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I funerali di Totò Schillaci: una cerimonia toccante per un mito del calcio italiano



Oggi, presso la Cattedrale di Palermo, si sono celebrati i funerali di Totò Schillaci, scomparso a causa di un tumore al colon all’età di 59 anni. L’eroe di Italia ’90 ha ricevuto un tributo straordinario da parte di tifosi e cittadini, radunatisi all’esterno della chiesa per accogliere il feretro con cori, striscioni e un applauso caloroso. Durante la cerimonia, erano presenti le massime autorità del calcio italiano, ex compagni di squadra e numerosi amici.



Nei giorni precedenti, la camera ardente allestita allo Stadio Barbera di Palermo aveva visto l’affluenza di migliaia di tifosi e di persone comuni, tutti desiderosi di dare un’ultima dimostrazione di affetto a Totò Schillaci, il quale ha lottato contro un male incurabile fino alla fine. Oggi, durante i funerali nella cattedrale, si è svolta una funzione officiata da monsignor Filippo Sarullo, alla quale hanno partecipato rappresentanti di spicco del calcio, fra cui il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e i membri del Palermo Calcio. All’esterno, i tifosi, assieme a semplici cittadini, hanno voluto dimostrare la loro presenza, intonando canti e applaudendo in segno di rispetto.

Il clima che ha accolto il feretro di Totò Schillaci all’ingresso della Cattedrale era da vero stadio. Sul sagrato, centinaia di sostenitori non hanno voluto mancare all’ultimo saluto, creando un ambiente vibrante e affettuoso. Applausi e canti dedicati a Totò richiamavano le magiche notti dei mondiali, che sono diventate un simbolo della sua carriera calcistica. Uno striscione toccante esprimeva l’immenso legame con il suo amato Palermo: “Ciao Totò, figlio di Palermo”. La bara è entrata nella chiesa adornata con sciarpe delle varie squadre che hanno segnato la sua carriera: il Palermo, l’Inter, il Messina, la Juventus e, naturalmente, quella della Nazionale.

Durante l’omelia, monsignor Sarullo ha dedicato dieci minuti all’illustrazione della figura di Totò, sottolineando il suo ruolo di uomo, padre, marito e calciatore: “La favola si realizza non tramite follower e visibilità effimera, ma con lavoro e umiltà, come ha fatto lui. Un eroe del calcio, un eroe della vita, un eroe del riscatto, che è partito dall’umiltà” ha affermato Monsignor Sarullo, concludendo: “Grazie a te Totò, grazie al tuo coraggio, alla tua determinazione e alla tua voglia di vincere, al tuo tocco magico”. Alla fine del suo intervento, un lungo e sentito applauso ha coinvolto tutti i presenti, inclusi membri importanti del mondo calcistico, come il presidente Gravina, insieme agli atleti delle giovanili del Palermo Calcio, giunti con dirigenti e numerosi amici e compagni di mille sfide.

Quando il feretro ha lasciato la Cattedrale, è stato accolto nuovamente da un’emozionante folla in festa, tra canti e corri che Totò stesso avrebbe sicuramente apprezzato. Un degno saluto a un grande campione che ha lasciato un’impronta indelebile non solo nel cuore dei tifosi, ma anche nella storia del calcio italiano.



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