I tumori hanno un ‘freno’ naturale, che azionano in casi particolari per bloccare la crescita delle loro stesse metastasi. Questo sorprendente meccanismo di autoregolazione e’ stato osservato per la prima volta nei topi con cancro della mammella e nelle cellule prelevate da pazienti colpite dalla stessa malattia: se confermato, in futuro potrebbe diventare bersaglio per nuove terapie di precisione.
A suggerirlo e’ lo studio pubblicato su Nature Cell Biology dai ricercatori australiani del Garvan Institute of Medical Research, in collaborazione con il Brigham and Women’s Hospital e il Dana-Farber Cancer Institute di Boston, l’Universita’ di Harvard e il Massachusetts Institute of Technology (Mit). Grazie ad una serie di esperimenti sui topi, i ricercatori hanno scoperto che la massa del tumore primario puo’ agire a distanza sulle cellule metastatiche per ‘congelarne’ lo sviluppo.
Lo fa producendo una molecola, chiamata interleuchina-1 beta (IL-1 beta), che induce il sistema immunitario a scatenare una risposta infiammatoria: cellule immunitarie si diffondono cosi’ in tutto l’organismo e, una volta raggiunte le cellule metastatiche nelle loro ‘nicchie’, le bloccano prima ancora che possano generare il tumore secondario. Un meccanismo del tutto simile sembra essere presente anche negli esseri umani: su 215 pazienti con tumore del seno ad alto rischio di metastasi, si e’ registrato un tasso di sopravvivenza piu’ elevato in quelle donne che avevano sviluppato la risposta infiammatoria producendo alti livelli di interleuchina-1 beta.
“E’ un risultato molto interessante, perche’ dimostra per la prima volta che fattori pro-infiammatori prodotti dal tumore per facilitare la propria diffusione possono agire anche in senso opposto, come un freno intelligente che ne limita la crescita”, commenta Giuseppe Curigliano, docente di oncologia medica all’Universita’ di Milano e direttore della Divisione Nuovi Farmaci dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). “Cio’ dimostra ancora una volta quanto siano importanti i segnali di crescita o di stop che la cellula metastatica riceve dal microambiente circostante”, ma non solo.
“Lo studio – prosegue l’oncologo – ci da’ preziose indicazioni anche per le sperimentazioni in corso di nuovi farmaci anticancro, come gli inibitori del recettore per l’interleuchina-1: alla luce di questi nuovi risultati, e’ infatti possibile ipotizzare che il loro utilizzo combinato con la chemioterapia si riveli un pericoloso boomerang, perche’ se da un lato riesce a ridurre il volume del tumore primario, dall’altro rischia di facilitare lo sviluppo di metastasi a distanza”.
RADIOTERAPIA La radioterapia è un particolare tipo di terapia fisica che utilizza le radiazioni, in genere i raggi X, nella cura dei tumori. Queste radiazioni sono dette radiazioni ionizzanti. I raggi X sono noti in medicina da tempo: sono stati scoperti più di un secolo fa, e da allora sono utilizzati sia a scopo diagnostico, come nel caso delle radiografie, sia a scopo terapeutico, nel caso appunto della radioterapia. Si utilizzano i raggi X: · Negli esami diagnostici permettono di “vedere” all’interno del corpo – per esempio per accertare se c’è una frattura di un osso – provocando danni minimi ai tessuti. · Nella radioterapia, invece, si utilizzano proprio per colpire e distruggere le cellule tumorali, cercando di evitare quelle sane, la radioterapia viene unita nella cura contro il cancro con la chemioterapia e l’operazione chirurgica La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia, emesse da sostanze radioattive (per esempio iodio o cobalto) oppure prodotte da specifiche apparecchiature chiamate acceleratori lineari. Le radiazioni sono dirette contro la massa tumorale e danneggiano in particolare le cellule cancerose così le cellule tumorali non sono più in grado di moltiplicarsi, capita però che vengano colpite anche le cellule sane attorno alla massa tumorale ma esse, sanno riparare al meglio i danni delle radiazioni. Le grande precisione con cui le radiazioni colpiscono le cellule e una buona risposta delle cellule sane al trattamento radioterapico fa sì che si verifichino un numero esiguo di effetti collaterali. Vi sono due modi per somministrare la radioterapia: · radioterapia esterna si chiama così perché la fonte di raggi è posizionata all’esterno del corpo. · radioterapia interna si chiama così la radioterapia somministrata dall’interno del corpo. Ciò può avvenire in vari modi: mediante minuscole sonde di metallo radioattivo che vengono posizionate direttamente all’interno del tumore o molto vicino a esso , oppure attraverso un liquido radioattivo da bere o da iniettare in vena, che viene captato in maniera specifica dalle cellule tumorali.
EFFETTI COLLATERALI DELLA RADIOTERAPIA Gli effetti collaterali della radioterapia sono soggettivi, variano dalle condizione di salute generale del paziente e variano molto da un paziente all’altro. Gli effetti collaterali che si manifestano durante la cura cessano solitamente dopo qualche settimana, solo in pochi casi durano più a lungo o richiedono altre cure.
Gli effetti collaterali più frequenti sono: stanchezza, reazioni cutanee, caduta dei peli e dei capelli, effetti emotivi.
STANCHEZZA: il paziente si sente maggiormente stanco durante la cura poiché il riparo da parte dell’organismo di cellule sane richiede grandi dispendi di energia. Nei pazienti in cui la parte colpita di radiazioni è più estesa può esserci un abbassamento dei globuli rossi che causa anemia ( malattia che provoca grande stanchezza).
REAZIONI CUTANEE: dipende dall’estensione dell’area trattata e possono comparire irritazioni o arrossamenti. Questa reazione accade generalmente dopo alcuni trattamenti,in casi gravi si può sospendere il trattamento. La reazione riguarda solamente l’area trattata con le radiazioni.
CADUTA DEI PELI E DEI CAPELLI: Riguarda solamente l’area trattata, dopo alcune settimane capelli e peli crescono normalmente.
EFFETTI EMOTIVI: questo non è un vero e proprio effetto collaterale della terapia ma, è uno stato emotivo alterato dovuto alla malattia. Il paziente è sottoposto ad un grande stress emotivo, e poichè subisce parecchie cure mediche il suo stato emotivo viene debilitato. Altri effetti collaterali sono differenti a seconda delle singole zone trattate con radioterapia.
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA-(TC) La tomografia computerizzata (TC) è una tecnica di diagnostica per immagini che consente di esaminare varie parti del corpo per la diagnosi e lo studio dei tumori e di numerose altre patologie. È un esame radiologico in cui i dati raccolti dal passaggio di vari fasci di raggi X nell’area interessata sono rielaborati da un computer, in modo da ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto .Viene definita comunemente TAC poiché in precedenza il tessuto veniva analizzato in modo assiale, ora invece è tridimensionale.
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