Ancora una volta il mondo della cronaca rosa si concentrata sui Carrisi per via del loro essere costantemente al centro dell’attenzione mediatica come dimostrato dalle tante notizie che ogni giorno vengono pubblicate sul loro conto. E se fosse tutta una strategia?
Albano, Romina e Loredana: il triangolo
In questi anni abbiamo avuto modo di vedere come Albano, Romina e Loredana Lecciso siano sempre e costantemente al centro del gossip italiano. Albano ama Romina? Ha scelto Loredana? Romina e Loredana perché non si parlano? I figli al centro dei social e Jasmine Carrisi sembra essere una piccola stella pronta a diventare una super nova. Insomma, inutile negare come da Cellino San Marco la pubblicazione dei gossip è davvero costante.
Tutto è nato dal momento in cui Albano e Romina si sono innamorati, un matrimonio in diretta televisiva che da quel giorno in poi ha sugellato un legame indissolubile con i fan che ancora oggi anima i magazine e tiene banco anche nel mondo del web dove sono presenti numerose fanpage che raccontano il rapporto che c’è tra loro, concerti e faide familiari. Ma il tutto non finisce mica qui.
Il gossip come strategia per il successo?
Inoltre, è inutile negare come i Carrisi ancora oggi riescano a trovare il modo per far parlare di sé in chiave passata, di gioia e con i figli che pian piano si stanno facendo spazio nel mondo dello spettacolo, chi come influencer e chi invece come cantante (ad esempio Romina Carrisi ndr.).
A ogni modo, non passa giorno senza che un qualsiasi magazine non parli di Albano, Romina e Loredana Lecciso, e che la chiave del successo per la famiglia Carrisi sia nascosta proprio nel gossip?
“Giochino con la cronaca rosa”
Nel nuovo numero del magazine Nuovo Tv, Alessandro Cecchi Paone ha pubblicato alcuni commenti da parte dei lettori che si pongono delle domande come Tina da Firenze, ad esempio, che afferma: “Ho il sospetto che entrambi giochino con la cronaca rosa”.
Alessandro Cecchi Paone nella sua rubrica settimanale parlando dei Carrisi sostiene affermando: “Si sono mescolati in modo inestricabile, con vantaggi un po’ per tutti, compresi il pubblico televisivo e i lettori”. Dunque, possiamo affermare che il successo dei Carrisi non è solo chiuso nella musica che li porta in giro per il mondo ma anche nel loro essere una sorta di telenovela vivente che coinvolge migliaia di lettori soprattutto in Italia tra giornali cartacei e web?
Intano Romina Power vola ad Hollywood
La figlia di Hollywood torna a casa. Dopo aver sceso agilmente la scalinata del teatro Ariston per festeggiare i 70 anni del Festival di Sanremo e aver mandato il pubblico in estasi assieme ad Al Bano con un medley di successi e l’inedito Raccogli l’attimo, Romina Power è tornata al primo amore: la recitazione, una passione e un’attitudine ereditate dalla madre Linda Christian e da papà Tyrone. È bastata una sua immagine su Instagram in cui era ritratta con abiti di scena, capelli a carré e look Anni 40 – nel complesso era quasi irriconoscibile – accanto al regista premio Oscar Guillermo del Toro sul set di Nightmare Alley per scatenare fan e curiosità. Solo a Gente Romina racconta come è avvenuto il suo ritorno sul set e la trasformazione che del Toro le ha richiesto.
«Guillermo è un appassionato del cinema degli Anni 40 ed era al corrente che mio padre, all’epoca, aveva comprato i diritti di Nightmare Alley, il suo film preferito. Sapeva anche che il produttore della Fox, Darryl Zanuck, gli aveva fatto un grave torto facendo fare alla pellicola un rapido giro delle sale, poi l’aveva rimossa ritenendo che il “suo” divo numero uno non dovesse essere visto così abbruttito e alcolizzato nel ruolo di un lavoratore in una fiera itinerante». Poi Romina svela la vicendevole stima e una passione comune tra lei e il regista. «Guillermo conosce il mio successo discografico, avendo ascoltato Felicità in Messico diversi anni fa.
E io ho visto il suo capolavoro, La forma dell’acqua, e ne sono rimasta affascinata. Inoltre ci unisce l’amore per il Messico, terra di mia madre e di mia nonna, dove ho famiglia e dove ho trascorso parte della mia infanzia». Da qui a “ciak si gira” il passo è stato breve. «Del Toro mi ha invitato a Toronto, in Canada, per mostrarmi il set. Mi ha voluta nei primi giorni di lavorazione come portafortuna e come collegamento con mio padre. Poi, d’un tratto, mi ha chiesto se, nella scena che stava girando, volevo essere seduta al tavolo con Cate Blanchett. Essendo la mia attrice preferita, come potevo rifiutare?», racconta fiera la Power che, all’improvviso, si è trovata al centro della scena con un cast spaziale: oltre alla Blanchett, c’erano Bradley Cooper, Willem Dafoe, Rooney Mara, solo per fare qualche nome. Tutti impegnati nel remake di un film del 1947, La fiera delle illusioni (titolo italiano di Nightmare Alley), il cui protagonista era Tyrone Power. «Vorrei precisare che il film di del Toro, non è un remake bensì un adattamento dal romanzo di William Lindsay Gresham, che è un libro più dark», puntualizza Romina. «La Fox aveva edulcorato un po’ la versione del 1947. Dandogli un finale con un barlume di speranza.
Nel romanzo però non c’è». Poi la cantante-attrice si lascia cullare dai ricordi, riavvolge il nastro della memoria e confida: «Mi ha fatto effetto vedere Bradley Cooper nei panni di Stan, il protagonista, già interpretato da papà. Cooper era perfetto in quel ruolo, grazie anche a un paio di baffi che gli davano un’aria un po’ retrò». È inevitabile che Bradley rimandi Romina al suo adorato genitore, a quando era piccola. «Gli unici ricordi che ho delle varie visite sui set dove girava papà mi arrivano dalle fotografie. Ricordi reali purtroppo non ne ho. Devo averli rimossi per non soffrire troppo». Romina aveva solo 7 anni quando suo padre fu colpito da infarto mentre si trovava a Madrid durante le riprese del film Salomone e la regina di Saba, diretto da King Vidor. Era il 1958. Solo una volta cresciuta la Power si è lasciata guidare dalla curiosità e dalla voglia di conoscere qualcosa di più del padre superstar. Così ha iniziato un percorso di ricerche. E ha scoperto che Tyrone era un mix di grande fascino, simpatia e generosità.
Doti che lo resero icona di stile e sex symbol. Romina si commuove ancora quando ricorda le sue origini. Stare sul set di del Toro è stato un modo per sentirsi più vicina al celebre genitore. Parlando del cast, la Power racconta: «Nella mia scena c’erano Cooper, la Blanchett e Rooney Mara. Non li conoscevo prima, ma sono stati tutti molto carini con me. Ho avuto modo di osservarli da vicino e ho capito perché sono stelle. Anche dopo ore di lavoro non hanno mai dato segni di stanchezza o di nervosismo. Ogni volta che ripetevano la scena era come se fosse la prima. D’altronde, quando a dirigere è un regista come del Toro, tutto il resto passa in secondo piano. È tanto simpatico quanto geniale. Attento al minimo dettaglio e gentile con tutti i suoi collaboratori». Sorride Romina nel ricordare un episodio vissuto sul set. Una di quelle scene che se avesse un titolo sarebbe: “Ho avuto Bradley ai miei piedi”. «In una delle riprese Cooper sviene e cade proprio ai miei piedi, esattamente dove ero seduta.
Nel tirarmi su, inavvertitamente, ho fatto rovesciare il bicchiere con il Martini appoggiato sul tavolo. La Blanchett, prontamente, ha detto: “Bello, bel dettaglio!”. Ma hanno dovuto rapidamente sostituire il tavolo. La tovaglia era di raso…», ride Romina accarezzando i capelli lunghissimi e schiariti dal sole californiano, paradiso nel quale vive. Nel film questa chioma dorata è scomparsa dentro una parrucca scura e corta, con un’acconciatura a metà collo tipica degli Anni 40, frutto di ore di lavoro. «Quando mi sono vista truccata in quel modo e con quel look è come se avessi rivisto mia nonna nello specchio! Anche se a dire il vero lei i capelli li aveva rossi. Comunque, confesso che mi è quasi preso un colpo». A dicembre vedremo Romina nel film di del Toro. Ma non si pensi che questo cameo dia il via a un nuovo inizio artistico, a un ritorno alle origini. «Devo confessare che stando quei giorni sul set ho capito perché ho preferito concentrarmi sulla musica pop invece che recitare. Cantare è molto più divertente e mi piace il contatto diretto con il pubblico, che trovo irrinunciabile. Inoltre sto scrivendo una sceneggiatura per un lungometraggio mio che vorrei realizzare».
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