Che cosa c’è dentro la botola di Caduta libera, il buco in cui precipita il concorrente quando non indovina una risposta, è una domanda che non gli si può fare. «Per contratto non lo posso dire, ma non ci si fa male, per me è stato addirittura divertente», dice Nicolò Scalfi che nel quiz di Canale 5 condotto da Gerry Scotti ha avuto tre primati: non solo è stato il campione più giovane delle otto edizioni del programma (21 anni il 20 luglio), è quello che ha vinto di più (una serie di premi la cui somma è di ben 651 mila euro) e quello che ha totalizzato più presenze, 88 puntate!
Così, anche se rimarrà un mistero dove atterra il malcapitato quando sbaglia, Nicolò è disposto a raccontare a Gente da dove ha origine la sua ampia cultura generale che gli ha permesso di diventare un personaggio da 124 mila follower su Instagram. «Sin da bambino la mia passione è stata fare cruciverba con mia nonna Fiore», racconta. «E ho un gruppo di amici con cui ci divertiamo a giocare a Trivial».
Anche a scuola, studiare era quasi una sfida per non farsi battere dai più preparati, tanto che l’approdo a un quiz a premi era quasi scontato. Scalfi vanta anche un’ottima memoria che lo ha tradito soltanto sull’ultima, decisiva risposta che gli ha troncato la carriera da vincitore, quella sull’opera d’arte più cara al mondo. La risposta era: il coniglio di Jeff Koons battuto all’asta a maggio per 91,1 milioni di dollari. «Avevo visto la notizia al telegiornale », dice Nicolò con rammarico. «Ma in quel momento ho avuto un vuoto».
Sono seguiti applausi scroscianti e qualche lacrima, anche del coriaceo Gerry. «Abbiamo sempre avuto un rapporto solo professionale », spiega Nicolò, «ma si vede che si è creato anche dell’affetto». Così Scalfi, il 7 luglio, ha lasciato lo scettro del programma a Francesco, ed è tornato nella sua Brescia. Ma certo, ai fan manca molto: Nicolò è riuscito a riportare in auge la figura del supercampione di quiz che era quasi scomparsa dalla Tv. L’ultimo in ordine di tempo era stato Davide Pavesi che, nel 2004, aveva conquistato il premio massimo a Chi vuol essere milionario. Ma lui, Nicolò, allora aveva solo 6 anni.
E quindi Pavesi, assieme a tutti i grandi vincitori nella storia dei quiz – dal leggendario Enzo Cambi, vincitore di Lascia o raddoppia? nel 1956, alla mitica signora Longari, celebre campionessa di Rischiatutto nel 1970 – per Nicolò sono il passato remoto. «Da ragazzino però», racconta, «guardavo la Ruota della fortuna e Mike Bongiorno è un mito per me». Nicolò si è fatto anche notare per aver avuto nel corso di Caduta libera ben due storie d’amore. La prima con una sua avversaria, Valeria Filippetti, che si era poi ritirata dal gioco.
Il loro flirt, nato davanti alle telecamere, era proseguito per un mese. «È stato bello ma non è durato», spiega lui. «Però siamo rimasti in buoni rapporti e ogni tanto ci sentiamo». La seconda fiamma, Sara Mustari, il “campioncino” (nomignolo affibiatogli da Gerry Scotti) l’aveva portata in trasmissione tra il pubblico. Ma anche quella era un storia destinata a concludersi in fretta. «Sono single al momento e felice di esserlo», spiega Scalfi. La sua vita, dopo la grande abbuffata di vincite e consensi, è tornata alla normalità di sempre, se così si può dire visto che ha in tasca parecchi soldi in più. «Vivo con i miei genitori», spiega il “campioncino”. «Mia madre Nadia è casalinga e papà Alessandro fa l’operaio.
Sono figlio unico». Il primo investimento di quei 651mila euro andrà dunque per un regalo agli amati genitori: una vacanza extralusso. Ma di altre spese al momento non se ne parla. «Li ho messi da parte », confida. «In autunno, vorrei pagarmi l’università e in un futuro prossimo comprarmi una casa e una bella macchina». Sarà stato l’effetto boomerang di vedersi già come un personaggio Tv, ma Nicolò Scalfi negli ultimi mesi ha cambiato i progetti di “che cosa fare da grande”. «Ho abbandonato il Politecnico di Milano dove ero iscritto a Ingegneria», spiega. «Ho scoperto che la progettazione al computer non fa per me». Invece ha una passione e un certo talento per il disegno a mano.
Basta dare un’occhiata al suo profilo Facebook per scoprire i ritratti di calciatori, attori e gente nota che Nicolò realizza nei momenti di relax copiando fotografie prese dai giornali. Ma nemmeno questo sarà il suo futuro. «Sono appassionato di calcio», dice. «Oltre al Brescia, tifo Milan. E vorrei diventare giornalista sportivo. Mi sono già proposto in alcune Tv locali e forse ho qualche possibilità». Per il momento, in attesa dell’autunno quando tornarà in Tv nei tornei tra i campioni di Caduta libera, Nicolò si gode il riposo di colui al quale non manca nulla. «Farò una vacanza a Zante, in Grecia, con un amico», dice. «E mi concedo di dormire ininterrottamente tutto il giorno. Sono un pigro, e in letargo non ci vado d’inverno ma d’estate». Beato lui.
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