Controcopertina

Cecilia e Ignazio, in montagna tra relax e coccole



Sorrido a metà. La morte di Felice (Gimondi, la leggenda del ciclismo scomparsa il 16 agosto scorso, ndr) mi ha colpito. Ricordo il primo incontro con lui. Ero piccolo, con papà (Francesco, considerato l’erede proprio di Gimondi, ndr) eravamo a una fiera delle biciclette in Germania e Felice era lì. Un mito, si avvicinò a me con fare gentile che non scorderò mai. Era davvero una brava persona». Fine d’estate per Ignazio Moser, che racconta il “suo” Gimondi, e per Cecilia Rodriguez. Dopo la vacanza a Ibiza, hanno deciso di godersi la montagna. E “Chi” era con loro tra scalate e coccole.



Domanda. Ignazio, mettete su famiglia o no? Risposta. «No. Niente figli, niente nozze. Stiamo bene così. Pensiamo a crescere, abbiamo nuovi progetti, ogni tanto litighiamo, ma c’è tempo. Per esempio, dopo la montagna, esperienza stupenda, andremo come ospiti per un’azienda sponsor al Festival del cinema di Venezia. Mi piacerebbe poter vedere la prima del film di Chiara Ferragni. Una donna… cazzuta».

D. Quest’estate, a un certo punto, a casa Ferragni siete apparsi anche lei e Cecilia… R. «Sì. Ed è lì che Chiara ci ha raccontato un po’ la sua storia, il suo film. Incredibile. Lei è una macchina. Quella sera abbiamo visto tutti insieme un film horror nemmeno bellissimo!». (Sorride). D. Anche lei sogna il cinema? R. «Sognare non costa nulla. Di certo andare al Festival con un proprio film è una grande soddisfazione. Ma io aspetto il mio turno. Nel mentre ci sono progetti in ballo. Sia io sia Cecilia non abbiamo fretta». D. Su “Chi” abbiamo parlato di lei a Pechino Express in coppia con suo cugino Moreno. R. «Questo potrebbe essere uno dei progetti…».

D. Lei e la sua compagna avete un fortissimo e solidissimo gruppo di fan. C’è chi dice che la vostra coppia stia superando in popolarità Belen, sorella di Cecilia, e Stefano De Martino. R. «Ma no! Abbiamo un pubblico completamente diverso. Il nostro amore è nato in un reality (il Grande fratello Vip, ndr) ed è bello sapere che quel pubblico è cresciuto insieme con la nostra storia. A volte però succede qualcosa di strano. Per esempio, adesso una ragazza mi ha scritto in privato: “Non puoi non fare storie per un giorno, noi fan dobbiamo sapere”. Questo forse supera il confine perché, se mi segui, lo fai anche se per un giorno o due stacco da Instagram. Ma di certo non sono questi i problemi».

D. L’estate trascorsa è stata anche quella che ha immortalato un vostro momento di coppia, sui social, con in evidenza un vibratore sul comodino… R. «E quindi? Mica significa che maltratto la donna che amo! Manco fosse successo chissà cosa. Odio i perbenisti che hanno strumentalizzato questa vicenda. Aprirei i loro di cassetti, sono sicuro che troverei sorprese su sorprese. In compenso questa vicenda ci ha portato a partecipare come testimonial a un evento per un noto marchio di preservativi. Non male, direi». (Sorride). D. Una curiosità: leggerà il libro di Giulia De Lellis sulle corna? R. «Mi incuriosisce anche perché ho vissuto quel periodo di riflesso con loro (la De Lellis e Andrea Damante, ndr). Però preferisco biografie e libri con contenuti rispetto ai romanzi ».



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