Ormai i processi si fanno in tivù. O sui social network, dove sembra che molti utenti non vedano l’ora di indossare la toga del giudice per puntare il dito contro qualcuno. Se poi i presunti vittima e carnefice sono personaggi famosi, ne nasce un dibattimento mediatico ad alta tensione durante il quale la privacy viene bandita.
Nina Morie, showgirl croata, ex moglie di Fabrizio Corona, ha querelato il suo ultimo compagno Luigi Mario Favoloso per violenza. L’uomo, imprenditore campano con un’esperienza al Grande Fratello vip, avrebbe picchiato anche il figlio della Morie, un ragazzo di sedici anni.
Un episodio molto delicato, una notizia a cui si sarebbe potuto mettere un punto già qui, salvo poi approfondirla nel corso di un eventuale iter giudiziario di natura penale. Invece entrambi sono andati davanti alle telecamere per condividere le proprie memorie: Nina urla «mi hai picchiato», Luigi Mario ribatte «mi vuoi distruggere». I maltrattamenti di cui sarebbe stata vittima la modella non riguardano un episodio isolato.
Ora il campo di battaglia è quello social. La donna ha scelto di pubblicare alcune conversazioni avute, con Favoloso, le stesse che probabilmente ha consegnato al pubblico ministero che sta indagando messaggi che dovrebbero rimanere segreti.
Le chat, apparse sulle storie Instagram della Morie, riportano frasi forti: “Ho rischiato di ucciderti e potrei riprovarci” Si sono lasciati dopo Natale per un presunto tradimento di lei, mai confermato dall’interessata, una situazione che avrebbe portato l’imprenditore a fuggire da tutto ? e tutti per farla finita: “Il 30 (dicembre ndr) lo faccio veramente, non voglio un altro compleanno senza il mio amore, senza i tuoi occhi, senza di te” scriveva l’uomo all’ex compagna. E ancora: “Non te ne frega di come sto, prendi i tuoi soldi e affogati.
Vuoi la mia vendetta, traditrice che non sei altro, la vuoi, stai facendo di tutto per averla” L’impressione è che seguiranno altre ‘udienze’ informali senza esclusione di colpi, con la difesa che respinge ogni accusa: «Non ho mai dato uno schiaffo, un pugno o un calcio a Nina. In questi anni ho vissuto dei momenti in cui ho dovuto salvarla da se stessa, non le ho mai fatto del male».
Fine primo tempo.
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