In tema pensioni resta ancora oggi al centro del dibattito Quota 100, ovvero quella misura che darebbe la possibilità di poter andare in pensione anticipatamente. Quando? Una volta maturati due requisiti, uno dal punto di vista contributivo e uno anagrafico.
Su Quota 100, sembra che per poter rassicurare Bruxelles si potrebbe pensare ad una clausola chiamata salva-conti che andrebbe a congelare i fondi in attesa di capire quali siano i risparmi effettivi di Quota 100. Si pensa quindi di inserire un sistema di congelamento temporaneo delle spese, sistema che andrebbe a tranquillizzare l’Ue. Ci si chiede quindi quale possa essere il futuro di Quota 100. A parlare è stato il Premier Conte, il quale ha dichiarato: “Tutte le forze politiche stanno dando un contributo per la sintesi finale che rappresenta tutti”.
Poi ha aggiunto:“Se poi uno si smarca questo non rispecchia quello che deve essere un’azione di governo coesa. Io rispetto il Parlamento”, queste le parole di Giuseppe Conte che ha così risposto alle domande dei cronisti sull’emendamento annunciato da Renzi per abolire Quota 100 pensioni. “Non sto dicendo che il contributo dei gruppi parlamentari non ci possa essere, però mi aspetto che le posizioni ufficiali delle forze politiche che siedono attorno al tavolo di governo siano conseguenti a quanto deciso“, ha dichiarato ancora Conte.
“’In questo momento si può ragionare se destinare quelle risorse ai giovani, alle famiglie e al lavoro. È questa la discussione che è in atto, senza togliere diritti ma cercando di ampliare la platea di quelli che possono accedere ai diritti“, sono queste le parole riferite ancora dal Ministro dell’Agricoltura nonché esponente di Italia Viva Teresa Bellanova a Sky Tg24.
Riforma Pensioni, news su Opzione Donna
In tema di pensioni, se Quota 100 continua ad essere una misura sulla quale vige il mistero, Opzione Donna rappresenta una certezza. Anche per il prossimo anno Opzione Donna sarà disponibile e darà modo alle lavoratrici donne di poter accedere alla pensione anticipata a 58 anni se dipendenti e 59 anni se autonome con 35 anni di contributi. La misura è stata prorogata anche per il 2020 e di fatto potrà essere sfruttata dalle donne lavoratrici che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2019. Va sottolineato però che l’assegno di pensione sarà ricalcolato con il sistema contributivo ed è prevista una penalizzazione fino al 40% nel caso in cui la lavoratrice goda o del metodo misto o retributivo.
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