Controcopertina

Maria Rosaria Boccia: «Il ministro Sangiuliano è vittima di ricatti, e le sue affermazioni non sono veritiere. Riguardo alle trasferte? Ero consapevole che il ministero le finanziava»



Maria Rosaria Boccia torna protagonista nel dibattito pubblico, questa volta lasciando da parte i social e scegliendo una videointervista esclusiva per La Stampa, dove espone le sue rivelazioni sul caso che coinvolge il ministro Gennaro Sangiuliano. Nel video, Boccia afferma di voler rivelare «tutta la verità» sulla situazione complicata che ha caratterizzato il loro rapporto. “La nostra conoscenza è iniziata il 5 agosto – precisa la Boccia – e io lo accompagnavo in qualità di consigliera per i grandi eventi“, rimarcando in modo netto il suo ruolo.



Per quanto riguarda il tema delle spese per le trasferte, la Boccia sottolinea con fermezza che «ho sempre saputo che le spese erano coperte dal ministero. Questo è facilmente verificabile dalle email che posso mostrare, arrivate dal capo segreteria.»

L’analisi del legame tra Sangiuliano e Boccia è segnata da una velata introspezione. “Tra noi è stato un periodo di circa tre mesi“, confida Boccia, aggiungendo: “Avrei mai pensato di lasciare mia moglie, quindi il nostro rapporto è giunto al termine per questo motivo.”

In merito alla gestione delle informazioni, spiega che Sangiuliano ha diffuso dati «non corretti». «Ero sempre al suo fianco in trasferte lunghe, mai in situazioni brevi. Alcuni soggetti stanno orchestrando ricatti nei suoi confronti, sfruttando delle agevolazioni ricevute».

Parlando del recente sopralluogo a Pompei, aggiunge: «Eravamo lì per il G7, occasione che il ministro ha colto per verificare gli scavi». Si difende poi rispetto alla diffusione di una mail datata 5 luglio, pubblicata da Dagospia, chiarendo: «Non sono stata io a pubblicarla». Infine, spiega che il contenuto della mail conteneva informazioni sulle alternative dei percorsi che avrebbero dovuto seguire gli altri ministri partecipanti al G7, accompagnate dal programma ufficiale.

Con questo intervento, Boccia porta alla luce un quadro complesso e sfaccettato che solleva interrogativi sul funzionamento del ministero e sui rapporti interpersonali al suo interno.



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