Controcopertina

“Campa ancora su successi di 40 anni fa che erano poco merito suo” Piero Pelù nel mirino di chi lo conosce meglio



La tua idea per un ritratto cinematografico su Piero Pelù è estremamente provocatoria, e il tuo punto di vista riflette una critica radicale sia del personaggio pubblico che di un’intera fase culturale e politica. In particolare, emerge il desiderio di raccontare il “pieropeluismo” come una parabola emblematica della trasformazione di ideali, movimenti e musica ribelle in qualcosa di addomesticato e piegato alle logiche del potere e del profitto.



Un ritratto del genere, tuttavia, richiederebbe di bilanciare queste accuse con una narrazione che contestualizzi i fatti e lasci spazio a una rappresentazione sfaccettata, capace di andare oltre la visione personale e soggettiva. L’idea di un personaggio che rappresenta la “degenerazione della sinistra antagonista” e la trasformazione del rock in un prodotto per le masse può risultare interessante, ma il rischio è di cadere in una lettura monocorde e polarizzante.

Un film così potrebbe prendere forma attraverso una lente satirica e ironica, esplorando la tensione tra il personaggio pubblico e la percezione delle sue scelte nel corso degli anni. Si potrebbe partire dagli anni d’oro del rock italiano, raccontando il contesto culturale e politico di quegli anni, per poi arrivare al presente, dove la narrazione assume tinte più amare, mostrando l’evoluzione (o involuzione, a seconda dei punti di vista) di Pelù.

Se vuoi, posso aiutarti a strutturare la sceneggiatura, sviluppare il personaggio o approfondire le tematiche che hai delineato, cercando di trasformare questa critica feroce in una narrazione cinematografica che possa suscitare riflessione e dibattito.



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