Amadeus non ha considerato la realtà, il pubblico italiano non passa ad altro canale



Nessuna voglia di criticare o attaccare “violentemente” Amadeus, come ha detto lui stesso a Che Tempo Che Fa, ma è interessante analizzare perché non ci sia stato tutto questo entusiasmo per il suo passaggio al Nove. Questo ci aiuta a capire alcune dinamiche che sembrano caratterizzare in modo fondamentale la televisione generalista italiana. Le difficoltà iniziali di Amadeus possono derivare sia dalla scelta del programma, Chissà chi è, che cerca di convincere il pubblico a spostarsi altrove per seguire qualcosa di già visto, solo perché a condurlo c’è lui. Una cosa che sembra sia stata sottovalutata in questa situazione è il peso del fattore “tradimento”.



Nonostante le critiche alla Rai e il disfattismo che a volte si sente in giro riguardo al servizio pubblico, c’è una bella fetta di spettatori che non pensa nemmeno a cambiare canale. Può sembrare strano, ma una parte del pubblico si sente tradita da Amadeus per aver scelto di lasciare la Rai, a prescindere da quanto giusta e coerente possa sembrare questa decisione dal punto di vista professionale. Non sorprende che nelle settimane in cui si è acceso il dibattito sulla sua scelta di andare altrove, chi non supportava Amadeus lo descrivesse come un’opzione “per soldi”, cercando di metterlo in cattiva luce sul piano materialista. Eppure, Amadeus stesso ha spiegato che Rai gli aveva fatto un’offerta economica uguale a quella del Nove e che ha preferito affrontare una nuova sfida con nuovi stimoli, ma forse questo non è bastato.

C’è anche un altro aspetto che Amadeus potrebbe non aver considerato: il pubblico che rimane incollato al suo programma è proprio quello che lo ha consacrato negli ultimi anni. Questo è il pubblico a cui lui invia video tutorial per spiegare come sintonizzarsi sul Nove. Qui si può davvero vedere la differenza tra l’approccio di Amadeus e quello di Fazio. Amadeus è un conduttore ampio e popolare, amato proprio per la sua capacità di parlare a tutti e di unire il pubblico. Fazio, d’altra parte, ha costruito un pubblico specifico e politicizzato, pronto a seguirlo ovunque, soprattutto perché sapevano che il giorno dopo la sua partenza non avrebbero trovato un prodotto equivalente su Rai3.

Amadeus non ha considerato che l’abitudine è fondamentale per ogni spettatore televisivo, così in pochissimo tempo, quello che doveva essere il programma più atteso dell’anno ha perso un po’ della sua magia e, poiché le aspettative erano alte, è diventato quasi un insuccesso. Certo, la stagione è lunga e i quattro anni di contratto potrebbero portare a molte sorprese, ma è chiaro che l’entusiasmo chiama entusiasmo, e vale anche il suo contrario. Poiché la televisione si basa su impressioni più che sulla pura audience, attualmente quella prevalente è che, in pochi giorni, il vantaggio di un grande conduttore come Amadeus, re degli ascolti e capace di trovare nuovi slanci per format dati per morti come Affari Tuoi, sia svanito. Alcuni diranno che era prevedibile, altri che non ci avrebbero mai scommesso, ma sarà interessante vedere come uno dei migliori presentatori riesca a risollevarsi da questa situazione.



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