Esplosione in un casolare abbandonato a Ronco all’Adige: un 26enne perde la vita. Ancora ignote le cause dello scoppio che ha distrutto l’edificio.
Un’esplosione devastante si è verificata nella serata di giovedì 28 novembre, intorno alle 21.30, in un casolare abbandonato situato nelle campagne di Ronco all’Adige, in provincia di Verona. L’incidente ha causato la morte di un giovane di 26 anni, mentre un suo amico è riuscito a salvarsi miracolosamente. Le circostanze precise dell’accaduto sono ancora in fase di accertamento, ma l’evento ha provocato il crollo parziale dell’edificio.
Il casolare, situato in via Colombarotto, era noto per essere un rifugio temporaneo di giovani senza fissa dimora. La vittima, anch’essa senza tetto e di origine straniera, si trovava all’interno dell’edificio al momento della deflagrazione. Secondo quanto riportano i media locali, il giovane viveva lì insieme ad altri coetanei in condizioni precarie.
L’allarme è stato dato circa un’ora dopo l’esplosione, intorno alle 22.30, da un altro ragazzo straniero che si trovava con la vittima al momento dell’incidente. Il giovane, le cui generalità non sono state rese note, è riuscito a uscire illeso dall’edificio e ha immediatamente avvisato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem 118 e i Vigili del Fuoco, ma per il 26enne non c’è stato nulla da fare. “Nonostante il rapido intervento dei soccorritori – si legge nei rapporti preliminari – la vittima è stata trovata priva di vita”.
Le cause dell’esplosione restano al momento sconosciute. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che possa essere stata provocata dallo scoppio di una bombola di gas, probabilmente utilizzata dai due giovani per cucinare o riscaldarsi. Tuttavia, non si esclude che l’origine dello scoppio possa essere legata ad altri fattori esterni. L’unica certezza è che la deflagrazione ha avuto origine al piano terra del casolare, causando il crollo delle pareti interne e del tetto della stanza in cui si trovava la vittima.
I Vigili del Fuoco, giunti sul posto con una squadra proveniente da Caldiero, hanno lavorato per mettere in sicurezza la struttura e l’area circostante. Nel frattempo, i Carabinieri della stazione di Legnago, supportati dagli specialisti delle Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale, hanno avviato i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Al momento, non sono stati diffusi dettagli ufficiali sui risultati delle indagini preliminari.
La tragedia ha scosso profondamente la comunità locale. Ronco all’Adige, una cittadina tranquilla immersa nella campagna veronese, non è abituata a eventi di tale portata. Gli abitanti della zona hanno espresso sgomento per quanto accaduto e si interrogano sulle condizioni di degrado in cui versava il casolare. “È una situazione triste – ha dichiarato un residente – vedere giovani costretti a vivere in edifici abbandonati è una realtà che non possiamo ignorare”.
I media locali sottolineano che la struttura era in stato di abbandono da tempo e spesso utilizzata come rifugio da persone senza fissa dimora. Nonostante diverse segnalazioni da parte degli abitanti della zona, non erano stati presi provvedimenti per mettere in sicurezza l’edificio o impedirne l’accesso.
L’indagine sull’accaduto prosegue e gli investigatori stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze per chiarire i dettagli dell’incidente. Gli esperti delle Investigazioni Scientifiche stanno analizzando i resti dell’edificio per determinare con esattezza l’origine dell’esplosione. “Stiamo lavorando per capire cosa abbia provocato lo scoppio – ha dichiarato un portavoce dei Carabinieri – al momento non possiamo escludere alcuna ipotesi”.
Questa tragedia riporta l’attenzione sulle difficili condizioni in cui vivono molte persone senza dimora e sull’urgenza di interventi volti a garantire loro una sistemazione sicura e dignitosa. Secondo le organizzazioni umanitarie locali, il numero di senzatetto nella provincia di Verona è in aumento e le risorse disponibili per affrontare questa emergenza sociale sono spesso insufficienti.
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