yorga si impegnava a non denigrare in pubblico il nome di Ronaldo. In più la ragazza non avrebbe dovuto parlare in famiglia dell’accaduto né partecipare a sedute collettive di psicoterapia, in cui avrebbe probabilmente dovuto raccontare il fatto di fronte ad altri pazienti. Per il suo silenzio, Kathryn otteneva 375 mila dollari (circa 260 mila euro). Quell’accordo ha retto per nove anni. Ora la ragazza ha rotto il silenzio.

In ballo, in questa storia, c’è una montagna di denaro. Gli sponsor del giocatore iniziano a cercare vie di fuga: come rescindere, se la situazione diventasse insostenibile, i contratti milionari? Nike, Tag Hauer, Electronica Arts, Yamamay solo per citare i principali, fanno incassare al giocatore 50 milioni di euro all’anno. Rischia di perderli? Intanto, la mamma e la sorella di Cristiano lanciano anatemi contro la Mayor- ga mentre Georgina, la fidanzata, non si è scostata di un millimetro dal suo ruolo di donna del campione: in questi giorni, tra l’altro, sta passando anche lei i suoi guai dopo che i giornali spagnoli hanno rivelato che suo padre, Jorge Rodriguez, avrebbe trascorso dieci anni in carcere, condannato per narcotraffico.

Ma torniamo a nove anni fa. È l’estate del 2009, Cristiano ha appena lasciato il Manchester United per approdare al Real Madrid. Il 12 giugno il numero 7 più famoso dell’universo (nel 2008 ha vinto il primo dei suoi cinque Palloni d’oro) è in un locale di Las Vegas, il Rain. Lì c’è anche Kathryn, 25 anni, allora ragazza immagine del night (in pratica una attira-clienti). I due si cono­scono nell’area vip dove Ronaldo e i suoi ami­ci hanno organizzato una festa. Chiacchiera­no e ballano, poi CR7 chiede alla ragazza e a un’amica di seguirlo nella sua suite al Palms Casino Resort. Qui Ronaldo le invita a entrare con lui e alcuni amici in una vasca idromas­saggio. Kathryn racconta che a quel punto si spostò in un bagno per cambiarsi e qui venne raggiunta da Cristiano: lei era in mutande, lui seminudo, almeno nelle parti intime. Kathryn sostiene che Cristiano chiese di essere tocca­to poi passò alla richiesta di un rapporto ora­le.

Lei si rifiutò, ma senza spaventarsi, anzi, sempre secondo il suo racconto, la buttò un po’ sul ridere prendendo in giro il calciatore. Quindi i due andarono in una stanza da letto, lui si fece più insistente, cercò di toglierle la biancheria, lei si rannicchiò in un angolo del letto proteggendo le parti intime. Poi, afferma la giovane, lui la stuprò da dietro. Kathryn chiamò la polizia solo il giorno dopo e denun­ciò l’accaduto senza mai fare il nome di Ronal- do, ma parlando solo di un atleta famoso. La telefonata avvenne esattamente alle 14.16. Nella registrazione, il centralinista della poli­zia spiega che la donna dall’altra parte del te­lefono stava piangendo. Alle 14.30 una volan­te arrivò a casa della Mayorga e su sua richiesta la accompagnò all’University Medical Center per sottoporsi a un rape-kit, una visita per determinare l’eventuale violenza  sessuale. I medici diagnosticarono una tume­fazione con abrasioni e lacerazioni. Tutto ven­ne documentato anche se alcuni reperti (la biancheria intima) sembrano oggi essere sva­niti nel nulla.

Qualche settimana dopo il presunto stu­pro Kathryn si rivolse a un avvocato che con­tattò i legali di Ronaldo. L’accordo fu rag­giunto tre mesi dopo. Ronaldo pagò e in cambio ottenne la garanzia del silenzio da parte della Mayorga, la quale pretese anche nell’accordo che il calciatore si sottoponesse a un test che ne escludesse la sieropositività (Ronaldo, al momento dell’atto sessuale, non indossava il preservativo).

Nel 2017 il sito Football Leaks, che si oc­cupa di denunciare illegalità nel mondo del calcio, fece avere a Der Spiegel una serie di do­cumenti riservati riguardanti l’accordo priva­to tra Ronaldo e Kathryn Mayorga. Fu a quel punto che il giornale tedesco iniziò a investigare, ottenendo anche alcune mail scambiate tra CR7 e i suoi legali. Tra i documenti c’è anche un questionario che gli avvocati avrebbero mandato al calciatore e ad altre persone presenti alla serata di Las Vegas per mettere a confronto le ricostruzioni di quanto accaduto. In una prima versione del questionario Ronaldo (che però non compare mai con il suo nome ma viene indicato come Mister X, mentre la ragazza è Ms.C) avrebbe ammesso: “Lei ha detto più volte no, fermati”. E in un altro passaggio: “L’ho penetrata da dietro.

Non è stato gentile. Non abbiamo cambiato posizione per 5/7 minuti. Lei aveva detto che non voleva, ma di fatto si era resa disponibile”. E ancora: “Lei continua a dire no, non farlo”. Ma c’è un’altra versione del questionario: “Il rapporto fu rude, ma lei era consenziente”, sostiene Ronaldo.

I primi articoli sulla vicenda uscirono su Der Spiegel nel 2017. Lo staff di Ronaldo parlò di «totale invenzione». Ora Kathryn ha deciso di raccontare la sua versione. È spuntata anche una lettera che nel 2010 la giovane avrebbe scritto ai legali di Ronaldo perché la consegnassero al calciatore: “Mi piacerebbe poter raccontare al mondo chi sei davvero”. I legali però non la recapitarono mai al loro assistito: questo vizio formale potrebbe, secondo i difensori della Mayorga, portare all’annullamento dell’accordo. Il 28 settembre Kathryn Mayorga ha denunciato di nuovo Cristiano e avviato una causa civile con una serie di nuove accuse (coercizione, frode, abuso, diffamazione, violazione di contratto), ma il procedimento non potrà andare avanti se prima non verrà totalmente annullato l’ac cordo del 2010. La polizia di Las Vegas ha aperto un’inchiesta. CR7, dal canto suo, non ha intenzione di aspettare inerme gli eventi. Si è rivolto a David Chesnoff, il legale che in passato ha difeso Mike Tyson, Leonardo Di- Caprio, Paris Hilton. Uno staff di investigatori si è messo all’opera per scandagliare la vita di Kathryn Mayorga fin negli angoli più nascosti. E la prima contromossa è già pronta e scontata: nessuno dei documenti ottenuti “irregolarmente” da Football Leaks potrà essere ammesso in un tribunale americano. Basterà questo a CR7 per uscirne pulito? Difficile prevederlo ora. Il masso Mayor- ga può aver messo in moto una valanga.



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