Controcopertina

Dimessa dall’ospedale di Treviglio con la diagnosi di gastroenterite, 15enne muore il giorno successivo



Una quindicenne muore dopo una diagnosi errata, suscitando sgomento e domande su possibili negligenze mediche a Bergamo



Una tragedia inspiegabile si è abbattuta su una famiglia di Mozzanica, nel Cremasco, vittima una giovane di soli 15 anni. Dopo essersi recata al Pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio (Bergamo) con dolori addominali e vomito, alla ragazza era stata diagnosticata un’influenza intestinale. Tuttavia, 36 ore più tardi, il dramma: ricoverata nuovamente a Bergamo, è spirata per una perforazione intestinale.

In attesa dell’esito dell’autopsia, la Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta. Il calvario ha avuto inizio venerdì 11 ottobre: ricoverata a Treviglio, i medici l’hanno dimessa poche ore dopo nonostante la saturazione insufficiente, prescrivendo solo sali minerali. Le condizioni della giovane sono peggiorate durante la notte. Al risveglio, il drammatico arresto cardio-circolatorio che ha portato alla morte nella tarda mattinata di domenica 13 ottobre.

I sanitari del papa Giovanni di Bergamo hanno tentato la rianimazione, senza ottenere risultati. La scoperta di una perforazione intestinale ha fatto emergere il sospetto di una sindrome di Crohn in forma fulminante.

Dopo gli approfondimenti necessari, la salma sarà esposta nella chiesa di Santa Marta a Mozzanica, dove avrà luogo la camera ardente; i funerali si terranno giovedì 17 ottobre. L’Asst Bergamo Ovest, che sovrintende l’ospedale di Treviglio, ha avviato un’indagine interna e ha espresso la sua vicinanza alla famiglia, promettendo chiarezza sull’accaduto.

Il paese di Mozzanica è in uno stato di shock. “Dolore e sconcerto pervadono la nostra comunità”, dichiara l’amministrazione comunale, in lutto insieme ai genitori e al fratello 21enne della giovane. Le bandiere del municipio sono a mezz’asta con un drappo nero in segno di cordoglio per una perdita che ha colpito tutti profondamente. Il caso, intorno a cui si concentra l’attenzione dell’opinione pubblica, mischia sentimenti di tristezza e interrogativi legittimi sui protocolli e la preparazione del personale medico.



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