Romina Power come sempre scatena i social, stavolta assegnare i propri fan. Romina sembrerebbe tornata a Cellino San Marco, il motivo è sorprendente.
Romina Power ritorno a Cellino San Marco
Romina Power è tornata da poco a Cellino ma solamente per lavorare. Con un look decisamente splendido, ed un vestito verde smeraldo è stata fotografata tra gli ulivi per pubblicizzare alcune creme di bellezza, e non per restare accanto il suo Albano.
Infatti, migliaia di fan hanno subito sperato che Romina forse lì per un ritorno di fiamma con Albano. Smentita è venuta proprio dalla cantante, affermando che tra lei ed Albano esisterebbe solo una bellissima amicizia.
Loredana Lecciso insultata dai fan di Romina
Molti fan dopo aver visto la foto della Power postata sul suo profilo le hanno lasciato una marea di messaggi.
“Romina sei bellissima ritorna qui. Riprenditi quello che è tuo, questa è la tua casa manda via quella vipera e arrampicatrice sociale”.
Tali parole sarebbero dirette a Loredana Lecciso che a quanto pare qualcuno non l’ha mai digerita.
Romina e l’intervista a Maurizio Costanzo
Romina Power si è lasciata andare ad una lunga intervista nel salotto di Costanzo. La cantante oltre a parlare dei suoi progetti lavorativi ha ammesso di non essere interessata a nessun uomo e che il suo cuore è libero.
La vendemmia per AlBano è un piccolo rito a cui, ogni anno, non rinuncia mai. Perché è fra le sue vigne in Puglia che il leone di Cellino San Marco trova quell’armonia che canta e sogna da una vita, ma che spesso le sue vicende del cuore hanno minato. «Sono un uomo di armonia: non dico che la impongo ma la propongo, anche se il destino mi ha fatto vivere alcune situazioni dure da accettare…».
Oggi mentre Romina Power è sempre più spesso al suo fianco in giro per il mondo e i fan continuano a sognare il ritorno di fiamma (per ora lontano), con Loredana Lecciso – dopo il turbolento addio dello scorso aprile segnato da veleni incrociati – è scoppiata la pace, soprattutto per il bene dei figli adolescenti, Jasmine, 17 anni, e Albano junior, detto Bido, 16: «Sotto questo aspetto Loredana è impeccabile: siamo riusciti a gestire bene questa fase». Al Bano può brindare alla quiete dopo la tempesta.
Almeno per ora. «Il vino è la mia medicina…Ovviamente va bevuto con moderazione, ma, come la musica, è una mia grande passione che sono riuscito a far diventare un mestiere». Al Bano produce un 1 milione e 400mila bottiglie. Grandi numeri («ma l’obiettivo sono i cinque milioni») e la vendemmia – coi macchinari – spesso non è così romantica. «Eppure per me resta un rito: voglio partecipare sempre di persona. Mi rilassa e mi diverte.
Cantiamo tutti insieme: la gente intona Felicità e io dico:
“Alt, cantiamo il repertorio pugliese. Così vuole la tradizione”. Una volta, è vero, c’era molta più poesia; una poesia arcaica, fatta di muli, cavalli e quelli che noi chiamavamo “poppiti”, cioè i più poveri che arrivavano dalle campagne per aiutare a vendemmiare e alloggiavano negli scantinati. Mi ha sempre affascinato questa atmosfera, interessante anche umanamente». Oggi per Al Bano il vino è diventato un business su cui puntare sempre di più: «Fino a sei anni fa ero in difficoltà, avevo anche pensato di lasciar perdere. Ma ho tenuto duro perché mi sono ricordato dell’emozione che avevo visto negli occhi di mio padre quando prese in mano la prima bottiglia di “Don Carmelo”, il mio primo vino che ho voluto dedicare a lui.
Quando sono andato via in cerca del successo gli ho detto: “Sarò degno di essere tuo figlio…”. Ma è stato solo quel giorno del 1973 – quando ha guardato l’etichetta del vino col suo nome – che l’ho visto davvero orgoglioso di me. Mi commuovo ancora a ripensarci». La prima volta che Al Bano si è infilato in una cantina aveva 6 anni: «Mi portò nonno Angelo e mi fece provare il vino: mamma si arrabbiò…». E da quel giorno è proprio nei vigneti e in cantina che il cantante di Cellino ritrova la pace: «Ho sempre voluto investire in terreni e vigne. Ammetto che non avevo pensato all’inizio di tornare in Puglia: il mio mondo era diventato Milano.
Però anche al Nord non rinunciavo all’emozione della vendemmia: a Zenevredo, in provincia di Pavia, negli anni ’60… Ho ricordi bellissimi… Poi quando ho sposato Romina lei si è innamorata della Puglia: qualcuno diceva: “La vuole chiudere in una masseria”. Si è sempre sostenuto che abitare a Cellino fosse solo una mia decisione. Tutto il contrario! Non sarei nemmeno tornato a vivere al Sud, ma era un desiderio di Romina. L’ho accettato e poi nella mia terra ho ritrovato una vera e propria iniezione di vitamine». Oggi si parla di un nuovo disco di inediti con Romina nell’aria, ma Al Bano smentisce categorico: «Io non ne so niente… Un conto è cantare insieme, un altro fare un disco». E a “Diva e donna” annuncia anche che non lo vedremo al prossimo Festival di Sanremo: «Io non ci sarò, ma vorrei proporre a Baglioni un cantante cinese che fa 70mila persone ogni sera».
Romina Power e Al Bano: La rivalità tra lei e Loredana è sempre più forte
Quanta voglia di libertà per Romina Power. La cantante si gode un pranzo sul litorale romano lontana pettegolezzi che l’hanno accompagnata negli ultimi mesi, soprattutto in relazione al suo riavvicinamento all’ex marito Albano Carrisi, padre dei suoi figli Yari, Cristèl e Romina jr. A remarle contro c’è naturalmente l’opinionista tivù Loredana Lecciso, ex di lui e con la quale il divo di Cellino San Marco ha due eredi, Jasmine e Albano jr, detto Bido.
Per la figlia dei divi di Hollywood Tyrone Power e Linda Christian è un momento delicato. Dopo la clamorosa reunion artistica con Bano partita nel 2013 – preludio, secondo i fan della coppia d’oro della musica italiana, anche al possibile riawicinamento sentimentale dei due – ora per lei le cose cambiano. Visti i suoi problemi di salute, il cantante di Felicità e di Nostalgia canaglia ha annunciato l’addio alle scene entro fine anno. E quindi pure lo stop ai concerti con la ex moglie.
Anche la Lecciso avrebbe pregato la Power di non far cantare più il “leone di Cellino San Marco”, che ha assoluto bisogno di riposo. Per tutta risposta l’artista americana ha pubblicato una foto su internet, che la ritrae sul palco di Rimini, con la scritta «More dharma, less drama»: una frase che fa riferimento agli insegnamenti buddisti e che significa «Più verità, meno drammi». Un chiaro invito a lasciarli proseguire le esibizioni senza mettere becco. Ma, a quanto pare, non sarà facile far recedere Carrisi dalla sua decisione. Oltre ai problemi di cuore lui deve far riposare anche la sua ugola d’oro: «In questi ultimi anni ho subito un edema alla corda vocale destra, una cisti, un’ematoma… In- somma, penso che sia giusto e doveroso fermarmi e revisionare, per tutto il tempo che sarà necessario, quel meraviglioso dono di Dio che è la mia voce!», ha spiegato. Magari non sarà un addio, ma un arrivederci. In ogni caso, Carrisi sa bene di non poter più reggere i ritmi di un tempo.
Un altro elemento che gioca a sfavore della Power è che a Cellino San Marco il vento sta girando di nuovo. Dopo le liti e la rottura con Al Bano, la Lecciso è tornata nella tenuta pugliese, ha rivisto l’ex e pare che adesso i loro rapporti siano decisamente più distesi, per amore dei figli ma non solo per questo. Anzi, secondo i vicini, Romina – che aveva uno spazio tutto suo – l’avrebbe ceduto alla figlia Cristèl.
Intanto la Power si consola in vacanza con gli amici. E a tavola non fa rinunce. Al contrario della figlia Romina jr: la sua erede più giovane è dimagrita perché ha sviluppato un’allergia al nichel – sostanza presente in numerosi cibi – che la costringe a nutrirsi (dice lei) solo di riso e zucchine.
Al Bano: Quando sarò guarito tornerò sul palco. Nel frattempo farò il contadino e l’attore
Per qualcuno presto appenderà il microfono al chiodo come le vecchie glorie del calcio fanno con le scarpette a fine carriera. Altri dicono che no, che Al Bano non si ritirerà come aveva annunciato: resterà sempre e più di prima il ruggente leone di Cellino San Marco. E già sognano di vederlo a febbraio sul palco di Sanremo. Tutti parlano, tutti azzardano, cambiando versione a seconda di come tira il vento. Lui, in macchina verso Vienna per l’ennesimo concerto estivo, scuote la testa coperta dall’immancabile Panama bianco. E non importa se sono le 22, il caldo è una morsa e lui è in viaggio dal mattino. Per Al Bano l’amore per la verità vince su ogni cosa. «L’ho detto e non ho cambiato idea. Il 31 dicembre chiudo.
Per un po’, ma chiudo. Ho bisogno di ritirarmi per regolarizzare e rafforzare le mie corde vocali che sono affaticate», racconta. «È una necessità, non un tirare i remi in barca. Dopo l’ischemia [l’ha colpito nel marzo 2017, ndr] è cambiato qualcosa. Prima, quando cantavo, ero, passami il termine, “disumano”: smettevo un concerto e mi scattava la voglia di cantare di nuovo. Mi spingeva l’istinto, ma possedevo anche l’energia. Ora sono diventato umano: dopo ore passate a cantare, avverto affiorare la fatica, il bisogno di un break». Al Bano potrebbe accampare la scusa dell’imponderabilità della vita, ma non è da lui. «Mi sento responsabile, perché per tutti questi anni non mi sono mai risparmiato. Confidavo nella mia tempra contadina… », ride. Poi racconta: «Sono sotto cura, faccio due aerosol al giorno, prendo pillole quotidiane e vado a fare visite a Ravenna e a Parigi dallo stesso professore che, anni fa, ha curato Pippo Baudo, Michael Jackson, Charles Aznavour. Mi è stato consigliato il riposo totale delle corde vocali. Devo obbedire». Nonostante ciò, Al Bano ha la voce squillante di chi non si arrende. «Fino a poco fa vedevo dura la ripresa.
Ora, grazie alle cure alle quali mi sono sottoposto, l’estensione vocale è migliorata, quindi tutto fa ben sperare». Come una bella macchina, dopo un pit stop rigenerante, potrai tornare in pista più forte di prima. «Mi basterebbe forte come prima», e sorride. «Io senza cantare sarei un uomo mezzo morto. Da sempre è la mia energia, la mia passione, la forma d’espressione dell’anima. Quando sarò guarito tornerò a cantare, ma con il piede più leggero sull’acceleratore. Rallenterò, questo è certo: ho sostenuto ritmi serratissimi finora. Considera che oggi faccio minimo 70 concerti all’anno, su e giù dagli aerei, senza orari, senza badare al fuso orario: dalla Russia alla Turchia, dalla Cina all’Australia, all’America, e poi Italia, Germania, Austria, Kazakistan, Polonia». Là Al Bano terrà l’ultimo concerto. «A Zakopane, sulle Dolomiti locali, dove Giovanni Paolo II andava a sciare e a riposare. Sarà un concerto per la Tv polacca, assieme a Romina».
Che, volendoti bene, immagino avrà un ruolo nel tuo stop. «Io penso per me e ho imparato ad auscultarmi nel profondo. Ognuno deve imparare a essere medico di se stesso: capire quando è giusto procedere e anche quando è meglio fermarsi». Ma non si pensi che nel futuro dell’inarrestabile cantante ci siano margini per la noia o per il dolce far niente. «Farò il contadino, il vignaiolo. Il prossimo anno sarò sul set di una fiction di sei puntate prodotta dalla Publispei, in cui mi calerò nei panni di un maestro elementare in pensione. E quest’autunno girerò due speciali sulla mia carriera per Canale 5». Intanto stai spopolando con Rovazzi nel brano Faccio quello che voglio. «Mi sono divertito un mondo ed è stato un successo incredibile, che mi ha aperto il mercato dei ragazzi», racconta il cantante, che nel mese di maggio è diventato nonno per la prima volta di Kai, figlio della sua terzogenita Cristel. «Un’emozione fortissima, energia allo stato puro. Ogni giorno mi faccio mandare le sue foto e persino i video, così riesco a seguire la sua crescita. Mi piace e mi rilassa tantissimo guardarlo: in lui rivedo Cristel da piccina».
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