Vago di Lavagno, spara al figlio adolescente e poi si toglie la vita: la dichiarazione del marito “Non c’erano indicazioni di malessere”



Una tragedia familiare che sconvolge Vago di Lavagno: un uomo distrutto dalla perdita della moglie e dal dramma del figlio gravemente ferito, in un epilogo imprevedibile.



Un evento tragico ha colpito Vago di Lavagno, comune in provincia di Verona, lasciando amici, parenti e conoscenti in uno stato di incredulità. Il marito della donna di 58 anni, che ha sparato al figlio di 15 anni, ferendolo gravemente prima di togliersi la vita, vive un dolore insopportabile e cerca di trovare una spiegazione a una situazione terribile. “Non c’era un malessere evidente”, ha commentato l’uomo, mentre la Procura ha appurato che la donna riceveva supporto da uno psicologo per affrontare alcuni problemi di salute.

Venerdì pomeriggio, il dramma ha colto tutti di sorpresa. Non era mai sembrato che ci fossero segnali di allerta che potessero prefigurare un esito così tragico. Tra madre e figlio si erano verificati litigi tipici dell’adolescenza, ma mai nessuno avrebbe potuto immaginare una simile escalation. Il marito, presente in casa in un’altra stanza, non avrebbe mai immaginato di trovarsi di fronte a una simile tragedia.

L’incidente è avvenuto in cucina, dopo che il ragazzo era tornato da scuola e si era acceso un animato confronto. La madre, esausta, ha preso una pistola che apparteneva al padre defunto e ha sparato al ragazzo, il quale ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Borgo Trento. “È sostenuto da un supporto farmacologico e meccanico per preservare tutte le funzioni vitali”, spiegano i medici dell’ASL. Subito dopo l’atto terribile, la donna si è suicidata con un colpo mortale alla testa.

A dare l’allerta è stato proprio il marito, che, trovando una scena devastante, ha chiamato i soccorsi. Ora, è stato interrogato come persona informata sui fatti e ha contribuito a chiarire quanto accaduto. “Ancora non capisce perché sia successo tutto ciò”, ha dichiarato un’amica della famiglia, che ha aggiunto: “Aveva cambiamenti d’umore, ma non era in uno stato di depressione”. Nonostante tutto, l’uomo ha rivelato la sua determinazione nel continuare: “Vado avanti, lo faccio per mia moglie e per mio figlio”.

Questa tragica vicenda ha scosso profondamente la comunità locale, sollevando interrogativi sullo stato di salute mentale e l’importanza di un supporto adeguato per le famiglie. Nel ricordo della donna e dell’ingiusto dolore del marito, si auspica che episodi simili non si ripetano mai più. La sensibilizzazione verso le problematiche familiari e psicologiche diventa oggi più che mai fondamentale per evitare l’aggravarsi di situazioni già fragili.



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