La tragica morte di Raffaella Scudiero, una giovane di 26 anni originaria di Acerra (NA), potrebbe essere collegata a un malfunzionamento dell’airbag della sua Citroen C3. L’incidente è avvenuto martedì 1 aprile, e attualmente si sta indagando sull’eventuale responsabilità dell’imprenditore agricolo che guidava l’auto con cui Raffaella si è scontrata. Secondo le prime informazioni, un frammento metallico sarebbe stato rilasciato dall’airbag al momento dell’esplosione, colpendo la ragazza alla gola.
Il giorno dell’incidente, Raffaella stava recandosi al lavoro in un call center situato a Cancello, una frazione di San Felice a Cancello, nel Casertano. Mentre percorreva via Pietrabianca, ha tentato un sorpasso e si è scontrata con una Panda che stava svoltando a sinistra verso via Toma. Nonostante l’impatto tra le due vetture e il successivo urto della Citroen contro il marciapiede non siano stati particolarmente violenti, quando i soccorsi sono giunti sul posto, per Raffaella non c’era più nulla da fare: è deceduta a causa di un’emorragia provocata da una ferita profonda alla gola.
La Polizia Municipale, sotto la supervisione della Procura di Nola, sta conducendo le indagini sull’accaduto. Gli inquirenti hanno disposto l’autopsia e hanno acquisito registrazioni da alcune telecamere di sorveglianza situate nei pressi del luogo dell’incidente. Inoltre, i veicoli coinvolti sono stati sequestrati per un’analisi più approfondita, e un perito sarà incaricato di ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.
Per quanto riguarda la Citroen C3 di Raffaella, è importante notare che l’auto rientra in una campagna di richiamo lanciata dalla casa automobilistica francese. Le lettere iniziali della targa, EL, indicano che il veicolo è stato immatricolato tra il 2011 e il 2012, il che lo colloca tra i modelli oggetto del richiamo. La campagna riguarda le C3 di seconda generazione (prodotte dal 2009 al 2017) e le Ds2 (anch’esse dal 2009 al 2017). Il problema segnalato dalla casa automobilistica riguarda gli airbag forniti dall’azienda giapponese Takata, che ha chiuso nel 2018. Questo malfunzionamento potrebbe essere dovuto al deterioramento del dispositivo nel tempo, con conseguente rischio di esplosione in caso di incidente.
Nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale di Citroen, si informa che i proprietari dei veicoli interessati sono stati avvisati del richiamo. Tuttavia, resta da chiarire se la Citroen C3 di Raffaella fosse stata controllata prima della sua vendita. Infatti, prima di essere acquistata dalla madre della giovane, nel maggio scorso, l’auto aveva avuto diversi proprietari.
Le indagini proseguono per accertare le cause esatte dell’incidente e determinare eventuali responsabilità. La comunità di Acerra è in lutto per la prematura scomparsa di Raffaella Scudiero, una giovane donna che aveva tutta la vita davanti a sé. La situazione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei veicoli e sull’importanza dei richiami per malfunzionamenti potenzialmente letali.
Mentre gli inquirenti continuano a lavorare per fare chiarezza su quanto accaduto, la famiglia e gli amici di Raffaella stanno affrontando un momento di grande dolore. La speranza è che la verità emerga e che giustizia venga fatta per una vita spezzata in modo così tragico. La vicenda non solo colpisce chi conosceva Raffaella, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità delle case automobilistiche nel garantire veicoli sicuri per tutti gli utenti della strada.
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