Un medico norvegese sotto accusa per violenze sessuali su 87 pazienti: rischia 21 anni di carcere
Il medico 55enne, accusato di aver abusato della propria posizione professionale, ha ammesso parte delle accuse in tribunale. Tra le prove raccolte ci sono 47.000 file video, molti dei quali documentano visite ginecologiche.
Un medico di famiglia norvegese, Jonny Bye, è attualmente sotto processo con accuse gravissime che hanno sconvolto il comune di Frosta, il più piccolo del Trøndelag, dove ha esercitato la professione dal 1998 al 2022. L’uomo è accusato di aver commesso violenze sessuali su 87 pazienti, filmando di nascosto gli incontri medici per un totale di circa 6.000 ore di video.
In aula, Bye si è dichiarato colpevole di tre capi d’imputazione per stupro e di 35 dei 94 capi d’accusa che lo vedono responsabile di aver abusato della sua posizione professionale per compiere atti illeciti sulle pazienti. L’ex medico, che è stato radiato dall’ordine professionale, rischia una condanna fino a 21 anni di carcere.
Nel corso del processo, Bye, sposato da 30 anni e padre di due figli, ha fornito una giustificazione controversa, sostenendo che gran parte delle accuse deriverebbero da errori professionali e mancanza di empatia. “Avevo circa 1700 pazienti da gestire, e la pressione era tale da farmi dormire nello studio medico,” ha dichiarato, aggiungendo che in alcuni casi avrebbe utilizzato strumenti “alternativi” per esami addominali. “Ad esempio, ho usato un tampone vaginale per esami anali,” ha spiegato.
Tuttavia, secondo gli inquirenti, non vi era alcuna motivazione medica valida per l’utilizzo di oggetti come quelli descritti. L’accusa sostiene che il medico abbia inserito dispositivi simili a un deodorante, una bottiglia e altri strumenti cilindrici nei corpi delle pazienti durante gli esami, senza alcuna necessità diagnostica.
La polizia, che ha condotto un’indagine approfondita, ritiene che le azioni di Bye fossero premeditate e aggravate dall’utilizzo delle registrazioni video. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 47.000 file video che documentano le visite mediche. Gli investigatori hanno specificato che la maggior parte del materiale riguarda esami ginecologici, filmati senza il consenso delle pazienti.
In tribunale, il medico ha affermato di aver registrato le sedute per proteggersi da potenziali accuse legali, negando di aver visionato i video dopo averli girati. Tuttavia, la giustificazione non ha convinto gli inquirenti, che ritengono che i filmati siano stati utilizzati per fini personali.
Le testimonianze delle vittime hanno aggravato la posizione di Bye, con alcune donne che hanno raccontato episodi traumatici avvenuti durante le visite mediche. Secondo l’accusa, il medico avrebbe improvvisamente e senza preavviso inserito oggetti o dita nella vagina o nell’ano delle pazienti, giustificando tali pratiche come necessarie per la diagnosi.
Un aspetto centrale del caso è rappresentato dalla raccolta delle prove. Gli investigatori hanno analizzato migliaia di ore di filmati, confermando che il medico aveva installato apparecchiature per la registrazione all’interno del suo studio. L’enorme quantità di materiale sequestrato ha richiesto mesi di lavoro per essere catalogata e utilizzata nel processo.
Le dichiarazioni di Bye in aula hanno sollevato ulteriori interrogativi. L’uomo ha ammesso di aver compiuto alcune delle azioni contestate solo dopo aver visionato le prove e ascoltato le testimonianze delle sue vittime. Tuttavia, ha continuato a sostenere che molte delle accuse sarebbero frutto di malintesi o interpretazioni errate del suo comportamento professionale.
La comunità di Frosta, profondamente scossa dagli eventi, ha espresso solidarietà alle vittime, molte delle quali hanno scelto di mantenere l’anonimato. I residenti hanno descritto Bye come un professionista apparentemente irreprensibile, rendendo ancora più difficile comprendere l’entità delle accuse a suo carico.
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