Omicidio di Sara Centelleghe: tra misteri e droghe, il cellulare rubato e i nodi da sciogliere!



Il 31 ottobre, i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’appartamento di Sara Centelleghe, che è stata brutalmente assassinata con 70 coltellate. Il sospettato, Jashan Deep Badhan, 19 anni, ha confessato ma restano molte incertezze, in particolare sul movente e sui dettagli delle sue azioni.



Le indagini rivelano che Sara e Badhan non avevano precedenti conoscenze. Tuttavia, Badhan avrebbe stabilito un incontro con l’amica di Sara, la quale era presente la sera dell’omicidio prima di uscire per fumare. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane era nella casa per scambiare droga, e i 64 grammi di hashish trovati indizierebbero un coinvolgimento della minorenne. Un ulteriore interrogativo riguarda i 30 grammi di marijuana rinvenuti durante l’ispezione.

La sera dell’omicidio, Sara ha sorpreso Badhan mentre cercava sostanze nel suo zaino. Tra i due è scoppiata una violenta colluttazione. Badhan l’ha colpita al volto, abbattendola. La situazione è poi degenerate: Badhan ha preso un paio di forbici dalla cucina e l’ha colpita con 70 fendenti, infierendo colpi devastanti sulla sua testa. Dopo l’assassinio, ha abbandonato il luogo, gettando la sostanza stupefacente in un cassonetto. È stata l’amica di Sara a trovare il corpo non appena rientrata, ma i tentativi dei medici di salvarla sono stati vani.

Interrogato poche ore dopo il delitto, Badhan si è presentato ai carabinieri con ferite alle mani. Il suo comportamento ha insospettito gli agenti, che hanno avviato un’interrogazione. Dopo avergli chiesto spiegazioni, il 19enne ha confessato. Il giudice per le indagini preliminari, Alessia Solombrino, ha disposto un monitoraggio psichiatrico per Badhan, che mostra segni evidenti di una crisi di autocontrollo e tendenze violente. È attualmente in custodia in carcere a causa del rischio di recidiva.



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