Dopo l’avvio del rito abbreviato per l’accusa di stalking, la Procura di Roma ha richiesto una condanna di un anno e quattro mesi per Lucrezia Hailé Selassiè, accusata di aver perseguitato l’atleta paralimpico Manuel Bortuzzo. La vicenda risale a dopo la loro relazione, iniziata durante il Grande Fratello nel 2021, e si è intensificata con minacce di morte nei confronti di Bortuzzo se non avesse ripreso la relazione con lei.
Secondo le accuse, Lucrezia avrebbe messo in atto comportamenti persecutori per mesi, culminati in messaggi minatori e pedinamenti. Gli avvocati di Bortuzzo hanno sottolineato che i messaggi includevano frasi come “Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo”. La 26enne non accettava la fine della loro storia, e in un’occasione, dopo uno dei rifiuti dell’atleta, avrebbe aggredito Bortuzzo. Questo ha portato all’imposizione di un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
Le motivazioni della Procura di Roma evidenziano che i comportamenti di Lucrezia avrebbero causato a Bortuzzo uno stato d’ansia e paura, costringendolo a modificare le proprie abitudini quotidiane. Gli atti persecutori avrebbero avuto un impatto significativo sulla sua vita, al punto che si sarebbe sentito costretto a bloccare i contatti e non sentirsi libero di muoversi o iniziare nuove relazioni. Nonostante la gravità delle accuse, Lucrezia non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, mentre la sua famiglia ha più volte contestato le affermazioni di Bortuzzo.
La sentenza è attesa per il 3 aprile, e la vicenda ha suscitato un ampio interesse mediatico, mettendo in luce le dinamiche di stalking e le conseguenze legali associate a tali comportamenti. La richiesta della Procura rappresenta un passo significativo nel processo, evidenziando la serietà delle accuse formulate nei confronti di Lucrezia.
Il caso ha anche riacceso il dibattito sull’importanza della sensibilizzazione riguardo al fenomeno dello stalking, che colpisce molte persone, spesso con conseguenze devastanti per le vittime. La storia di Bortuzzo e Selassiè è un esempio di come le relazioni possono degenerare in situazioni di violenza psicologica e fisica, richiedendo un intervento legale per proteggere le persone coinvolte.
La Procura ha messo in evidenza che i comportamenti di Lucrezia non solo hanno influito sul benessere di Bortuzzo, ma hanno anche creato un clima di paura e ansia che ha compromesso la sua libertà personale. L’attenzione rivolta a questo caso potrebbe contribuire a una maggiore consapevolezza sulla necessità di affrontare e combattere il fenomeno dello stalking, che spesso viene sottovalutato.
In attesa della sentenza, la vicenda continua a destare interesse e preoccupazione, sottolineando la necessità di proteggere le vittime di stalking e garantire che le leggi siano applicate in modo efficace per prevenire tali comportamenti. La storia di Manuel Bortuzzo e Lucrezia Hailé Selassiè serve da monito sulla complessità delle relazioni moderne e sulle sfide legali che possono emergere quando l’amore si trasforma in ossessione.
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