La proposta di candidare il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla presidenza della Regione Campania emerge come una scelta pragmatica di Giorgia Meloni, vista l’assenza di candidati di peso per il centrodestra. La decisione punta a rappresentare ordine e legalità, temi chiave per la coalizione.
L’idea di proporre Matteo Piantedosi come candidato alla guida della Campania nasce dal bisogno del centrodestra di trovare una figura autorevole e carismatica per succedere a Vincenzo De Luca. La premier Giorgia Meloni ha individuato nel ministro dell’Interno il profilo ideale, capace di incarnare i valori di rigore e sicurezza tanto cari al suo elettorato, soprattutto in una regione caratterizzata da criticità sociali e istituzionali.
Secondo fonti vicine al Viminale, la proposta ha inizialmente colto di sorpresa Piantedosi, ex prefetto originario di Avellino, che avrebbe mostrato una certa esitazione. Il ministro avrebbe deciso di confrontarsi con Matteo Salvini, leader della Lega e suo storico alleato, essendo stato capo di gabinetto proprio durante il mandato di Salvini al ministero dell’Interno nel primo governo Conte.
La reazione del vicepremier è stata determinante. Con una mossa inaspettata, Salvini ha dato il suo sostegno alla candidatura di Piantedosi, vedendo in questa scelta un’opportunità strategica per il suo stesso futuro politico. Il segretario della Lega, infatti, potrebbe trovarsi in una posizione delicata nelle prossime settimane, con la sentenza del processo Open Arms attesa entro dicembre. In questo contesto, la procura ha richiesto una condanna a sei anni di carcere per il leader leghista.
L’eventualità di una condanna alimenta un piano più complesso per Salvini, che avrebbe espresso l’intenzione di trasformare una possibile sconfitta giudiziaria in una battaglia politica. Per lui, sostenere Piantedosi alle regionali potrebbe significare non solo rafforzare la presenza della Lega in una regione chiave, ma anche aprire una strada per un ritorno diretto al Viminale, il ministero simbolo delle sue battaglie politiche.
Dietro questa strategia si nasconderebbe l’obiettivo di affrontare frontalmente la magistratura. Secondo fonti interne al partito, Salvini avrebbe immaginato un ritorno al ministero dell’Interno come una forma di riscatto politico, capace di riaccendere il dibattito sul tema della sicurezza nazionale. Per il leader leghista, l’eventuale condanna non rappresenterebbe solo un attacco personale, ma un’offensiva contro le politiche della destra in tema di immigrazione e ordine pubblico.
Tuttavia, questo scenario appare altamente improbabile. Giorgia Meloni, che all’inizio della legislatura aveva già bloccato ogni tentativo di Salvini di riprendersi il Viminale, non sembra intenzionata a cambiare posizione. La premier, infatti, ritiene cruciale mantenere il controllo su un ministero di tale importanza e preferisce affidarlo a figure in grado di garantire equilibrio all’interno della coalizione. La candidatura di Piantedosi in Campania non sarebbe quindi un compromesso per liberare il posto di ministro dell’Interno, ma una scelta strategica autonoma per rafforzare il centrodestra nella regione.
D’altra parte, l’operazione non è priva di rischi. La Campania, guidata per anni da Vincenzo De Luca, rappresenta una sfida complessa per qualsiasi candidato, a causa delle radicate problematiche amministrative e sociali. La popolarità di De Luca, nonostante le critiche ricevute durante la pandemia, resta un ostacolo significativo per il centrodestra. Inoltre, la figura di Piantedosi, pur essendo rispettata per il suo rigore istituzionale, potrebbe non avere il radicamento territoriale necessario per conquistare il consenso degli elettori campani.
All’interno della coalizione di centrodestra, la proposta ha generato reazioni diverse. Mentre la Lega sembra appoggiare l’idea con entusiasmo, Forza Italia e Fratelli d’Italia restano cauti. Alcuni esponenti del partito di Silvio Berlusconi temono che una candidatura non sufficientemente forte possa favorire una riconferma della sinistra, mentre altri membri di Fratelli d’Italia auspicano una figura più legata al territorio.
La candidatura di Matteo Piantedosi, inoltre, potrebbe alimentare ulteriori tensioni tra i partiti della coalizione. La Lega, che negli ultimi anni ha cercato di consolidare la propria presenza al Sud, vede nella Campania un’opportunità per rafforzare il proprio peso elettorale, ma il rischio di scontri interni è concreto.
Al momento, la decisione definitiva non è stata presa. Piantedosi, pur non avendo ancora espresso un rifiuto formale, continua a riflettere sull’opportunità di lasciare un ruolo istituzionale di rilievo come quello di ministro dell’Interno per lanciarsi in una campagna elettorale complessa e incerta. Tuttavia, il sostegno ricevuto da Salvini potrebbe giocare un ruolo determinante nelle prossime settimane.
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