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È morto a 46 anni il maggiore dei Carabinieri Paolo Bonfanti



Si è spento ieri, lunedì 9 dicembre, Paolo Bonfanti, maggiore dei Carabinieri e comandante della Compagnia di Villanova d’Asti, all’età di 46 anni. Una vita dedicata al servizio dell’Arma, segnata da una carriera brillante che lo ha visto protagonista sia in Italia che all’estero, fino alla lotta contro una malattia che non gli ha lasciato scampo.



Originario di Cuneo, Paolo Bonfanti ha iniziato la sua carriera nell’Arma nel 1999, a soli vent’anni, presso il 7° Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige di Laives (BZ). La sua determinazione e competenza lo hanno portato a partecipare a importanti missioni internazionali in aree di crisi. Tra queste, spiccano la Bosnia, l’Iraq, il Libano, il Pakistan e la Colombia, esperienze che hanno arricchito il suo profilo di investigatore e gli hanno permesso di accumulare un vasto bagaglio di competenze operative.

In Italia, dal 2010 al 2017, Bonfanti ha comandato con grande dedizione il Nucleo Operativo Radiomobile di Sanremo, distinguendosi nella gestione di operazioni delicate. Successivamente, ha prestato servizio per cinque anni nella seconda sezione del Nucleo Radiomobile di Torino, dove ha avuto un ruolo di rilievo nella lotta al traffico di stupefacenti.

Due anni fa, il maggiore Bonfanti è stato nominato comandante della Compagnia Carabinieri di Villanova d’Asti, assumendo il grado di capitano e ottenendo in seguito la meritata promozione a maggiore.

Durante la sua carriera, Bonfanti ha saputo guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione di colleghi e superiori, grazie alla sua professionalità e al profondo senso del dovere. La sua dedizione al lavoro lo ha reso un punto di riferimento per l’intera comunità.

Nonostante il suo impegno sul campo e nei territori più complessi, Bonfanti non ha mai perso di vista l’importanza del servizio verso i cittadini, dimostrando sempre grande umanità e vicinanza alle persone.

Il maggiore lascia la moglie e i familiari, profondamente colpiti dal lutto. La sua scomparsa rappresenta una perdita non solo per i suoi cari, ma anche per l’intera Arma dei Carabinieri, che piange uno dei suoi servitori più fedeli.

La comunità di Villanova d’Asti si stringe attorno alla famiglia in questo momento di dolore, mentre i colleghi dell’Arma ricordano con affetto e gratitudine l’uomo e il professionista che è stato. La data dei funerali non è ancora stata comunicata.

La sua figura resta un esempio di dedizione e sacrificio, un ricordo vivo per chi ha avuto l’onore di lavorare al suo fianco e di conoscerlo.



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