È stato arrestato Antonio Micarelli, il vigilante accusato di omicidio volontario per aver sparato a un ladro, Antonio Ciurciumel, in un condominio di Roma lo scorso febbraio. L’arresto è avvenuto dopo che un video ha dimostrato che l’azione di Micarelli non poteva essere considerata legittima difesa. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha disposto la custodia cautelare, eseguita oggi dai carabinieri.
La tragedia si è verificata il 6 febbraio, quando Ciurciumel è stato colpito alla testa durante un tentativo di fuga. La rapina era avvenuta intorno alle 19 in via Cassia 1004, dove un’anziana signora, proprietaria di un’abitazione al primo piano, è stata presa in ostaggio da un gruppo di ladri, almeno quattro, mentre la sua badante non era in grado di fornire informazioni sulla cassaforte. Quando Micarelli è rientrato a casa, ha sentito rumori sospetti provenire dal piano inferiore e si è precipitato in cortile, dove i ladri stavano tentando di scappare a bordo di un’auto.
In quel momento, Micarelli ha iniziato a sparare, inizialmente colpendo in aria e poi mirando ad altezza d’uomo. Tra questi colpi, uno ha colpito Ciurciumel. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Filippo Neri, il ladro è deceduto poche ore dopo.
Le indagini hanno portato alla diffusione di un video delle telecamere di sorveglianza che ha documentato l’intera scena. Le immagini mostrano chiaramente Micarelli mentre spara più colpi ad altezza d’uomo, cercando di colpire i ladri in fuga. Secondo quanto riportato dai carabinieri, Micarelli ha inseguito un ladro che cercava di fuggire verso il cancello, sparando due colpi senza riuscire a colpirlo. In seguito, si è avvicinato a una macchina parcheggiata e ha puntato l’arma verso il lato guidatore, ma il conducente è riuscito a scappare. Infine, si è diretto verso Ciurciumel, che stava scavalcando una staccionata, e ha sparato, colpendolo alla testa.
Gli avvocati Maiella e Carbutti hanno spiegato che, secondo la giurisprudenza, “nel caso in cui una persona spari a un ladro in fuga, come avvenuto sulla Cassia, non si configura la difesa legittima in quanto viene a mancare il primo principio, ossia quello di pericolo attuale. Se un ladro scappa, il pericolo è ormai passato”. Hanno sottolineato che, sebbene ci possano essere situazioni particolari da valutare caso per caso, in questo frangente non si può considerare legittima difesa.
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