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Ci sono ancora speranze: persone vive tra noi?



L’emergenza continua a colpire la Spagna, in particolare la provincia di Valencia, devastata da una violenta alluvione che ha lasciato migliaia di persone senza acqua potabile ed elettricità. Le cicatrici di questa catastrofe sono ancora ben visibili, con numerosi dispersi e un bilancio tragico di oltre 150 vittime.

Attualmente, la Spagna è sotto una forte allerta meteorologica, con la DANA (Depressione Atmosferica in Alto Livello) che continua a colpire la regione, causando intensi rovesci. L’allerta arancione è stata emessa per le province di Valencia e Castellón, mentre in Andalusia è stata elevata a rosso in aree come Huelva e il Condado. Le autorità locali raccomandano alla popolazione di rimanere nelle proprie abitazioni se non strettamente necessario.



Polemiche e ricerca dei dispersi

Nel panorama desolante dell’alluvione, la ricerca dei dispersi avanza tra fango e detriti. Molti cittadini, tra cui turisti, hanno descritto scene apocalittiche, mentre emergono polemiche riguardo all’allerta meteorologica, considerata tardiva da molti. Il premier Pedro Sánchez ha promesso un forte impegno nel recupero delle persone ancora disperse, schierando oltre mille soldati nella zona per condurre ricerche “casa per casa”.

  • Sei degli otto ecuadoriani inizialmente dispersi sono stati ritrovati vivi.
  • La ministra della Difesa, Margarita Robles, ha evocato la possibilità che vi siano ancora persone intrappolate nei piani interrati delle abitazioni.
  • Si stanno segnalando situazioni critiche in cui veicoli sono accatastati uno sull’altro, aumentando i timori per la vita di eventuali sopravvissuti.

Il drammatico bilancio dell’emergenza

Mentre la situazione si evolve, l’emergenza rimane critica: attualmente sono circa 366.000 le persone senza accesso a acqua potabile e altre 50.000 rimangono senza elettricità. Inoltre, la Comunità Valenciana è da considerarsi isolata dai collegamenti ferroviari con Madrid e altre regioni, a causa dei gravi danni inflitti dalle inondazioni. Questa situazione si protrarrà per almeno due settimane.

In queste ore, la notizia di sette ecuadoriani ritrovati rappresenta un barlume di speranza. Tuttavia, il dramma non è solo per gli scomparsi; infatti, il fenomeno degli sciacalli sta complicando ulteriormente la situazione. Negli scorsi giorni, almeno 39 persone sono state arrestate per tentativi di saccheggio in negozi colpiti dalla calamità.

Le forze dell’ordine hanno segnalato un incremento dei furti, con i saccheggiatori miranti a oggetti di valore facilmente trasportabili, come telefoni cellulari e computer. Questo comportamento deplorevole si inserisce nel contesto di una tragedia già di per sé devastante.

Il governo e le autorità locali continuano a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini e avviare le operazioni di recupero e assistenza nelle aree colpite. Le operazioni di soccorso, tuttavia, sono rese ardue dai forti temporali che continuano a colpire la regione, rendendo il lavoro delle squadre di emergenza più complesso e rischioso.



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