La nuova stagione di Don Matteo sta lasciando tutti senza parole e il pubblico sembra esserne davvero entusiasta, peccato però che si tratta dell’epilogo di una storia lunga tanti anni dato che per Terence Hill sarebbe giunto il momento di appendere la bicicletta al chiodo. Ma qual è il finale perfetto per la serie di Don Matteo?
Il ritorno del Capitano Giulio Tommasi
Era stato tanto annunciato, ma ecco che finalmente il Capitano Giulio Tommasi è tornato nel serie di Don Matteo. L’uomo ha una momentanea amnesia e nel frattempo Lia confessa allo zio che il loro matrimonio è in crisi cerca che lui abbia un’altra. Nella loro vita infatti è tornata la Pm che sembra essere intenzionata a non arrendersi, anche se il Maresciallo è certo dei sentimenti della coppia.
Nel frattempo, il Maresciallo insieme a Don Matteo cercano di risolvere un nuovo mistero e le indagini che vedono coinvolto Tommasi nella doppia veste vittima e investigatore tornato a casa per seguire un sistema di riciclaggio messo insieme dalla malavita. Il tutto però non finisce qui.
Don Matteo 12 anticipazioni
In questi mesi abbiamo avuto modo di parlare ampiamente di Don Matteo dato ce la 12 stagione ne segnerà comunque la fine, come annunciato già tempo fa. Ricordiamo che le avventure del prete collaboratore di giustizia ha tenuto incollati alla televisione milioni e milioni di telespettatori, trattandosi anche di una delle serie più longeve prodotte dalla Rai.
L’attenzione mediatica in questi giorni però si è concentrata sulle anticipazioni delle nuove puntate della fiction. A quanto pare potrebbe essere proposto un importante scatto di carriera che potrebbe cambiare il destino di Don Matteo, ma si cosa si tratta?
Don Matteo diventa un cardinale?
Secondo quanto reso noto dal sito Davidedimaggio.it è possibile leggere come nel corso delle prossime puntate è possibile che Don Matteo riceva un’importante proposta da parte del Vaticano. A quanto pare Don Matteo dovrà scegliere se lasciare o meno la sua chiesa e seguire la nuova strada che lo vede nelle vesti di cardinale per conto del Papa.
Al momento non è ben chiaro se è questo il finale a sorpresa che viene concesso a Don Matteo per la chiusura della stagione, ma di certo il parroco non ha intenzione di dare una risposta affrettata, concedendosi tutto il tempo necessario prima di comunicare la sua decisione. Cosa cambierà nel futuro di Don Matteo durante le prossime puntate?
Dire che sono passati vent’anni dalla prima puntata di Don Matteo fa quasi impressione. Era il 7 gennaio del 2000, il nuovo millennio era appena scoccato e nessuno avrebbe potuto immaginare che la serie di Raiuno con protagonista Terence Hill nella parte di un parroco di un piccolo borgo umbro – all’inizio era Gubbio, ora è Spoleto – avrebbe incollato alla Tv milioni di telespettatori, vincendo sempre la sfida degli ascolti della prima serata e diventando, con le sue dodici stagioni (l’ultima in onda in queste settimane), la seconda serie più longeva della Tv italiana, superata solo da Il commissario Montalbano che ne ha all’attivo tredici.
In vent’anni sono cambiate tante cose, si sono susseguiti molti personaggi, si sono alternati gli attori e i registi, a cominciare da Enrico Oldoini che ideò la serie, ma la formula vincente non cambia.
Malgrado ci sia stato un ricambio generazionale dei telespettatori, tutti, giovani e meno giovani, continuano ad appassionarsi alla figura del sacerdote in bicicletta che indaga, con la collaborazione paziente degli amici carabinieri, sui casi legali e criminali e riesce a risolverli grazie a un’indizio decisivo e all’innata conoscenza delle persone e dell’animo umano.
Oltre a Terence Hill il pubblico considera come pietre miliari della serie anche gli unici tre personaggi presenti dalla prima puntata: il maresciallo Nino Cecchini (interpretato da Nino Frassica), la perpetua Natalina (Nathalie Guetta) e il sacrestano Pippo (Francesco Scali). Certo, calarsi per vent’anni nei panni dello stesso personaggio è stato appassionante ma non sempre facile.
«La gente mi ferma per strada chiamandomi Pippo», confida a Gente Francesco Scali. L’attore romano ha un passato ricco di piccole parti nel cinema, compreso E la nave va di Federico Fellini, ed è la storica spalla comica di Nino Frassica a teatro e in Tv. «Ma la notorietà è arrivata con questa serie che non finirò mai di benedire», spiega. «Non ho una famiglia mia e i miei colleghi di set sono fratelli e sorelle.
Anzi, penso che il clima di affiatamento che esiste sempre durante le riprese sia uno dei motivi del successo di Don Matteo». Più inquieta Nathalie Guetta, che ha spesso annunciato di lasciare le serie ma che, invece, abbiamo sempre ritrovato presente nei locali della canonica, alle prese con i fornelli o in qualche scaramuccia con Pippo. «Natalina è stata la mia forza e la mia debolezza», spiega l’attrice francese.
«Da un lato, io artista che viene dal circo e dal teatro, ho imparato a stare davanti a una telecamera e spesso mi è venuta voglia di confrontarmi con altro. Dall’altro, ho dovuto allargare a forza i confini del personaggio per evitare che diventasse con gli anni una macchietta. E per questo ho dovuto spesso litigare con gli sceneggiatori, improvvisare sul copione».
Ogni anno, le riprese di Don Matteo durano circa dieci mesi, un impegno notevole per gli attori. «Sia Frassica sia Terence Hill affittano un appartamento con le mogli», racconta la Guetta. «Io invece vado sempre nello stesso residence di Spoleto, ho fatto amicizia con una truccatrice». Di Terence Hill, persona riservata anche se empatica, molto simile al personaggio che interpreta, l’attrice ricorda un episodio, un raro momento di confidenza.
«Io sono una che tra una pausa e l’altra delle riprese parla molto di sé», confida Nathalie. «Ma una volta, io e Terence eravamo seduti in chiesa in attesa del ciak e lui improvvisamente si mise a raccontarmi un ricordo della sua vita americana, quando fece amicizia con i nativi, i pellerossa.
Mi stupii e rimasi ad ascoltarlo in religioso silenzio». Dalla prima puntata a ora, non si contano gli aneddoti, le scene rifatte, i contrattempi, le assenze per malattia che hanno costretto a rivedere i piani di lavorazione. «Una volta rientrai da una vacanza a Cuba», racconta. «Non mi reggevo in piedi: avevo contratto una malattia tropicale, la Dengue. Però non voleve rimanere ricoverata e firmai per uscire.
Quando mi videro sul set, tutti i colleghi mi riportarono in clinica dove rimasi una settimana. Ma furono tutti molto carini, come sempre». In vent’anni, la vita di Natalie Guetta ha avuto molti alti e bassi: un matrimonio, poi finito, con un giovane cubano, una partecipazione a Ballando con le stelle nel 2014, un romanzo pubblicato di recente, la simbiosi con il cane Achille, adottato 8 anni fa, che la segue ovunque, anche a Spoleto. «In vent’anni, sono cresciuta come persona», spiega.
«Mi sono avvicinata alla meditazione del medico indiano Deepak Chopra e questo mi ha riconciliata con il mio passato. La mia parte oscura, comunque, mi ha permesso di dare spessore al personaggio di Natalina. Lavorare davanti a una telecamera mi ha fatto bene psicologicamente: devi essere così concentrato mentre giri che non pensi agli affari tuoi». Si è evoluto negli anni anche il rapporto con Francesco Scali/Pippo.
«Sceneggiatori e registi volevano che avessimo una storia d’amore», dicono i due attori. «Ma ci siamo coalizzati e alla fine ha vinto la nostra linea: i due sono amici e confidenti e la cosa funziona di più». Insomma, il segreto di Don Matteo (ci sarà forse una tredicesima stagione) è che la vita reale degli attori si mischia a quella dei personaggi. E l’effetto verità cattura più di una calamita.
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