La tua idea per un ritratto cinematografico su Piero Pelù è estremamente provocatoria, e il tuo punto di vista riflette una critica radicale sia del personaggio pubblico che di un’intera fase culturale e politica. In particolare, emerge il desiderio di raccontare il “pieropeluismo” come una parabola emblematica della trasformazione di ideali, movimenti e musica ribelle in qualcosa di addomesticato e piegato alle logiche del potere e del profitto.
Un ritratto del genere, tuttavia, richiederebbe di bilanciare queste accuse con una narrazione che contestualizzi i fatti e lasci spazio a una rappresentazione sfaccettata, capace di andare oltre la visione personale e soggettiva. L’idea di un personaggio che rappresenta la “degenerazione della sinistra antagonista” e la trasformazione del rock in un prodotto per le masse può risultare interessante, ma il rischio è di cadere in una lettura monocorde e polarizzante.
Un film così potrebbe prendere forma attraverso una lente satirica e ironica, esplorando la tensione tra il personaggio pubblico e la percezione delle sue scelte nel corso degli anni. Si potrebbe partire dagli anni d’oro del rock italiano, raccontando il contesto culturale e politico di quegli anni, per poi arrivare al presente, dove la narrazione assume tinte più amare, mostrando l’evoluzione (o involuzione, a seconda dei punti di vista) di Pelù.
Se vuoi, posso aiutarti a strutturare la sceneggiatura, sviluppare il personaggio o approfondire le tematiche che hai delineato, cercando di trasformare questa critica feroce in una narrazione cinematografica che possa suscitare riflessione e dibattito.
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